Scopri tipologie e funzionamento dei camini moderni

- 21 gennaio 2021

Tre aspetti da considerare prima della scelta di un caminetto moderno

Per dare un nuovo look alla nostra casa, possiamo optare per una soluzione raffinata, tornata di moda negli ultimi anni: il caminetto. A seconda del tipo di focolare, ne esistono due tipologie: aperti, ovvero camini tradizionali, destinati soprattutto alla cottura degli alimenti, o chiusi con lastre di vetro temperato, che aumentano la prestazione del calore e la sicurezza di chi sta attorno. In pratica rimane la possibilità di vedere la fiamma viva ma si evitano dispersioni sia di fiamma sia di polveri. Prima però di acquistare un camino moderno bisogna considerare alcuni aspetti:

  • La sua funzione primaria, ovvero se è destinato solo a riscaldare l’ambiente o solo come decoro estetico, come punto di ritrovo di famiglia e amici o ancora tante persone, o se sfruttato anche per cucinare;
  • la struttura e la dimensione del camino, in base alla sua disposizione all’interno della stanza e alle dimensioni della stessa. Da valutare infatti eventuali muri di appoggio, il tipo di isola-mento termico usato e la pittura o intonaco se sono traspiranti;
  • la canna fumaria, fondamentale per canalizzare per l’esterno gli odori e l’alone di fumo noci-vo: verificando se esistono già delle tracce all’interno della struttura muraria o valutare se è fattibile realizzarle ex novo. Ogni elemento deve necessariamente essere conforme alla normativa vigente con opportuna certificazione rilasciata dall’installatore;
  • il distanziamento del caminetto dagli arredi presenti, in modo da rendere lo spazio omoge-neo o ben distribuito senza problemi di spazio

Le tipologie di caminetti e il loro funzionamento

Un caminetto generalmente è composto da una camera di combustione interna o da un focolare in cui avviene la bruciatura del combustibile, qualunque esso sia. È possibile distinguere diverse tipologie di camino a seconda del funzionamento, ovvero del mezzo attraverso cui viene diffuso il calore all’interno delle stanze. I tipi di funzionamento possono essere:

  • ad acqua: è il sistema più moderno. Il calore prodotto dalla combustione viene utilizzato per riscaldare l’acqua, che può alimentare impianti di riscaldamento a pavimento o i termosifoni. Nell’impianto ad acqua è presente un serbatoio che permette di conservare l’acqua calda per tutto il tempo che si desidera, senza doverla ripetutamente riscaldare. Con questa soluzione è possibile, inoltre, attraverso degli scambiatori di calore, integrare o produrre da nuovo l’acqua calda sanitaria, andando a costituirsi come valida alternativa alle caldaie tradizionali. I costi sono maggiori ma offre più vantaggi in termini di prestazioni ed efficientamento energetico, avendo un unico strumento che produce calore e acqua calda.
  • ad aria: funzionamento simile al camino tradizionale. Il calore prodotto dalla legna che brucia scalda l’aria che, una volta accumulata all’interno del focolare, viene diffusa, non più in maniera diretta, ma grazie ad un’intercapedine che permette di raggiungere tutti gli ambienti della casa attraverso apposite bocchette. È perfetto per riscaldare stanze/case piccole o di medie dimensioni, ma è preferibile dotarsi di deumidificatori perché l’aria interna tende a seccarsi molto.
  • canalizzato: sistema più capillare e da progettare accuratamente, permette la diffusione del calore, oltre nell’ambiente installato, anche in altri locali in un raggio di dodici metri, utilizzando appositi kit di canalizzazione. L’aria riscaldata viene diffusa tramite griglie inserite all’interno delle pareti murarie, rendendo l’ambiente omogeneamente irrorato.

