Perché scegliere un lavello in resina per la cucina

- 30 dicembre 2020

I lavelli in resina o fragranite

Di certo hai sentito parlare dei lavelli cucina in resina e la tua curiosità si è accesa, ma proprio a tal proposito bisogna chiarire una questione fondamentale: in realtà la materia prima è il fragranite. Questo termine è stato coniato dall’azienda svizzera Franke - che ha anche ideato, messo a punto e brevettato il materiale in questione - fondendo le prime lettere del proprio nome con il sostantivo inglese “granite”, ovvero “granito”.

Il fragranite è quindi composto per l’83 per cento da polvere e micro particelle di quarzo, il quarto materiale più duro esistente in natura, e per il restante 17 per cento da una resina acrilica a sua volta assai solida e atossica, che inoltre dona grande brillantezza ai colori.

Doveroso far presente, d’altra parte, che esistono anche lavelli in resina, ma non riscuotono molto successo perché, pur risultando molto resistenti ai graffi, tendono a macchiarsi facilmente e non tollerano bene gli shock termici. Concentriamoci quindi su quelli in fragranite, per comprendere quali siano le loro caratteristiche e i motivi del crescente successo che stanno riscuotendo.

Pregi e difetti di questa tipologia

I lavelli in fragranite offrono numerosi vantaggi. Li elenchiamo subito:

  • Si tratta di uno dei materiali più duri che esistano.
  • Sono lavelli eleganti, raffinati, moderni, un po’ lucenti e caldi al tatto.
  • Non sono porosi, di conseguenza risultano molto igienici e facili da pulire.
  • Non subiscono gli effetti dell’usura.
  • Non si macchiano (in quanto non assorbono liquidi).
  • Non si rompono e non si graffiano.
  • Sopportano temperature anche molto elevate (fino a 280°C).
  • Sono atossici, quindi perfetti per il contatto coi cibi.


Aggiungiamo che la disponibilità di colori non solo è assai ricca, per quanto viene costantemente ampliata; fra le ultime proposte di Franke troviamo per esempio le tonalità super metalliche, che oltre a essere originali trasmettono un senso di relax. D’altra parte, qualche difetto – se tale si può definire - non manca:

  • Questi lavelli possono essere danneggiati dalle spugne abrasive.
  • I modelli caratterizzati da colori scuri devono essere asciugati subito, altrimenti compaiono le tracce di calcare.
  • La candeggina e altri prodotti aggressivi sono da bandire, in quanto a lungo andare causano una modifica della colorazione.

Quali sono i produttori dei lavelli in resina

Il fragranite è un brevetto di Franke, per cui questa è l’unica azienda che produce lavelli cucina realizzati con il materiale in questione: diffidate di chi cerca di convincervi del contrario. D’altra parte, però, ci sono altri ottimi marchi che propongono lavelli in composito e in diversi casi il mix è composto proprio da quarzo e resina acrilica.

Prodotti del genere figurano per esempio nel catalogo di Grohe e nella prima foto della gallery puoi vedere il modello a due vasche con gocciolatoio K700 per installazione soprapiano: la percentuale di resina è pari al 20 per cento.

Nel caso dell’azienda tedesca Schock, invece, i lavelli sono composti per l’85 per cento di granito e per il restante 15 per cento di resina, ma il risultato è egualmente di qualità. Anche la Smeg, per alcuni dei suoi lavelli, utilizza la miscela di cui ci stiamo occupando.

Importante sapere inoltre che un’azienda italiana, la Elleci, ha creato il Granitek, anch’esso frutto dell’unione fra il granito naturale e la resina acrilica ma anche della ceramizzazione, una particolare tecnica di colorazione della particella di granito; in sintesi, la verniciatura avviene tramite un procedimento di cottura a oltre 700 °C che permette al colore di penetrare fino al nucleo.

Quanto costano i lavelli in resina fragranite

In generale, il prezzo di un lavello cucina dipende non solo dal materiale ma anche dalle dimensioni, dal numero di vasche, dalla presenza o meno del gocciolatoio e/o di una vasca piccola aggiuntiva, anche dalla finitura. Gli elementi da valutare e che incidono sono quindi numerosi, ma vogliamo darvi qualche indicazione che vi aiuterà a farvi un’idea circa la spesa da affrontare.

Ci riferiamo ai lavelli originali Franke in resina fragranite, facendo presente che altri modelli in composito, anche proposti da noti brand e qualitativamente molto apprezzabili, a parità di caratteristiche possono costare meno.

La cifra minima da mettere in conto per un lavello con una vasca senza gocciolatoio è di circa 260 euro; se il gocciolatoio invece c’è, si arriva mediamente a 380 euro (ci riferiamo sempre al minimo). Per un modello con due vasche e gocciolatoio, invece, si mettano in conto 450 euro.

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