Isola cucina: cucinare in un ambiente open

- 26 marzo 2018

Cucina ad isola

L’estetica e lo stile non corrono rischi, mentre aumentano funzionalità e praticità: una cucina ad isola è la scelta giusta per risolvere problemi di spazio, regalando cassetti, piani di appoggio, credenzine, tavolo, tutti elementi concentrati in posizione centrale nell’ambiente, in cui muoversi agevolmente per lavorare senza ingombri inutili. Inoltre, questo tipo di configurazione è un inno alla convivialità perché non ci si chiude più tra quattro pareti per cucinare, ma si è aperti verso il living. Filò di Euromobil incorpora un ampio tavolo alla zona cottura, così chi è impegnato nelle pietanze può chiacchierare senza problemi con chi rimane seduto. Del resto, il nome di questo modello componibile rievoca il tempo in cui la famiglia si riuniva attorno al fuoco a “fare filò”, lavorare a maglia e raccontare storie, vere e no, per la gioia di tutti. Stile moderno per un mix di materiali: le ante delle basi e le colonne sono in laccato fusion ossidato e vetro fumé serigrafato, con dettagli in alluminio nero laccato, il top del piano di lavoro è in granito nero, il piano snack in eucalipto termo-trattato.

Isola per cucina

Le cucine con isola sono di solito caratterizzate da un’estetica semplice, rigorosa, priva di elementi eccessivi, per meglio “accomodarsi” negli spazi disponibili e puntando soprattutto alla praticità, non per questo rinunciando allo stile che si mostra in collezioni di qualità, in grado di resistere nel tempo e travalicare le mode. Un mood contemporaneo e tuttavia legato alla tradizione, nell’unione del laccato, del legno, della pietra, non è impossibile. Lo mostra la gamma Velvet Elite, rovere termo-cotto e laccato lucido di GD Arredamenti, con la sua bella isola che può anche non essere posizionata al centro dell’ambiente cucina occupando però nella sua indipendenza una buona porzione, in un open space in cui comunque resta protagonista. Le sue misure infatti si fanno “sentire”, nella lunghezza di 360 cm e nella profondità pari a 120 cm, mentre non sfugge il suo rivestimento, la pietra bronze amani, un marmo scuro che si ritrova anche nel lavello e nella zona fuochi dove alloggia il piano cottura a induzione Grand Cuisine di Electrolux, combinato con il rovere termo-cotto.

Cucina a elle con isola

Anche se la cucina con isola è in genere indicata quando si hanno a disposizione grandi ambienti, grazie alle soluzioni componibili è possibile vestire spazi più “modesti”, ricorrendo a una configurazione ad elle, che permette di gestire i metri presenti in modo funzionale e armonico: assecondare con i pensili l’angolarità dell’ambiente e pensare a un’isola con piano cottura legata a un leggiadro tavolo attorno a cui ritrovarsi per mangiare e parlare, come una sorta di “confine” sempre molto aperto verso il living in una continuità mai dimenticata. Stosa Mood, nel suo stile moderno con cui disegna lo spazio cucina al centimetro, crea un colpo d’occhio efficiente e dalla grande estetica in un mix di volumi chiusi e vuoti. Tante le finiture a disposizione come quella impiallacciata olmo, a scelta tra il naturale e il cenere, con le ante di basi e pensili dotate di maniglia a incasso che contribuiscono a un insieme minimal.

Cucina con isola dimensioni

Arredare una cucina con l’isola vuol dire regalarle un aspetto più “professionale”, cucinando e preparare i cibi in uno stesso perimetro avendo tutto sott’occhio, permette poi a più persone di lavorare insieme senza darsi fastidio, guardando anche in faccia chi sta in soggiorno (definizione in via di estinzione visto che i due ambienti sono un tutt’uno). Ma questa preziosa isola, che dimensioni deve avere per essere realmente fruibile? Ovviamente prima di tutto si calcola lo spazio disponibile nella stanza, larghezza-lunghezza-profondità (per decidere l’effettiva grandezza del mobile che in genere non deve essere meno larga di 70-80 cm). Quindi si prendono le distanze con gli altri arredi. Tra questi ultimi e l’isola si consiglia un distacco di circa 1 metro, in modo che tutti si possano aprire senza difficoltà, e di almeno 90 cm per facilità di movimento e di passaggio. Inoltre è importante calcolare le distanze con impianti elettrici, del gas e idraulici, vista la posizione dell’isola non attaccata alle pareti come nelle situazioni tradizionali. Frame di Snaidero propone un’isola solo lavello, mentre il piano cottura è altrove, una delle tante alternative possibili: le sue ante e quelle degli altri arredi hanno l’apertura con gola.

