Filtra i risultati

La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

- 23 aprile 2019

Devi sostituire l’impianto di riscaldamento e cerchi prodotti di ottima qualità? Entra e leggi la nostra rapida guida alle caldaie Vaillant!

- 21 febbraio 2019

Devi acquistare una nuova caldaia? Cerchi consigli e nuovi modelli? Entra e leggi la nostra guida utile alle caldaie murali di ultima generazione!

Da cosa dipende il prezzo di una caldaia 

Il prezzo di una caldaia dipende da diversi fattori, in primis dal combustibile utilizzato per alimentarla: si sceglie fra metano, Gpl, gasolio e pellet. In secondo luogo bisogna fare una distinzione fra caldaie tradizionali (ovvero a camera stagna, nel caso dei modelli da installare in uno spazio interno) e caldaie a condensazione: queste ultime, a differenza delle prime, riescono a recuperare e sfruttare gran parte del calore derivante dai fumi di combustione e dal relativo vapore acqueo. Costano di più ma fanno poi risparmiare perché richiedono minori quantità, appunto, di combustibile. I prezzi delle caldaie variano anche in base alla potenza termica nominale, ovvero all’effettivo calore prodotto; il relativo valore varia sostanzialmente dai 24 ai 35 kW ed è chiaro che un modello da 24 kW è più economico di un modello da 35 kW. Bisogna fare poi la distinzione fra le caldaie murali, che si installano a parete, e le caldaie a basamento, che invece poggiano direttamente a terra e sono più grandi. Queste ultime hanno un prezzo superiore ma rispondono perfettamente alle esigenze di chi vive in una casa molto grande e ha una famiglia molto numerosa. Naturalmente, la spesa varia anche a seconda dell’azienda produttrice, ovvero della marca, della qualità del sistema e dei materiali utilizzati, da funzionalità specifiche come la possibilità di programmare l’accensione e lo spegnimento e controllare la caldaia da remoto grazie a un’App.

Come variano i costi e le prestazioni tra caldaia normale e a condensazione

Al contrario delle caldaie normali, cioè alimentate a gas, quelle a condensazione lavorano utilizzando anche il calore latente emanato dai fumi di combustione e dal vapore acqueo, quindi comportano un uso ridotto di combustibile: il risparmio, in tal senso, è del 30-35 per cento. E ancora, le caldaie standard, sia a camera stagna e tiraggio forzato che a camera aperta, hanno un rendimento pari al 90 per cento, mentre le “sorelle” evolute superano il 105 per cento, proprio perché recuperano il suddetto calore. Aggiungiamo che il meccanismo di funzionamento di una caldaia a condensazione si traduce in un minore impatto ambientale; le caldaie tradizionali inquinano decisamente di più. Possiamo affermare che le caldaie a gas si rivelano adatte a qualsiasi situazione, cioè sia nel caso di un utilizzo frequente che nel caso di un utilizzo non continuativo (si pensi alle seconde case), per abitazioni piccole e più grandi; le caldaie a condensazione, invece, considerando le prestazioni e il costo iniziale, sono consigliate soltanto nel caso di costumi costanti e medio elevati e per dimore medio-grandi. Come variano i costi? Per generalizzare, una caldaia alimentata a gas costa 500-600 euro in meno rispetto a una caldaia funzionante in base al meccanismo della condensazione e con potenza uguale.

Le detrazioni fiscali per le caldaie

Il Governo italiano mette in campo alcune agevolazioni fiscali per chi acquista una caldaia a condensazione: il Bonus Caldaia, l’Ecobonus e il Conto Termico. Il primo consiste in sgravi che variano in basa alla classe di efficienza energetica dell’apparecchio, alle valvole termostatiche installate e ad altri fattori. Se la caldaia è in classe A, per esempio, il rimborso è del 50 per cento. Se si installano una caldaia a condensazione in classe superiore e sistemi di termoregolazione appartenenti alle classi V, VI o VI, oppure impianti ibridi caratterizzati da un sistema a pompa di calore e una caldaia a condensazione, si arriva 65 per cento. L’Ecobonus è invece un rimborso del 65 per cento dell’esborso sostenuto e viene versato al contribuente tramite dieci rate annuali di pari importo. Per richiedere il Conto Termico, infine, è necessario che la nuova caldaia sostituisca un apparecchio ormai obsoleto. L’importo varia a seconda delle caratteristiche dell’impianto, dalla zona in cui si trova l’abitazione e dalla quantità di polveri emessa. Si può anche arrivare a un rimborso del 65 per cento e la spesa, d’altra parte, non deve superare i 5.000 euro.