Nuove detrazioni fiscali per il risparmio idrico con il Bonus Bagno

- 14 gennaio 2021

Cos’è il Bonus idrico 2021

Con la Legge di Bilancio 2021 il Governo ha introdotto una nuova agevolazione fiscale: il Bonus idrico (commi dal 61 al 65 dell'articolo 1). Si tratta di una misura destinata alle persone fisiche residenti in Italia e finalizzata a incentivare il risparmio di acqua nelle case; è possibile richiederlo per lavori su edifici già esistenti, parti di edifici già esistenti oppure singole unità immobiliari.

Ogni beneficiario ottiene 1.000 euro, ma è importante specificare che bisogna utilizzare questo denaro entro il 31 dicembre 2021 e che non si tratta di risorse illimitate. Il bonus verrà cioè concesso fino all’esaurimento del Fondo per il risparmio di risorse idriche che, istituito presso il Ministero dell’Ambiente, complessivamente equivale a 20 milioni di euro.

Ma quali sono i lavori in questione? Quelli relativi alla sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi vasi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi dispositivi che permettano di limitare il flusso d’acqua. Nonostante ormai si dica Bonus idrico bagno, quindi, è importante sapere che in realtà il contributo si può ottenere anche in riferimento alla cucina.

Quali sono le spese ammissibili

Come specifica chiaramente la Legge di Bilancio, il Bonus idrico viene concesso in merito alle spese sostenute per:

  • La fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a sei litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.
  • La fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a sei litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a nove litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.


Molto importante è far presente anche che, come precisato al comma 64, il bonus non costituisce reddito imponibile e quindi non incide sull’ISEE del beneficiario.

Cosa fare per ottenere il Bonus

La Legge di Bilancio è entrata in vigore il primo gennaio 2021. Il comma 65 demanda a un apposito decreto del Ministro dell’Ambiente la definizione delle modalità e dei termini per chiedere e ottenere il Bonus idrico. Ci sono 60 giorni di tempo, quindi al massimo i primi di marzo avremo le risposte che mancano. Vi terremo aggiornati, ma intanto possiamo immaginare qualcosa.

Prevediamo, cioè, che come accade per gli altri Bonus sarà necessario effettuare i pagamenti con bonifico oppure carta di credito o debito, evitando quindi i contanti e gli assegni bancari. Sicuramente bisognerà conservare i documenti che attestino il pagamento, le fatture di acquisto e gli scontrini.

Qualunque decisione verrà presa, resta il fatto che si tratta di un bel traguardo: “È un emendamento fondamentale – ha commentato il vice presidente di Confindustria Ceramica Augusto Ciarrocchi - perché, per la prima volta, viene riconosciuta la necessità di sostenere l'efficienza idrica del nostro patrimonio edilizio”.

“Si tratta di un risultato importante anche per il settore della Rubinetteria sanitaria italiana – ha fatto eco Maurizio Bellosta, vicepresidente AVR (Anima Confindustria) / Capogruppo Rubinetteria - che mette in evidenza la capacità delle nostre aziende di unire ricerca nel design dei prodotti a tecnologie efficienti, in grado di fare la differenza anche dal punto di vista dell'impatto ambientale”.

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