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- 04 giugno 2019

Ecologiche ed economiche, le caldaie a pellet sono la soluzione ideale per scaldare e produrre acqua calda. Le marche più vendute.

Perché conviene una caldaia a pellet

Le caldaie a pellet sono un’alternativa valida e green alle tradizionali caldaie alimentate a gas. Tramite il processo automatico di combustione producono acqua calda sanitaria che, a sua volta, alimenta i termosifoni oppure i pannelli radianti a pavimento. Il pellet è un materiale derivante dagli scarti della lavorazione del legno, quindi è ecologico e costa poco: ecco, in primis, perché una caldaia di questo tipo conviene. In secondo luogo, il funzionamento si basa su una scheda elettronica dotata di software ad hoc che garantisce rendimenti elevati, ridotte emissioni e massima sicurezza: altri vantaggi di non poco conto. E ancora, qualsiasi caldaia a pellet può essere integrata con pannelli solari, piccole caldaie murali a gas, puffer o altri elementi permettendo così di realizzare un impianto di riscaldamento iper efficiente e all’avanguardia. Grazie ad appositi kit, inoltre, le caldaie alimentate con pellet offrono anche acqua calda da usare nel bagno e nella cucina, che viene raccolta in appositi boiler per restare sempre a disposizione alla temperatura desiderata. I modelli più sofisticati, in più, sono dotati anche di un sistema automatico per la pulizia dell’apparecchio e il compattamento delle ceneri davvero molto utile (anche se non può sostituire la ciclica manutenzione). Infine, le caldaie di questo tipo possono essere collegate all’impianto di riscaldamento esistente sia a vaso di espansione aperto che chiuso.

Errori da evitare nella installazione di una caldaia a pellet

Per ottenere la massima efficienza da una caldaia a pellet è fondamentale installarla nel modo corretto. Ergo, evitare determinati errori. I più comuni sono i seguenti:

  • Non si verifica prima che l’apparecchio sia idoneo al tipo di impianto su cui andrà inserito.
  • Non ci si accerta che la volumetria del locale di installazione non sia inferiore a 60 mc.
  • Per quanto riguarda la canna fumaria, non si controlla che le caratteristiche dimensionali, i materiali e il modo in cui è realizzata siano conformi all’uso con la caldaia.
  • Non si controlla preventivamente che sia possibile realizzare il passaggio delle tubazioni dell’impianto di riscaldamento.
  • Non si verifica che le pareti posteriori e laterali e il pavimento di appoggio e circostante la caldaia siano realizzati con materiali incombustibili o rivestiti con materiale di protezione.
  • Si installa la caldaia in un posto troppo stretto, di conseguenza i successivi interventi e l’accesso alle parti interne risultano difficili.
  • Non ci si accerta che oggetti che potrebbero causare incendi non si trovino vicino alla caldaia.
  • Non si bada che la presa d’aria comburente venga realizzata nel locale di installazione della caldaia, il più vicino possibile al fine di evitare correnti d’aria, e abbia un’apertura fissa che consenta il libero passaggio della stessa aria comburente.
Si tenga presente, inoltre, che prima di riempire l’impianto e la caldaia (è la fase che viene dopo i collegamenti idrici) è doveroso valutare la durezza dell’acqua e dei residui fissi e, se necessario, bisogna installare un addolcitore. Si sottolinea anche che la canna fumaria deve avere un tratto verticale continuo di alcuni metri; deve avere una sezione interna costante, libera ed indipendente senza riduzioni; non deve avere curve con inclinazione superiore a 45° e tratti orizzontali; deve avere sezione interna preferibilmente circolare.

Con le caldaie a pellet si risparmia? Scoprilo qui

Sì, con le caldaie a pellet si risparmia. Ma quanto? Facciamo un esempio, riportando alcune stime elaborate dall’Associazione Italiana Energie Agroforestali. Ebbene, se si riscalda vun’abitazione di 100 mq con una caldaia alimentata a pellet certificato ENplus, per tutta la stagione invernale, per il combustibile si spendono quasi 800 euro. Questa cifra risulta inferiore del 13 per cento, del 51 per cento e del 72 per cento facendo il paragone, rispettivamente, con una caldaia alimentata a metano, a gasolio e a gpl. Non solo. Chi acquista una caldaia alimentata con pellet può usufruire di alcune agevolazioni fiscali. Se l’apparecchio di colloca nella classe di efficienza energetica A o in una classe superiore, e il contribuente fa installare anche sistemi evoluti di termoregolazione, la detrazione è pari al 65 per cento della spesa complessiva; se non si opta per l’installazione dei suddetti sistemi, lo sgravio è invece pari al 50 per cento. C’è pure il Conto Termico, riconducibile alla sostituzione di caldaie alimentate a gasolio, carbone e olio combustibile con caldaie a biomassa; il contributo varia in base alla potenza nominale del prodotto, delle sue emissioni in atmosfera e delle ore di funzionamento calcolate in media e sulla base della zona climatica.