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- 16 dicembre 2015

Cassapanca in legno

E’ senza dubbio fra i mobili dalle origini più antiche. E’ rettangolare, quattro pareti sono chiuse mentre la parte superiore è costituita da una sorta di coperchio. Per lungo periodo l’hanno chiamata soltanto “cassa” o “cassone”; dal Quattrocento il suo nome è diventato “cassapanca”. E proprio il nome rivela la sua anima multitasking. Chiusa, permette a più persone di sedersi. E i nostri antenati la usavano persino per sdraiarsi e dormire. Aperta, è pronta ad accogliere una grande quantità di oggetti. In primis tutto ciò che compone il corredo della sposa, proprio come vuole la tradizione. Ma anche piccoli tesori. Non solo. La cassapanca ha una forte valenza simbolica. La sua forma è legata all’intera parabola dell’esistenza umana, poiché ricorda sia una culla che una bara: i due estremi della vita. Nel Medioevo era molto usata, presente anche nelle abitazioni più povere. Poi gradualmente è stata sostituita da armadi e credenze, ma non ha mai perso il suo fascino. E oggi, adesso è sinonimo di calore, solidità, eleganza. Mette tutti d’accordo, anche per quanto riguarda la collocazione. La cassapanca più diffusa, naturalmente, è quella in legno. Tuttofare per eccellenza. Nella zona living può fungere da tavolo, fra il divano e le poltrone. Oppure trovare posto sotto una finestra, essere arricchita da morbidi cuscini e dare la possibilità di guardare il mondo esterno restando nel proprio universo privato. Dentro e fuori, fusione nel segno del relax. Per quanto riguarda la zona notte, in genere viene messa ai piedi del letto in modo da avere coperte e cuscini a portata di mano. Ma anche per riporre i giocattoli dei bambini. De gustibus, come sempre. Per esempio Scandola, nel catalogo, ha collocato la cassapanca della collezione Tabià sotto le mensole in legno, creando una sorta di corpo unico che invita a rilassarsi anche prendendo in mano un buon libro. Le forme sono pulite, concrete, l’atmosfera fa pensare ai rustici e romantici ambienti di montagna. Oppure ad epoche lontane, che si rinnovano nel presente proprio grazie all’arte del design.

Cassapanca antica

La cassapanca antica è la più affascinante di tutte. Il prezzo si alza, naturalmente, ma ne vale la pena. Un soggiorno, anche di dimensioni contenute, con un simile pezzo d’antiquariato è senza dubbio capace di trasmettere grandi suggestioni anche tramite i suoi intagli, gli intarsi con legni rari e pregiati. Il consiglio è quello di sistemare questo mobile d’epoca in punti della casa che altrimenti non verrebbero sfruttati. Oppure, meglio ancora, usarlo come un felice incontro fra tavolo e tavolino. Dinanzi a un divano classico, vintage o in stile shappy, magari imbottito, la cassapanca antica diventa uno strumento di comodità e praticità. Il piano d’appoggio ospita libri, tazze per l’ora del the o del caffè, vassoi, vasi e soprammobili di sorta. La sua “anima” è contenitore dei più svariati oggetti: ancora libri, giornali, documenti, telecomandi, set per cucire, copertine da tirar fuori e mettere sulle gambe mentre si guarda la tv. Ma dove trovarla? Nei negozi che trattano antichità, certo. Esistono tuttavia altri canali, a cominciare dalle aste – dove chi ci sa fare conclude ottimi affari davvero – e dalla Rete. Navigando online, infatti, si trovano numerosi annunci riguardanti la vendita di cassapanche antiche. E anche in questo caso c’è la possibilità di portarsi a casa un oggetto di valore a prezzo conveniente. Si raccomanda però la massima prudenza e pure una certa diffidenza. Che in questi casi di certo non guasta. Necessario fare tutte le verifiche necessarie sia sull’inserzionista che sul prodotto e chiedere un certificato che ne dimostri il valore. In foto: un esempio di cassapanca dell'inizio XX secolo, in vendita sul sito della casa d'aste Cambi.

Cassapanca bianca

Faggio, noce, frassino, pino: il legno, come abbiamo detto, è il materiale principe per la realizzazione delle cassapanche. Per le finiture, invece, si usano spesso ottone, ferro e acciaio. Per quanto riguarda invece le colorazioni, le più diffuse sono quelle naturali ma negli ultimi tempi hanno acquistato parecchi punti i pastelli, soprattutto nelle case arredate in stile provenzale. Poi c’è il bianco. Un discorso a parte, con tutta la sua classe. Con quel dna fatto di luce, energia positiva, raffinatezza. La cassapanca bianca sta bene praticamente ovunque, anche nel bagno oppure in un ampio ingresso. E c’è di più. Il design moderno va ben oltre i legno e crea interessanti sodalizi con altri materiali. Treca Interiors Paris ha realizzato Coco, candida cassapanca con contenitore o pouf, lavorazione capitonné, imbottita in pelle o in tessuto. Sì, le cassapanche imbottite si stanno imponendo sulla scena non solo per sedute più comode ma anche per la forma che piace anche agli amanti dello stile minimal e ultramoderno. Proprio vero: le vie del design sono infinite.

Cassapanche moderne

E’ andata proprio così: anche chi non subisce il fascino dei mobili più classici, alla fine ha dovuto cedere dinanzi a quello della cassapanca. Perché ormai il mercato propone un’ampia scelta di modelli che da una parte conservano intatte le funzioni originarie di questo mobile e dall’altra rispondono perfettamente al gusto più moderno. Ciò vale anche per gli ambienti esterni. Manutti fa parecchie proposte a riguardo; una di queste è la cassapanca da giardino in corda appartenente alla collezione Aspen: bella e autorevole quella nera. Ancora più minimale ed essenziale, ma comunque in grado di suggerire un’idea di “accoglienza” è la cassapanca della collezione Fuse, disponibile pure in grigio. Tectona propone invece la cassapanca Aladin, con guarnizioni in silicone, che si chiude a chiave e possiede anche un sistema di arresto del coperchio. Quando si farà l’ora di rientrare in casa, i cuscini saranno al sicuro.

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