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Qualche pratico consiglio su come scegliere una stufa a pellet

Le stufe a pellet garantiscono efficacia e funzionalità a fronte di consumi contenuti e aiutano a creare in casa un’atmosfera calda e accogliente. Ma quali elementi considerare nella scelta di una stufa di questo tipo? In primis bisogna accertarsi che sia possibile realizzare una canna fumaria, qualora non risulti già presente. In secondo luogo occorre considerare che sono necessarie una presa d’aria da collegare alla stufa e una presa elettrica con messa a terra. Fondamentale è anche la valutazione dello spazio (quindi dei metri cubi) da riscaldare e della potenza nominale dichiarata dell’apparecchio; una stufa da 7-8 kW, per esempio, è indicata per un appartamento di 80-90 mq. Si suggerisce inoltre di optare per un modello con un termostato integrato, che permetta di regolare la temperatura e la ventilazione, un timer tramite cui impostare gli orari di accensione e spegnimento, cosa che consente di evitare sprechi e veder sempre soddisfatte le proprie esigenze. Per avere una maggiore sicurezza è possibile scegliere una stufa dotata di funzione anti-surriscaldamento. Naturalmente è doveroso anche considerare le dimensioni dell’apparecchio e il peso, badando che gli eventuali spostamenti da una stanza all’altra risultino semplici. Per quanto concerne i materiali, si sceglie fra ceramica, ghisa, acciaio, maiolica, pietra ollare e mattone refrattario; ciascuno possiede caratteristiche diverse, per esempio la ceramica non scotta e mantiene a lungo il calore, a differenza dell’acciaio che raggiunge temperature più alte ma si raffredda prima.

Come funzionano le stufe a pellet

Il funzionamento di una stufa a pellet è molto semplice. Al momento dell’installazione, viene collegata all’impianto elettrico dell’abitazione, alla canna fumaria e anche a una presa d’aria, per bilanciare il consumo di ossigeno. I più importanti elementi strutturali delle stufe alimentate con pellet sono:

  • Il serbatoio per il pellet.
  • La coclea.
  • Il dosatore d’aria
  • (immette aria nel bruciatore per il processo di combustione).
  • Un ventilatore/convettore.
  • Gli scambiatori di calore.
  • L’estrattore di gas.
  • Il focolare di combustione o la camera di combustione.
  • Il vano in cui finiscono gli scarti della combustione.
  • Il tagliafiamma.
I modelli più evoluti dispongono anche di centralina elettrica capace di dosare con precisione sia la quantità di aria necessaria per la combustione sia la quantità di pellet che, di volta in volta, occorre. I fumi prodotti dalla combustione stessa vengono espulsi tramite il ventilatore collegato alla canna fumaria e il calore generato viene invece immesso e distribuito nell’ambiente tramite il sistema di canalizzazione.

Come scegliere pellet di qualità

Non tutto il pellet è di buona qualità. Per evitare di acquistare un prodotto scadente, però, ci sono alcuni “trucchi” molto semplici. Innanzi tutto l’utente controlli quanta segatura c’è nel sacco contenente il pellet: se la quantità è elevata, significa che tende a sfaldarsi e questo non va bene. In secondo luogo è bene informarsi sul contenuto di ceneri, perché se è alto il pellet produrrà molte polveri durante la combustione; la percentuale di un ottimo prodotto non supera lo 0,7 per cento. E ancora, importante è leggere con attenzione l’etichetta e accertarsi che il pellet in questione sia stato realizzato con legno vergine e non contenga quindi sabbia o composti chimici (per esempio residui di colle e vernici). Si presti massima attenzione anche al potere calorifico, cioè all’energia che si ottiene dalla combustione; più la cifra che indica tale potere è elevata, maggiore è il calore che si genera. Il pellet migliore ha valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg (e anche tali valori sono indicati sull’etichetta). Si ricordi anche che il tasso di umidità del pellet non dovrebbe superare l’8 per cento.