- 15 luglio 2020

Il mosaico per gli schienali

Se desideri scoprire le nuove tendenze relative alle piastrelle cucina, questo è il posto giusto. Cominciamo a far presente che lo schienale, chiamato anche paraschizzi o fascia di tamponamento, riceve sempre più attenzione. E spesso si scelgono piastrelle diverse rispetto a quelle che caratterizzano il resto dell’ambiente, per ottenere maggiore dinamismo e mettere in risalto sia il piano cottura che il lavello.

Molto in voga, proprio per gli schienali, è il mosaico, realizzato con tessere quadrate ma anche esagonali; per quanto concerne i colori, ci sono due opzioni opposte: quella all’insegna della vivacità cromatica e quella basata invece su un’elegante discrezione derivante dall’utilizzo di un’unica tonalità e da intriganti giochi di sfumature e riflessi.

Gli elementi vetrosi vengono non di rado valorizzati da smalti cangianti che impreziosiscono tutta la stanza. A questo proposito vi mostriamo uno dei mosaici Four Seasons di Ceramiche Supergres, proposti con due diverse finiture di superficie, lucida e satinata. Si sceglie fra il formato 2,3x2,3 cm e il formato 1x1 cm.

Il maxi formato per rivestire le isole e i top

Le configurazioni a isola sono sempre più diffuse anche nelle case degli italiani: piacciono per la loro funzionalità, perché permettono di fondere la zona pranzo con l’area dining, perché l’impatto estetico è notevole.

Per quanto riguarda il rivestimento delle isole, e quello dei top cucina, ormai da qualche anno la fanno da padrone le piastrelle maxi formato (per esempio 100 x 300 cm) e con spessori sottilissimi, in media di 5-6 mm. I principali motivi del loro successo sono due:

  • Creano superfici continue che rispondono perfettamente ai dettami del design contemporaneo.
  • Sono più facili da pulire.


E a proposito di pulizia, c’è da far presente che nella maggior parte dei casi le aziende utilizzano come materia prima il gres porcellanato, perché è igienico di per sé ma anche perché le relative lastre non presentano fughe e quindi non ci sono i “soliti” punti in cui lo sporco tende ad annidarsi. In più, la manutenzione è sostanzialmente nulla.

Le piastrelle più adatte ai pavimenti

Non c’è alcun dubbio: le piastrelle più adatte ai pavimenti della cucina sono quelle in gres porcellanato. E infatti l’offerta delle aziende va ormai prevalentemente in questa direzione. Il gres si pulisce con facilità, non assorbe liquidi, è molto difficile che si macchi. Inoltre “imita” egregiamente una lunga serie di altri materiali più costosi e pregiati, in primis il legno e il marmo.

Come per il rivestimento delle isole e dei top, i nuovi trend coincidono con i grandi formati e con i maxi formati. Che, soprattutto se scelti nelle tonalità più chiare o neutre, hanno anche il pregio di far sembrare gli ambienti più ariosi e luminosi. Non solo.

Alcune fra le migliori aziende del settore stanno mettendo a punto tecnologie innovative che incrementano il livello di igiene reso possibile dal gres porcellanato; Ragno, per esempio, ha brevettato StepWise, particolare trattamento grazie al quale le piastrelle si igienizzano con la sola acqua e un detergente delicato. Le collezioni realizzate con questa tecnologia sono Contrasti e Realstone Navigli.

Gli effetti decorativi più in voga

Anche le piastrelle cucina decorate sono assai in voga. Innanzi tutto riscuotono grandi consenso quelle caratterizzate dalle stesse decorazioni delle cementine, le mattonelle in pasta di cemento che negli anni ’60 e ’70 caratterizzavano sia le cucine che il bagno, che erano praticamente scomparse e adesso stanno invece vivendo una nuova stagione d’oro, appunto, in vesti diverse. Cosa significa? Che non si usa la pasta di cemento bensì il gres.

Poi abbiamo le mattonelle dagli effetti materici: grazie al trasformismo del gres, cioè, le piastrelle sembrano realizzate in pietre di vario tipo e addirittura, in alcuni casi, creano differenti impressioni di profondità. Nella seconda foto un interessante esempio: le piastrelle Cubics di Ceramica Rondine, risultato dell’innovativa tecnologia “tile detector”, che consente di fotografare e comunicare alla macchina digitale l’esatta scansione grafica che si vuole riprodurre.

Doveroso citare le piastrelle dalle texture optical, anch’esse “ereditate” dai tempi andati, e quelle smaltate e lucide, che si stanno gradualmente imponendo fra le nuove tendenze cucina.

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