- 06 luglio 2021

Casa Ojalá è la nuova frontiera del Luxury Travel

Il concept è stato presentato nel 2019, durante la Milano Design Week, ottenendo grande successo. In quello stesso anno, l’architetto Beatrice Bonzanigo e il suo socio Ryan Nesbitt hanno fondato la start up Casa Ojalá srl e nel 2020 il progetto quasi visionario è stato trasformato in una produzione su larga scala, considerata la crescente domanda dei clienti.

In questo 2021, grazie anche alla collaborazione con Rosewood Castiglion del Bosco, è stata realizzata la prima unità di Casa Ojalá in Italia. La magnifica tenuta di 2mila ettari nella Val d’Orcia in Toscana, patrimonio dell'Unesco, si arricchisce quindi con una costruzione che rappresenta la nuova frontiera del Luxury Travel.

Culla d’unveiling di Casa Ojalá, per essere più precisi, è il vigneto Capanna. E la "creatura" di Beatrice Bonzanigo è la guest suite senza eguali al mondo, capolavoro d’ingegneria ma anche frutto di una fantasia senza limiti. La superficie è pari a soli soli 27 mq, ma le possibili soluzioni di allestimento sono all’incirca 1.000.

La struttura originale e la forma non cambiano, l’integrazione nel contesto naturale circostante è perfetta; però le due camere da letto (una matrimoniale e una singola), il bagno, il soggiorno e la terrazza possono essere trasformati e/o invertiti. Per esempio, la zona notte può diventare un living, oppure l’intera abitazione può essere tramutata in un open space.

Una tiny house modulare, eco sostenibile e personalizzabile

La trasformazione di Casa Ojalá avviene tramite un sistema meccanico manuale semplice e allo stesso tempo sofisticato, ispirato al mondo della nautica. Si tratta di carrucole e manovelle che spostano le pareti scorrevoli (che si arrotolano, per l'esattezza), a loro volta realizzate in legno d'okumè equatoriale e tessuto in plastica riciclata, ma anche le strategiche botole a pavimento e soffitto.

Il blocco centrale è suddiviso in 7 sezioni nelle quali si trovano arredi e altri elementi funzionali, per esempio l’armadio e il lavandino, i comodini e la libreria; volendo, è possibile in qualsiasi momento nasconderli sotto il pavimento in mogano, pensate un po’.

Il tetto, grazie alla sua forma piatta, funge da terrazza: salire e sdraiarsi, o semplicemente sedersi, con quello splendido panorama davanti agli occhi, è davvero una bella emozione.

Ma le utenze? Casa Ojalá è stata resa autosufficiente da un sistema di raccolta dell’acqua piovana, da un impianto fotovoltaico e un sistema di gestione di acque pulite, grigie e nere, interamente biologico. Per riscaldarsi in inverno c’è un caminetto a bioetanolo.

A breve una produzione in serie

Casa Ojalá non solo è piccola, ma anche smontabile e trasportabile. Perfetta per i viaggiatori che amano il lusso ma non i limiti architettonici e le visuali costrette. Che pretendono il massimo del comfort, sì, però al contempo desiderano rigenerarsi stando a contatto con la natura.

Sono i dettagli che fanno comprendere pienamente quanto sia complesso ed elaborato, nonché evoluto, il progetto di Beatrice Bonzanigo: per esempio il lavandino il cui coperchio fa da specchio, la vasca freestanding, la scaletta interna che conduce alla terrazza.

E se quella di Rosewood Castiglion del Bosco è la prima unità in Italia, a breve si procederà con una produzione in serie. Le location? Sparse nel mondo e, naturalmente, caratterizzate da una natura al massimo del suo splendore.

Vogliamo aggiungere che Casa Ojalá è altamente personalizzabile non soltanto in riferimento alla scansione degli spazi interni, ma anche per quanto concerne le superfici in legno, tessuto e metallo, che possono essere realizzate sulla base di quanto richiesto dai clienti.

Ulteriori informazioni possono essere richieste tramite il sito ufficiale della start up, che è lo stesso canale da cui effettuare eventuali preordini.

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