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Cos’è il parquet prefinito

Il parquet prefinito rappresenta la tipologia di pavimento in legno attualmente più diffusa. In molti casi costa meno del parquet in legno massello; sempre garantisce un’ottima resa estetica nonché un livello qualitativo più che soddisfacente. Come si può dedurre dal nome, è già pronto per la posa nonché immediatamente calpestabile; gli interventi di levigatura, verniciatura e altre eventuali lavorazioni come il decapaggio, la spazzolatura della fibra e la piallatura si effettuano in fase di produzione e non in opera. Il parquet prefinito viene chiamato anche multistrato perché ogni listello o listone è composto da almeno due strati di legno diversi fra loro: quello di supporto è realizzato con legno tenero, non pregiato ma resistente e durevole, per esempio il Pino di Svezia o la Betulla; lo strato di calpestio è invece sempre in legno nobile, fra le essenze più diffuse e apprezzate figurano il noce, il rovere, l’olivo, il teak, il faggio, il wengè. Secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, lo strato nobile non può avere spessore inferiore ai 2,5 mm, altrimenti non si tratta di un parquet autentico. I migliori, comunque, si assestano fra i 3 mm e i 6 mm.

Le due tipologie

Il parquet prefinito può essere a 2 oppure a 3 strati. Il primo ha uno spessore complessivo compreso fra gli 8 e i 12 mm, quindi tendenzialmente viene scelto da chi sta ristrutturando la propria casa e non intende smantellare in toto la vecchia pavimentazione; la posa, infatti, avviene tramite l’utilizzo di un collante. Il parquet a 3 strati ha uno spessore che mediamente varia dai 15 ai 20 mm; per lo strato intermedio, in genere, si utilizzano tavole di betulla con spessore pari come minimo a 2-3 mm, mentre per il terzo si tende ad optare per un’impiallacciatura di abete. Se l’ultimo strato è molto importante, perché protegge l’intera struttura dal basso, il secondo non è da sottovalutare perché funge da bilanciamento ed è questo il motivo per cui il parquet a 2 strati, che ne è privo, risulta un po’ meno stabile. Quello a 3 strati è anche più solido nonché costituito, nella maggior parte dei casi, da listelli o listoni più larghi e più lunghi. Per tutti questi motivi, risulta anche parecchio più costoso. La posa è quasi sempre flottante.

La posa

La posa del parquet prefinito a 2 strati avviene sempre tramite colla, mentre per quello a 3 strati si può scegliere fra posa incollata e posa flottante. Le differenze fra le due opzioni? Nel primo caso si procede distribuendo la colla sul massetto o sul pavimento preesistente; non bisogna utilizzare alcun materiale isolante, perché già il prodotto in sé crea un’adeguata schermatura. La posa incollata è praticamente obbligatoria nel caso di listelli di piccole e medie dimensioni, ma va bene anche per le doghe di dimensioni maggiori. La posa flottante, detta anche galleggiante, consiste invece nel poggiare i listelli sulla superficie, agganciandoli poi l’uno all’altro per mezzi di incastri maschio e femmina. Fra il massetto o la vecchia pavimentazione e i listelli è necessario mettere del materiale isolante al fine di insonorizzare, proteggere dall’umidità e ottenere un adeguato isolamento termico. La posa flottante è indicata per plance di grandi dimensioni, che con il loro peso riducono al minimo i movimenti. Il principale vantaggio di questo secondo procedimento? Si evitano prodotti adesivi e di conseguenza la superficie sottostante viene preservata nel miglior modo possibile; d’altra parte, il parquet si può smontare e riutilizzare. Di contro, rispetto alla posa incollata, la silenziosità al calpestio risulta inferiore.

La manutenzione

La manutenzione del parquet prefinito non è complessa ma deve essere eseguita correttamente. Per quanto riguarda la normale pulizia, si raccomanda di utilizzare un panno morbido inumidito o una scopa di filacce e un detergente neutro e/o specifico. Troppa acqua può danneggiare gravemente questo tipo di pavimento e lo stesso dicasi per detersivi aggressivi e prodotti quali candeggina, ammoniaca, alcol. Si può anche usare l’aspirapolvere, ma con le spazzole morbide. Bandite le spugnette abrasive. Da evitare anche i prodotti contenenti lucidanti e cere, perché alla lunga causano la formazione di brutte patine e incrostazioni. Se il parquet si macchia, bisogna intervenire subito con una spugna (anch’essa morbida) e un prodotto ad hoc, senza diluirlo. Ogni quindici-venti anni il parquet deve essere sottoposto a ri-lamatura, ma si tenga presente che questa operazione porta via circa 0,2 mm dello strato di legno nobile: ecco il motivo per cui maggiore è lo spessore di quest’ultimo, più elevato è il livello qualitativo del parquet prefinito.