Consigli su come fare la manutenzione stufa a pellet

- 23 ottobre 2020

La manutenzione della stufa a pellet è obbligatoria? Scoprilo qui

Hai acquistato una stufa a pellet e ti chiedi se la manutenzione sia obbligatoria per legge? Quella straordinaria sì, lo è. Si deve fare generalmente una volta all’anno (l’indicazione relativa al singolo modello è comunque contenuta nel libretto delle istruzioni) e il momento migliore coincide con la fine della stagione fredda, ovvero quando diventa chiaro che la stufa non servirà per diversi mesi. L’incarico deve essere affidato a un tecnico abilitato, che effettua una serie di operazioni:

Pulisce la canna fumaria, la presa d’aria esterna e il condotto dell’aria comburente. Controlla che le guarnizioni siano ancora efficienti. Sigilla eventuali fessure. Verifica che tutti i sistemi di sicurezza siano posizionati e collegati correttamente. Elimina i residui di pellet e in generale i residui di sporco dalle parti interne della stufa. Controlla le componenti elettromeccaniche. Si accerta che l’emissione dei fumi avvenga in modo ottimale.

Della manutenzione straordinaria fa parte anche la pulizia dello scambiatore di calore, che dovrebbe essere effettuata una volta al mese. Una volta terminato il suo lavoro, il tecnico deve riportare la data e l’elenco degli interventi portati a termine sull’apposita documentazione.

A chi rivolgersi per farla

La manutenzione straordinaria delle stufe a pellet, lo ribadiamo, deve essere effettuata da un manutentore abilitato. Le migliori aziende produttrici hanno creato una rete capillare di C.a.t. (Centri assistenza tecnica) in contatto costante con il Customer Service; i clienti, quindi, hanno la garanzia di un intervento rapido e di un risultato ottimale. Anche se, è importante sottolinearlo, non ci sono vincoli di sorta ed è possibile rivolgersi ad altri professionisti.

C’è anche chi procede autonomamente con la manutenzione straordinaria, però bisogna essere consapevoli del fatto che non si tratta di procedure semplici ed è necessario operare in un determinato modo; suggeriamo vivamente di abbandonare l’idea se non si è in possesso di competenze specifiche.

Il discorso cambia nettamente nel caso della manutenzione ordinaria, che sostanzialmente è alla portata di tutti. Via libera, quindi, per il fai da te. Ma se invece si preferisce delegare, anche in questo caso non resta che chiamare un tecnico.

Come si effettua la pulizia ordinaria della stufa

Pulire una stufa a pellet, ovvero occuparsi della manutenzione ordinaria, è molto semplice. Ed è anche necessario per mantenere la stufa al massimo della sua efficienza, sicura, preservarne l’estetica e godere di una perfetta visione della fiamma.

Proprio a quest’ultimo proposito è opportuno pulire quotidianamente il vetro, sia esternamente che esternamente, servendosi soltanto di un panno asciutto. Questa operazione consente anche di evitare che le guarnizioni si rovinino e quindi i consumi lievitino (una guarnizione danneggiata lascia passare una maggiore quantità di aria nella camera di combustione).

Dopo ogni utilizzo bisogna aprire l’anta della camera di combustione, togliere la parte superiore del crogiolo ed eliminare la cenere residua, possibilmente utilizzando un aspiracenere o aspirapolvere a “bidone”. Anche il crogiolo dev’essere pulito accuratamente (di nuovo con un panno asciutto).

Il cassetto cenere o il vano raccogli-cenere devono essere rimossi e svuotati all’occorrenza, a stufa spenta e fredda; per liberarsi dei residui è possibile ricorrere a un aspiratore. Almeno una volta alla settimana è opportuno sfilare i tubi di scarico e pulirli con uno scovolino.

La pulizia del rivestimento e delle altre parti esterne può essere effettuata con un panno inumidito e volendo anche un prodotto specifico, quindi adatto ai materiali utilizzati per la realizzazione della stufa.

Quanto costa la pulizia straordinaria

A seconda delle zone, della città e anche del Cat, la manutenzione straordinaria annuale della stufa a pellet costa fra gli 80 e i 100 euro. Tale cifra include l’Iva e la pulizia della canna fumaria, non di rado anche l’eventuale sostituzione delle guarnizioni. Chi richiede un intervento più approfondito può spendere qualche decina di euro in più.

Capita che qualcuno arrivi a spendere sui 200 euro, ma mettiamolo bene in chiaro: si tratta di una cifra esagerata. O di una speculazione, se vogliamo definirla così. Sottolineiamo quindi una volta in più l’importanza di rivolgersi a tecnici non solo esperti e qualificati, ma anche affidabili.

Chi non desidera affidarsi ai Centri di assistenza indicati dalla casa produttrice della stufa farebbe bene a richiedere più preventivi prima di prendere una decisione finale, per avere un’idea più chiara e la possibilità di quantificare la spesa media.

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