Che tipo di combustibile preferire per il proprio caminetto

Una delle caratteristiche principali nella scelta di un camino è il tipo di materiale combustibile da utilizzare. Vediamo di seguito le principali opzioni sul mercato:

  • Legna: la soluzione più tradizionale perché più economica e facile da reperire, ma difficilmente trasportabile essendo pesante. I problemi nella gestione del fuoco sono mitigati grazie alle migliorie nel design odierno che in alcuni casi consente di avere un’autonomia nella combustione fino a 8/10 ore.
  • Pellet: ovvero un derivato ecologico del legno. Grazie alla sua qualità, occupa poco spazio, ha una resa termica più alta del legno normale e un ridotto impatto ambientale, bruciando più velocemente. Questa opzione permette un maggior controllo della combustione perché è possibile controllare e programmare le varie fasi di accensione e spegnimento in modo elettronico.
  • Bioetanolo: un alcool naturale ad alta infiammabilità che produce calore senza generare cenere o odori sgradevoli. È il cosiddetto “fuoco alternativo”, perché genera una fiamma che non necessita di canna fumaria o lavori in muratura, ed è quindi posizionabile ovunque. Rappresenta una novità moderna perché è meno dispendiosa in termini di costi e non necessita di manutenzione, ma non ha il rendimento paragonabile ad altre tipologie. Nella maggioranza dei casi questo combustile è scelto per camini estetici perché non riscalda grandi ambienti. È sfruttato per aumentare il comfort termico in aree ridotte e creare un effetto di convivialità.
  • Camino elettrico: meno diffuso degli altri, è collegato all’impianto elettrico e può essere posizionato in qualsiasi zona della casa. Generalmente viene usato per la sua funzione estetica perché non ha un grande proprietà di distribuzione del calore, ma spesso è integrato con il sistema di riscaldamento principale.
  • Gas: funzionamento simile ai camini a pellet perché possono essere programmati e mantengono vivo l’effetto della fiamma, come se fosse legna naturale. Riscaldano qualsiasi ambiente in totale sicurezza e anche in questo caso spesso sono accoppiati all’impianto di riscaldamento generale.

Dove posizionare il camino in casa

Come accennato prima, la posizione del caminetto all’interno di un ambiente è una scelta strategica. Di solito si predilige una zona della casa ben areata come il soggiorno, e si evitano le camere da letto e i bagni date le eventuali problematiche relative ai fumi e alla gestione. Le possibili collocazioni sono quattro:

  • al centro della stanza: il posto più complesso in termini di ristrutturazione, dovuta ai necessari lavori di collegamento per la canna fumaria, ma più di impatto estetico, perché cattura l’attenzione e permette di concentrare su di sé tutta la disposizione dell’arredo circostante;
  • a parete: come da tradizione si trova appoggiato ad un muro portante, invece la novità moderna consiste nel posizionarlo in un tramezzo, in modo da renderlo vivibile tra due ambienti diversi, il cosiddetto “camino bifacciale”;
  • ad angolo: soluzione più facile in fase di progetto perché facilita il collegamento tra la canna fumaria e l’esterno. Un altro vantaggio consiste nella buona organizzazione dello spazio, avendo il camino in un punto non ingombrante e lasciando l’ambiente libero per l’arredo;
  • Sospeso (free-standing): innovazione scenografica e strutturalmente complessa. Un camino sospeso diventa il cardine di tutta la stanza e, oltre ad avere un aspetto più moderno e futuristico, facilita la sua pulizia. Dato il design, è come se fosse una stufa che vive a sé stante, per cui può essere ubicato nel punto più idoneo a nostro gusto.

Le possibili posizioni del camino, però, dipendono soprattutto dalla geometria della stanza stessa:

  • Forma quadrata: il caminetto può essere posizionato in qualsiasi parete, o persino all'angolo;
  • Rettangolare: il camino si dispone al centro di una delle pareti lunghe, in modo da riscaldare il più possibile lo spazio;
  • Grande open space: i camini si posizionano centralmente sia per irrorare maggiormente sia per suddividere idealmente gli ambienti;
  • Forma irregolare: di più difficile gestione, bisogna scegliere un punto in cui il camino sia ben visibile da tutte quante le pareti della stanza se possibile, in modo da far confluire omogeneamente il calore

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