Cucine con isola moderne

È fuori di dubbio: una cucina con isola declina l’ambiente in chiave moderna al 100%, dove il disordine tipico di questo luogo rischia veramente di essere dimenticato. Certo questo dipende dal nostro modo di cucinare ma molto aiuta una disposizione lineare, con poche vezzosità che non sminuiscono l’estetica, e con materiali attuali, facili da pulire e da mantenere. La presenza di un’isola che spesso unisce al piano di cottura e al lavello una postazione per i pranzi, veloci e non, cambia decisamente il modo di viverla, così vicino al punto dove si preparano le pietanze, un pasto a centimetro… zero, davvero dalla padella al piatto in un battibaleno. È il caso di Baccarat della linea Absolute Classic di Scavolini che ha un’isola multifunzionale che è anche banco colazione, zona cottura e lavaggio con grande cappa a sospensione. In questa configurazione, le finiture di ante e mensole sono laccate lucide Marron Glacè.

Come illuminare isola cucina

L’isola, in quanto punto focale della cucina, poiché su di essa e attorno si lavora e si mangia, ha bisogno di una illuminazione adeguata, soprattutto se non ci sono ampie finestre per lasciar entrare i raggi solari: non deve essere troppo forte né troppo debole, per un equilibrio in termini di utilità e di accoglienza. Se si sceglie una lampada a sospensione, collocata centralmente sull’isola, da ricordare che la distanza con i fuochi deve essere non meno di 50 cm, meglio tra i 60 e gli 85. In questo caso, si può optare per più lampade dal look e dal materiale vario, in modo comunque che avvolgano tutta la superficie dell’isola. Se si opta per i faretti ad incasso, è bene posizionarli un po’ ovunque nell’ambiente, in modo da dare una illuminazione buona e omogenea. Possono anche essere utili faretti orientabili da movimentare al bisogno o un unico pannello led sull’area lavoro eventualmente incassato nel soffitto. Da ricordare poi che mobili, pavimenti, pareti, soffitti chiari e dalle tonalità calde contribuiscono a illuminare il tutto, quelli scuri e dai toni freddi molto meno. Look pulito e sobrio, con ante dallo spessore di 22 mm, per Essenza di Lube, la cui isola è illuminata da una coppia di lumi a sospensione.

Isola per cucina acciaio

Brillante, luminoso, sobrio, resistente e così trendy: è l’acciaio inox che si adatta con stile a vestire l’arredo della cucina e la sua isola, con un’estetica di grande fascino molto gettonata dagli stilisti per le loro creazioni. Non si corrode grazie ai diversi elementi della lega metallica che lo formano, è adatto a tutte quelle superfici, come il piano di lavoro dell’isola, frequentemente adoperate e a contatto con acqua e unto, poiché si lava bene e in modo facile, garantendo l’igiene (oltre che riciclabile al 100%). E si coniuga perfettamente con rivestimenti di qualsiasi tipo. La cucina Ego di Abimis è perfetta per gli spazi domestici, design declinato in purezza, con le ante dagli angoli arrotondati saldate a filo con maniglia e cerniera nascosta. E attorno all’isola ci si siede per mangiare, come nella configurazione in foto che si riferisce a una casa privata di Brunico.

