- 02 agosto 2014

Perché installare un antifurto

Proteggere la propria casa è molto importante, soprattutto quando all'interno sono contenuti beni di difficile reperibilità , come libri e mobili antichi, di grande valore, come i gioielli o sistemi informatici e audio video, oppure entrambe le cose, o come le opere d'arte. In tutti questi casi è utile e conveniente premunirsi, perché i sistemi antifurto e anti infrazione sono coperti dalla detrazione del 50% dall'IRPEF sugli interventi per l'ammodernamento e la ristrutturazione delle case previsti nel 2014. Ma ci sono sistemi e sistemi, esistono quelli che si integrano nel circuito elettrico della casa, che sono molto costosi e prevedono interventi sulla muratura, e i wireless, che richiedono meno manodopera ma sono più facilmente soggetti a manomissione. Inoltre bisogna calcolare un'ulteriore suddivisione fra sistemi perimetrali, e sistemi volumetrici.

Sistemi antifurto perimetrali

I sistemi perimetrali sono all'esterno di una casa e si attivano se vengono oltrepassati i valichi per entrare nell'abitazione. Sono impianti senza fili, da applicare a cancelli, alle porte e alle finestre se stiamo parlando di un appartamento, a colonnine esterne se si tratta di una villa. Sono il primo passo per costruire un'abitazione sicura, assieme a sensori magnetici, porte blindate e inferriate. Sono costituiti da sensori a infrarossi o a microonde, che comunicano in wireless con una centralina che raccoglie il segnale,lo elabora, per evitare, ad esempio, di scattare quando passa il nostro gatto, oppure quando il padrone di casa entra e non ha ancora fatto in tempo a digitare il codice di accesso. E' molto importante implementare una password sicura nella centralina, anche se questo significa diminuirne l'usabilità.

Sistemi antifurto volumetrici

I sistemi volumetrici invece sono differenti, e principalmente pensati per proteggere l'interno di un ambiente dal furto da parte di persone che frequentano la struttura. In questo caso si ha per esempio la videosorveglianza, e i sensori di calore (un esempio tipico sono i sensori di calore installati nei musei). Questi antifurti sono più difficili da gestire e regolati da norme abbastanza ferree (per esempio un datore di lavoro non può usare le telecamere di sorveglianza per osservare i propri dipendenti). I video e i dati raccolti vanno registrati e memorizzati, il che richiede strumenti e disponibilità economiche e di spazio. I filmati vanno supervisionati, richiedendo ulteriore manodopera. Sono quindi sconsigliati nelle abitazioni, dove il dispendio di energie per mantenerli sarebbe superiore al guadagno derivante dalla loro presenza.

Dettagli di cui tener conto

I metodi per manomettere gli antifurti sono molto vari, il primo fra tutti, specifico per le strutture wireless, è il disturbo della frequenza, operabile attraverso una periferica chiamata Jammer. Questo dispositivo è in grado di oscurare qualsiasi comunicazione radio o GPS nel proprio campo d'azione. Ma esiste anche l'oscuramento delle telecamere a circuito chiuso o la manomissione delle sirene che sono di vitale importanza per un sistema d'allarme che non sia solo un allarme silenzioso. Inoltre i sensori di movimento a infrarossi possono essere "giocati" tramite lo strisciamento, anche se ne esistono tipologie che captano anche questo tipo di movimento; oppure si può spargere vernice trasparente sul sensore, che però, sempre se è preconfigurato, può identificare il tentativo e mandare l'allarme.

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