Allarmi casa al cuore della prevenzione

- 11 settembre 2014

Quando installare un allarme

Prima di andare in vacanza è bene pensare a come proteggere la propria casa, se non si vuole rischiare di trovarla svuotata al ritorno, in particolare se si tratta di un edificio isolato o a piano terra, quindi più soggetto a questo rischio. Vale dunque la pena pensare ai cosiddetti sistemi di protezione attiva – gli allarmi casa - ossia i idspositivi elettronici capaci di rilevare un potenziale pericolo e, conseguentemente, di annullarlo. In genere bisogna fare attenzione se nella vostra abitazione sono presenti ponteggi esterni a causa di lavori di ristrutturazione: il ladro è molto facilitato nel salire ed entrare dalle finestre! Un sistema d’allarme con barriere infrarossi alla finestra scoraggerebbe i malviventi, ma se non avete l’antifurto, meglio abbassare tutte le serrande, anche di giorno. In caso di furto l’impresa edile è assicurata, ma riceverete il rimborso solo se il ladro è entrato con i ponteggi, non se li ha utilizzati solo per fuggire. Dagli studi di settore tuttavia emerge la scarsa propensione delle famiglie a investire in sicurezza, nonostante un recente rapporto Censis posizioni microcriminalità e criminalità organizzata in cima alle paure degli italiani.

Tipi di allarme casa

Gli allarmi casa più diffusi sono senza dubbio quelli antintrusione, volumetrici e ottici, ma quello che sta prendendo piede ultimamente è l'antifurto gsm. Possedere un antifurto funzionante e non sapere quando si è fuori quando scatta l'allarme, dovendosi affidare continuamente ai vicini, è piuttosto frustrante. Tutti gli allarmi antifurto hanno lo scopo di segnalare un'intrusione all'interno dell'abitazione e non di impedirla. Dotare il proprio allarme domestico o aziendale di un combinatore telefonico può essere la giusta trovata per portare il vostro antifurto sempre con voi. Molto diffusi sono i rilevatori di movimento che fanno parte del settore dei sensori per la sicurezza. I rilevatori di movimento utilizzano vari segnali radio con onde ad alta frequenza. Grazie a questi è possibile sapere se qualcuno o qualcosa ha varcato le soglie di casa mandando un avviso sonoro per comunicarlo. I rilevatori a luce infrarossa, in particolare vengono usati per rilevare cambiamenti di temperatura; quando una persona si muove all'interno dell'area sorvegliata dai sensori, il calore dell'individuo attiva i sensori. I sensori ad infrarossi sono però i meno diffusi tra i rilevatori di movimento. Invece I sensori fotoelettrici sono rilevatori di movimento dotati di laser e sensori fotoelettrici. Il raggio laser è puntato sul lato opposto della porta o della stanza, quando il raggio viene interrotto scatta l'allarme per intrusione. Infine i sensori a ultrasuoni utilizzano una frequenza di circa 30 kHz. Questi funzionano come un radar che trasmette i rimbalzi sonori dai mobili e dalle pareti della stanza. Quando l'allarme è inserito se la mappatura dei rimbalzi subisce variazioni vuol dire che qualcuno è entrato nello spazio protetto.

A chi rivolgersi

Tutti gli impianti d’allarme si compongono di tre elementi principali: la centralina, completa di accumulatore e batteria che ne consentono il funzionamento anche in assenza di energia elettrica; i rivelatori; i dispositivi d’allarme, che possono essere locali, come le sirene, o remoti, combinatori. Il luogo ideale dove installare la centralina dovrebbe essere equidistante da tutti i sensori, al centro. E’ meglio non ubicarla a ridosso delle finestre, sarebbe facilmente accessibile da eventuali intrusori. Gli installatori specializzati, ai quali è sempre meglio rivolgersi anziché ricorrere a soluzioni “fai-da-te” preferiscono collocarla vicino alla porta di ingresso, facilmente attivabile e disattivabile quando entriamo ed usciamo di casa. La centralina deve essere collegata alla corrente di casa, quando questa manca (in caso di blackout accidentale o voluto) si alimenta con l’ accumulatore presente. Gli specialisti potrebbero consigliarvi d’installare i sensori senza fili anti intrusione e antisfondamento e volumetrici: il sensore più famoso è quello volumetrico, serve per controllare le zone interne della casa, ma viene installato anche esternamente. Si attiva alla presenza di un corpo che si muove nell’ ambiente e non semplicemente alla sua presenza. Bisogno tuttavia prestare attenzione a dove vengono installati: devono coprire tutta l’area da controllare. In foto, impianto antifurto senza fili Atlantis

Altri sistemi antieffrazione

Oltre agli allarmi casa, è importante dotare la residenza di sistemi di protezione passiva, quindi installare una porta d'ingresso blindata e anche delle finestre antieffrazione. Le finestre blindate devono assicurare la protezione contro i più “fantasiosi” tentativi di effrazione, quali: calci e salti sulla finestra; forzatura con attrezzi da scasso o piede di porco; rimozione del vetro e rottura dello stesso. Oltre a garantire la tutela contro gli scassinatori, le finestre blindate hanno un look gradevole, spesso di design: le notevoli performance tecnologiche antieffrazione si affiancano a qualità estetiche oggi indispensabili. Le finestre blindate in legno sono spesso impregnate sottovuoto per resistere alle muffe più insistenti e rifinite con vernici acriliche. Nella foto: caratterizzata da vetro laminato e antieffrazione classe P2A, la finestra FTP-V P2 Secure FAKRO è un serramento ad elevata resistenza anti-scasso

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