Isola per cucina piccola

Se la cucina è piccola, non è proprio il caso di rinunciare al carattere che le fornisce un’isola, pure di dimensioni contenute. L’aiuto arriva dai progetti componibili di Elmar che con la sua linea Playground ha pensato ad ambienti metropolitani giovani e compatti in cui giocare letteralmente ma in modo funzionale con lo spazio che si può articolare grazie all’inserimento di piccole isole (con la particolare cappa Kono che la sovrasta e crea un ulteriore speciale elemento d’arredo) e colonne dedicate al contenimento, con doppia anta scorrevole e l’interno ad angolo con tampone apribile per risolvere le esigenze della metratura small e extrasmall. A disposizione oltre 70 finiture, tra laccati lucidi e opachi, decorativi legno, decorativi cemento, acrilici opachi e lucidi.

Rivestimento isola cucina

Quanti sono i rivestimenti di una isola per la cucina moderna? Numerosi. I più frequenti sono il laccato, il laminato polimerico, il melaminico, l’impiallacciato, il pvc, la ceramica, l’acciaio, il legno che non toglie nulla allo mood contemporaneo. Chronos de L’Ottocento ci riesce perfettamente usando ad esempio il massello in quercia rovere (ma si può anche scegliere il ciliegio, il noce, il frassino, usato in particolare per gli elementi dei cassetti, il noce canaletto), con la struttura in legno listellare e la procedura di laccatura. La cura artigianale consente di creare spazi capienti all’interno dell’isola nonostante la compattezza.

Isola cucina stile industriale

La razionalizzazione degli spazi, un luogo dove tutto è al posto giusto e pronto all’uso quando serve, senza manovre difficoltose ma all’insegna della semplificazione, proprio come se si fosse intenti a lavorare in un laboratorio industriale. Un laboratorio, ma culinario e domestico, come è in effetti la cucina. Qualche accessorio d’antan, sgabelli e grandi lumi al soffitto in metallo, di quello vissuto, una grande cappa, una ghiacciaia (che nasconde frigo super accessoriato) per rivivere il tempo di una volta e poi un’isola come centro di gravità di un ambiente che, proprio grazie a lei, miscela il c’era una volta con la contemporaneità, in un industrial style che arreda un open space secondo le diverse possibilità per configurarlo in base alle necessità. Il cuore della casa che è un luogo dove “si produce”: anche l’arredo in tal senso dice la sua. Il modello è Bellagio di Aran.

Cucina isola sì o no

Quali sono i reali vantaggi di una cucina con isola? Prima di tutto, ripensa completamente l’idea di questo ambiente (e bisogna essere “preparati” a ciò!) poiché è una soluzione dalla grande estetica che la allontana decisamente dal vecchio concetto di “locale di servizio”. Il bancone-isola al centro della stanza è una posizione privilegiata in cui si cucina con una efficienza “professionale”, con grande possibilità di manovra visto che qui lo spazio è organizzato in modo che non ci siano “impicci” di alcun tipo poiché si tratta in definitiva di un ampio contenitore in cui ci sono piano di cottura, lavello, elettrodomestici, cassettiere e vani per un contatto diretto con gli attrezzi utili. Tutta questa “concentrazione” al centro della stanza consente di lasciare più libere le pareti, per una maggiore visibilità a rivestimenti, tende o magari a frigoriferi extralarge che altrimenti non avrebbero trovato “posto”. Poi, l’isola garantisce un contatto visivo continuo con chi non cucina e con lo spazio living, dunque un elemento di grande apertura agli altri e al resto della casa. Tra gli svantaggi: * l’assenza di uno spazio disponibile adeguato al progetto (anche se si moltiplicano progetti sempre più compatti); * la continuità con il salotto, a lungo andare potrebbe stancare; * l’obbligo di ristrutturare la cucina (con non poca spesa) poiché collocare al centro l’isola “operativa” significa riposizionare gli impianti utili al funzionamento, acqua, gas, elettricità; * il piano di lavoro dell’isola è più alto rispetto a un normale tavolo, per cui servono sgabelli adeguati per sedersi attorno. Su misura, la cucina della collezione Natura Moderna del modello Arcos Twin targata Schmidt, ha al centro l’isola con il piano di lavoro laminato, collocata alla distanza ideale dai pensili che la circondano, in cui ampi cestoni scorrevoli e colonne a tutta altezza pur nella ristrettezza di metri contengono molti accessori.