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Caratteristiche e produttori dei pavimenti in parquet

Una guida completa ed esaustiva per imparare a conoscere il mondo dei parquet: essenze, dimensioni, tipologie di posa e consigli per la manutenzione di questo affascinante rivestimento per pavimenti
Il parquet è una tipologia di pavimento di grande fascino, che gode delle proprietà di un elemento nobile e versatile come il legno e che è in grado di conferire grande eleganza e fascino agli ambienti all’interno dei quali viene scelto come rivestimento. Sembra una banalità, ma basta modificare la pavimentazione di una stanza montandovi un parquet e tutto l’ambiente assume subito un’atmosfera diversa. I vantaggi che ruotano attorno a questo tipo di rivestimento sono parecchi: è molto gradevole al tatto, è resistente, si può rigenerare in caso di usura andando a modificarne l’aspetto ed è – soprattutto – un ottimo isolante termico.

Se partiamo dalla sua definizione possiamo dire che – per legge – si può chiamare parquet il pavimento in legno con lo strato nobile con spessore minimo di 2,5 millimetri. Esso va scelto in base a una serie di caratteristiche, che riguardano la sua tipologia, il formato e le essenze. Per quanto riguarda la tipologia, le due macro-categorie entro cui orientarsi sono quella del classico massello grezzo e del multistrato prefinito. Il primo è costituito da un unico strato di legno massiccio, ricavato da un unico blocco di legno; il secondo è invece costituito da due o tre strati incollati fra loro a formare una doga (rispetto al massello, il multistrato tollera meglio le sollecitazioni imposte dalle variazioni di temperatura e umidità, e permette la realizzazione di tavole di maggior formato). Proprio il formato è il secondo grande elemento da non trascurare quando ci si trova a scegliere con quale tipologia di parquet rivestire la superficie delle proprie stanze: le dimensioni degli elementi incidono in maniera evidente sulla resa estetica del pavimento e sono determinanti per ottenere precisi effetti ottici a seconda della posa prescelta.

Fermiamoci un attimo ad analizzare una< sottocategoria per quello che riguarda i formati, ovvero quella dei nomi propri che vengono dati ai diversi tipi di parquet. Va detto che questi possono cambiare da rivenditore a rivenditore, ma è possibile comunque stilare una nomenclatura standard, partendo da tre dimensioni di base: listoncini, listelli e plance. I listoncini sono stretti e lunghi, con circa 7 cm di larghezza e dai 35 ai 60 cm di lunghezza. I listelli possono variare dai 3 agli 8 cm di larghezza, ed essere lunghi tra i 12 e i 60 cm. Rispetto ai listoncini sono però molto meno spessi, assestandosi fra i 9 e i 14 mm, mentre i primi viaggiano intorno a uno spessore di 1 cm. Chiudono la prima sezione i listoni, più larghi (dagli 8 ai 12 centimetri), lunghi (da 60 a 130 cm) e spessi (fra 15 e 22 mm). Le plance o doghe, dette anche maxi listoni hanno una lunghezza molto varia, che passa dagli 80 ai 200 cm, con una larghezza da 10 a 14 cm e uno spessore fra 22 e 24 mm. Esistono poi anche elementi di dimensioni ancora maggiori, ovvero le maxi plance, che vanno dai 100 ai 240 cm di lunghezza con 16 cm di larghezza e uno spessore di circa 15 mm.

Ultime, ma non da meno, ci sono le varie essenze: non tutti i parquet sono uguali e la loro scelta dipende dall’effetto estetico di cui siamo alla ricerca, ma anche dalla resistenza di ciascun essenza da valutare a seconda di quali zone della casa abbiamo in mente di rivestire. In linea di massima possiamo comunque affermare che è il rovere il legno per parquet più utilizzato, grazie soprattutto a performance tecniche particolarmente affidabili e a una grande versatilità visiva, potendo esso essere rifinito in parecchi modi. Una volta definita tipologia, dimensioni ed essenza del nostro parquet, arriva il momento di procedere alla posa. Essa può avvenire in due modi: o incollando il parquet al pavimento, oppure tramite una posa flottante per la quale le doghe sono agganciate fra loro, ma non fissate al pavimento. Va detto che, sopratutto grazie all’introduzione di nuovi collanti dalle prestazioni ottimali, ad oggi il parquet viene quasi sempre incollato. Anche la posa inchiodata – esclusiva per il massello – è stata ormai quasi del tutto abbandonata. Il momento della posa è anche quello in cui potersi sbizzarrire per quanto riguarda le geometrie da dare al nostro parquet. La più classica è la superficie con posa a correre, che prevede l’accostamento lineare degli elementi così da conferire alla stanza l’impressione di una profondità maggiore; ad essa si affiancano soluzioni particolari, caratterizzate da disegni geometrici ed effetti ottici, con conseguente modifica della percezione dello spazio all’interno dell’ambiente. Fra queste rientrano la posa a spina di pesce, la posa a quadri o la posa a spina ungherese. Va aggiunto che, all’interno di un’unica geometria di posa, possono essere alternate diverse tipologie di parquet, si a livello di essenza che di dimensione della singola doga, così da creare effetti particolarmente dinamici e accattivanti.

La posa ha tempi variabili, ma in linea di massima si possono arrivare a rivestire anche 30 metri quadri in un solo