Vuoi ricavare un secondo bagno in casa? Scopri come fare!

- 29 maggio 2020

Anche se piccolo il secondo bagno può essere funzionale

Capiamo tutti l’importanza che riveste oggi la presenza di un secondo bagno all’interno di un’abitazione. I tempi stretti da rispettare nella vita di tutti i giorni che vedono spesso l’utilizzo contemporaneo degli stessi spazi alle stesse ore, una famiglia numerosa, la voglia di godere di una casa più funzionale e confortevole, che abbia anche un più alto valore immobiliare, sono solo alcuni dei motivi che spingono alla creazione di un secondo locale di servizio. A ciò bisogna poi aggiungere che molte abitazioni, soprattutto quelle di tipo condominiale, costruite a cavallo tra gli anni ’60 ed ’80 del secolo scorso, si presentano con un unico locale igienico, spesso lungo e stretto nella geometria, all’interno di spazi abitativi anche molto ampi, caratterizzati anche da tre camere da letto ed un grande soggiorno. Ecco qua che la necessità di ricavare un bagno di servizio, anche se piccolo, diventa quasi fondamentale in un progetto di ristrutturazione. Adatte ai secondi bagni le soluzioni appositamente studiate per bagni piccoli da Duravit, come Compact che permette di risparmiare un sacco di spazio, grazie a profondità ridotte ma comunque confortevoli.

Come procedere per realizzare il secondo bagno

Vediamo quali sono le cose da sapere per ricavare un secondo bagno. Prima regola: consultare un tecnico, architetto o ingegnere, di fiducia, capace di analizzare in modo strategico gli spazi dell’abitazione. Egli fornirà delle idee di progetto in linea con le vostre necessità e fattibili da un punto di vista economico e strutturale/impiantistico, con quel pizzico di creatività e stile in più, che sarà sintonizzato sui vostri gusti estetici. Non è detto infatti che un bagno piccolo non può essere anche perfettamente funzionale ed estremamente elegante, ed un buon tecnico sa come centrare l’obiettivo!

Un ottimo progetto di ristrutturazione diventa esecutivo quando sono individuati con chiarezza anche i costi di costruzione del secondo bagno, comprensivi di manodopera di idraulico, muratore ed elettricista, e materiali, ovvero tutta la lista della spesa comprensiva di sanitari, rubinetteria ed accessori tecnici, senza trascurare la fornitura dei rivestimenti per pavimento e pareti.

A proposito di sanitari e di funzionalità, ideali per bagni di servizio contenuti nella superficie sono i sanitari di dimensioni ridotte, che fanno guadagnare centimetri utili per il fluido e libero movimento delle persone all’interno del locale. Una tipologia di sanitari salvaspazio sono i sanitari a filomuro. Un esempio? Il modello Pura di Gsi, che vediamo in foto, una linea di sanitari sospesi e a terra, disponibili nella versione contenuta da 50 cm di profondità, oltre che nella variante standard da 55 cm. L’estetica essenziale e moderna dei sanitari Pura, dovuta anche ad un nuovo sistema di fissaggio, si combina anche con il risparmio energetico dato dal sistema di scarico “Save Water”, particolarmente efficiente.

Ecco dove realizzare un secondo bagno in casa

L’analisi attenta degli spazi abitativi porterà dunque all’individuazione perfetta del secondo bagno, che a rigor di logica dovrà trovarsi in prossimità della colonna degli scarichi esistenti. Normale quindi realizzare il nuovo locale vicino al bagno principale o alla cucina. La ristrutturazione può ad esempio, come nel caso del progetto illustrato di seguito, portare a rivedere la configurazione della camera da letto matrimoniale, dalla quale ricavare il piccolo bagno di cortesia.

In foto: Prima e Dopo. Progetto a cura degli architetti Sara Donzelli e Barbara Serrani

Il secondo bagno si trova in camera da letto e utilizza gli scarichi del bagno principale. Il bidet è stato sostituito dalla doccia, il lavabo si trova in camera, la porta di ingresso al bagno è scorrevole interno muro. Per esigenze di spazio, non sempre il locale di servizio presenta tutti gli elementi di un “classico” bagno standard. Può essere eliminato il bidet e preferita la doccia, può essere scartata quest’ultima e preferito un lavabo in camera da letto, o perché no una vasca freestanding da posizionare in camera e sarà come vivere in un luxury hotel.

In foto: lavabo ricavato all’interno della camera da letto in prossimità del secondo bagno. Mobile realizzato su misura in marmo travertino.

