La corretta illuminazione per la postazione di smart working

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- 26 maggio 2020

Il legame fra luce e produttività

Già prima dell’emergenza Coronavirus i vantaggi dello smartworking stavano diventando sempre più evidenti. Durante il lockdown, come sappiamo, molte persone si sono ritrovate per la prima volta a lavorare da casa e sono in tanti a ritenere che questa formula possa ridisegnare definitivamente gli scenari economici, professionali, sociali.

Insomma, al di là della pandemia è chiaro che ci sono molto vantaggi per tutti. Ciò significa, fra l’altro, che con ogni probabilità crescerà il numero di persone che dovranno organizzare un angolo studio fra le mura domestiche. Se è il vostro caso, questa guida vi aiuterà a procedere nel modo giusto.

Innanzi tutto, dev’essere chiaro che l’illuminazione influisce notevolmente sulla produttività. Diverse ricerche hanno dimostrato che se i nostri occhi ricevono la giusta quantità di luce, si affaticano più lentamente e noi stessi siamo più concentrati e attivi. Si evita, inoltre, il rischio di fare i conti con fastidiosi mal di testa.

Insieme scopriremo come sfruttare al massimo la luce naturale e come utilizzare quella artificiale.

Luce calda o luce fredda?

La differenza fra luce calda e luce fredda è data dalla temperatura, espressa in gradi Kelvin. Quella calda è sotto i 3.300 K, quella fredda supera i 5.300 K. Andando più nel concreto, la prima ha un colore giallo-arancione, l’altra è bianca ma vira verso l’azzurro.

Molti trovano più gradevole la luce calda, di certo risulta più rilassante, ma per l’angolo studio è nettamente più indicata la luce fredda. Perché? Presto detto: innanzi tutto la resa in termini di luminosità è di gran lunga migliore, in secondo luogo affatica meno l’occhio. Terzo, non favorisce il relax e anzi aiuta a sentirsi ed essere più efficienti.

Si consiglia di scegliere lampadine a Led, che permettono di risparmiare e durano a lungo, ma allo stesso tempo evitare quelle che, appunto, tendono al blu.

L’importanza della luce naturale

Strutturare e organizzare al meglio l’illuminazione artificiale è fondamentale per qualsiasi angolo studio, ma non è difficile comprendere quanto sia importante anche sfruttare al massimo la luce naturale. E per far ciò, in sostanza c’è una sola regola da seguire: la scrivania dev’essere collocata di fronte alla finestra.

In questo modo si evita di essere disturbati da zone d’ombra, più o meno estese, e non si pone il problema derivante da eventuali riflessi sul monitor del computer. Se non si ha la possibilità di sistemare il tavolo nel suddetto modo, vi diamo un’altra preziosa dritta.

Se siete mancini, fate in modo che la luce provenga da destra. Se siete invece destrorsi, ricordate che essa deve invece entrare da sinistra. Così non ci creeranno ombre sul piano lavoro. La luce naturale non deve mai venire da dietro, cioè essere alle vostre spalle. Tenetelo bene a mente.

Quali lampade per la scrivania scegliere

L’offerta in commercio relativa alle lampade per la scrivania è pressoché infinita. L’estetica e il design devono coincidere con una scelta del tutto personale, noi vi facciamo una raccomandazione: scegliete un modello orientabile, in modo da essere liberi di cambiare la direzione del fascio luminoso, e possibilmente dimmerabile, che cioè consenta di variare l’intensità della luce.

Abbiamo selezionato 3 modelli per voi. Il primo è Tolomeo di Artemide: la base e la struttura a bracci sono in alluminio lucidato, il diffusore è in alluminio anodizzato. La peculiarità è il sistema di equilibratura a molle. Si tratta di un apparecchio a Led.

Abbiamo poi L’amica di Martinelli Luce, con braccio articolato in metallo e testa orientabile in alluminio verniciato. Anche in questo caso la sorgente di luce è a Led. Infine Little Big M di Exporlux, lampada a Led orientabile in alluminio termo laccato dall’aspetto vagamente retrò.

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