Quando arriva il momento di scegliere le piastrelle per la cucina, è normale chiedersi quale sia il formato più adatto. Ebbene, determinante è lo stile dell’ambiente. E bisogna distinguere fra mattonelle quadrate e mattonelle rettangolari. Nel caso delle cucine classiche, è consigliabile puntare sui piccoli formati, per esempio:
10x10 cm
15x15 cm.
20x20 cm.
13x25 cm.
15x30 cm.
Per le cucine moderne, invece, risultano più indicate le mattonelle di grande formato, che s’inquadrano a loro volta nello stile minimalista ed essenziale oggi tanto in voga. Soprattutto nel caso delle piastrelle in gres porcellanato per la cucina, in riferimento ai grandi formati c’è l’imbarazzo della scelta. Qualche esempio:
60x60 cm.
75x75 cm.
50x75 cm.
90x90 cm.
Le mattonelle medio formato (per esempio 40x40 cm, 30x60 cm, 40x60 cm) sono invece adatte sia alle cucine classiche che alle cucine arredate secondo i dettami del design contemporaneo. In riferimento a quest’ultimo, inoltre, si è da qualche anno affermato un nuovo trend: le piastrelle extralarge.
Permettono di creare superfici continue, praticamente prive di fughe (la pulizia risulta molto più semplice), e spesso rappresentano la scelta per i living, ovvero per gli ambienti che comprendono sia la cucina che la zona relax.
Alcune fra le migliori aziende del settore propongono piastrelle cucina che raggiungono il formato 162x324 cm e il formato 150x300 cm. Un altro vantaggio? Gli spessori molto ridotti, compresi generalmente fra i 5 e i 12 mm.
Creare i giusti abbinamenti tra pavimenti, pareti e arredi della cucina è fondamentale. Ecco alcuni consigli utili: innanzi tutto, se i mobili sono molto colorati, è bene scegliere mattonelle neutre per evitare gli eccessi.
Se amate le piastrelle colorate, potete anche applicarne qualcuna in zone “strategiche”, per esempio usandole per la realizzazione del paraschizzi. Devono però riprendere le tonalità dei mobili stessi. Il pavimento in gres porcellano effetto legno si sposa perfettamente con gli arredi chiari, il color mattone è l’optimum in caso di arredi scuri.
Al contrario, se è il pavimento a essere scuro, i mobili devono essere chiari. Se questi ultimi invece sono neutri, ben vengano le mattonelle grigie o bianche. Insomma, la strada da percorrere non coincide con gli abbinamenti cromatici perfetti, bensì con contrasti cromatici “compensativi”.
Le mattonelle a mosaico impreziosiscono e rendono più luminoso ogni ambiente, grazie agli smalti cangianti e agli elementi vetrosi che creano affascinanti riflessi e giochi di luce. Possono rivelarsi perfette anche per la cucina, a patto di utilizzarle per il rivestimento delle pareti e non per le pavimentazioni.
Anzi, diciamo di più: le piastrelle mosaico devono ricoprire solo una parete o una porzione di essa, mai tutte e quattro le pareti. Nemmeno due. Nella maggior parte dei casi, vengono destinate alla zona operativa, dunque alla parete che comprende i fuochi, il lavabo, il piano lavoro.
Ci si può limitare alla realizzazione del paraschizzi o creare un rivestimento più esteso. Più di rado, le mattonelle per cucina a mosaico hanno il compito di valorizzare un determinato elemento di arredo o far risaltare la parete di fronte alla porta.