Sono dunque tantissime le astuzie architettoniche da utilizzare per ottimizzare i mq a disposizione. Anche l’utilizzo delle porte scorrevoli interno muro permette un fluido passaggio tra un ambiente e l’altro della casa senza ingombrare spazio aggiuntivo. Se il secondo bagno è ricavato in un sottoscala, al posto di un vecchio ripostiglio o lungo un corridoio, spesso esso non presenta finestre. In questo caso nessun problema, i bagni ciechi possono comunque risultare ben areati, anzi, vi è l’obbligo di legge che impone l’utilizzo di una ventilazione meccanica nel caso il locale sia privo di finestre. Installabili a parete, a soffitto o anche in un controsoffitto, gli aspiratori di ultima generazione ricambiano l’aria interna con efficienza ed in modo silenzioso, occupando spazi ridotti. Vortice è una delle aziende leader nella realizzazione di questi innovativi meccanismi elettrici di ventilazione meccanica e con la sua ricca collezione di prodotti per gli spazi residenziali riesce a soddisfare le più eterogenee esigenze in termini di ricambio dell’aria interna.

Secondo bagno con finestra, quali normative rispettare

Se invece desideriamo un bagno con finestra ed il progetto di ristrutturazione prevede la collocazione del nuovo locale a contatto con uno o più muri perimetrali esterni, è possibile, tramite idonea pratica burocratica, realizzare un foro sulla parete esterna per istallare il nuovo infisso, che risponda per dimensioni alle necessità aeroilluminanti del locale, stabilite delle normative comunali. Indispensabili sono però alcuni accorgimenti: il rispetto delle distanze di luci e vedute tra le abitazioni (come da Codice Civile) e, nel caso si tratti di un appartamento in un condominio, preventivo è l’ottenimento dell’autorizzazione scritta da parte di tutti i proprietari degli altri appartamenti, poiché si tratta di un cambiamento estetico della facciata. A proposito di normativa, occorre poi sottolineare come ricavare un secondo bagno in un “locale di risulta” sia spesso possibile anche grazie al fatto che la normativa nazionale permette ai locali igienici di avere un’altezza minima interna di 240 cm.

In foto la ristrutturazione di un appartamento con creazione secondo bagno e realizzazione nuova finestra su facciata condominiale. Vaso e bidet Pura GSI, lavabo Scarabeo Ceramiche - rubinetteria Zazzeri- pavimento in legno Fiemme 3000 e rivestimenti Fao Ceramiche – mobile sottolavabo Aqua by Ideagroup.

Quanto costa realizzare un secondo bagno

Ma entriamo nel vivo della ristrutturazione e cerchiamo di capire quali sono i costi da affrontare per realizzare un secondo bagno. Tecnico progettista e direttore dei lavori, imprese, materiali, oneri comunali, sono tanti i soldi da sborsare quando mettiamo mano alla nostra casa. Per non avere brutte sorprese è di fondamentale importanza procurarsi con netto anticipo, prima di iniziare i lavori, tutti i preventivi necessari.

Contattare due o più imprese e raffrontarle in termini di tempi di esecuzione e costi è un buon consiglio per mettersi in casa persone qualificate e competenti, oneste e professionali, capaci di svolgere il loro lavoro con velocità e perizia.

Scegliere un buon rivenditore di materiali edili, dal quale acquistare rivestimenti e sanitari, è poi un altro aspetto da considerare. Affidatevi ad uno showroom con una grande e completa esposizione di prodotti, in modo tale da poter analizzare con i vostri occhi la qualità dei materiali e la loro estetica. Per evitare anche qui di incappare in preventivi troppo onerosi, l’ideale è farsi accompagnare nella scelta delle finiture, dei mobili e dei sanitari, dal vostro tecnico di fiducia, in grado di individuare con occhio attento i prodotti con un ottimo rapporto qualità/prezzo, in linea con i vostri desideri estetici ed il vostro budget.

Ed a proposito di finiture, per la realizzazione di bagni di piccole dimensioni sono davvero interessanti, in quanto ad estetica e a possibilità architettoniche, le piastrelle di grandi dimensioni, che coprono grandi superfici ed hanno un bell’impatto visivo. Un esempio? La collezione in gres porcellanato Materia Project di Casa Dolce Casa – Florim, che vede la presenza sia di materici formati maxi da 80x180 cm che di listelli e mosaici decorativi in dimensioni mini. Esistono poi anche maxi piastrelle in grès di spessore ridotto, da applicare anche su vecchi rivestimenti esistenti.

Progetto di ristrutturazione a cura degli architetti Sara Donzelli e Barbara Serrani dello studio 71.82

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