Tappezzeria, le tendenze più attuali

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- 28 ottobre 2014

Tappezzerie moderne

La tappezzeria consente di conferire un aspetto originale agli interni, enfatizzando dettagli e particolari. Se un tempo si decideva spesso di tappezzare interamente una stanza, oggi si opta di frequente per una sola parete, a seconda di ciò che si desidera mettere in evidenza, ad esempio un elemento architettonico - una nicchia, un arco, una colonna, una parete curva. La tecnica di decorazione parziale si impiega anche per valorizzare un particolare dell’arredo, applicando la carta o il tessuto dietro la testata del letto o del divano, oppure per definire un’area in un ambiente. Altri effetti interessanti si ottengono anche incorniciando le mensole, facendo correre un bordo di carta sopra il battiscopa o lungo il perimetro a ridosso del soffitto. Tra i principali criteri per la scelta della tappezzeria moderna, vi è quella del materiale con cui è realizzata, perché ognuno ha caratteristiche specifiche, dal punto di vista pratico e del rendimento estetico. La cellulosa naturale, formata da un solo strato, è alquanto leggera e assorbe facilmente l’acqua: si può rifinire con la spalmatura di un impregnante vinilico protettivo. Ci sono poi le tappezzerie viniliche, distinte in due tipologie: con sottofondo in carta, piuttosto leggere o in tnt (tessuto non tessuto), più consistente. Alcune carte sono esclusivamente in tnt. Queste e le viniliche hanno molti vantaggi di uso e di applicazione: sono facili da posare – si incolla la parete e non la carta – e da togliere. Lavabili e resistenti sia alla luce che al fuoco, prevengono anche la formazione di umidità e muffa. La tappezzeria Brio di Dedar (nella foto) ha un disegno leggero, sinuoso e grafico, che si ispira alla haute-couture anni Cinquanta. Ignifuga, è in tessuto non tessuto (tnt)

Tessuti per tappezzeria

La tappezzeria in tessuto – idrorepellente o meno – ha di norma sottofondo in tnt. I tessuti più diffusi e apprezzati sono velluto e seta. Accanto ai materiali tradizionali, si trovano parati in sostanze vegetali, come caucciù o sughero, o in pelle, miscele di metalli e fibre di vetro. Il supporto è in tnt. Una decorazione con strisce verticali rende l’ambiente apparentemente più stretto e più alto, ma il risultato finale dipende dalla taglia delle righe e dal quantitativo di colori presenti nel disegno. Strisce della stessa larghezza danno all’insieme un look abbastanza rigoroso, che può essere però stemperato utilizzando tonalità soft. Se invece il motivo rigato alterna fasce differenti per dimensioni e colori, si movimentano i volumi della stanza. Da sempre impiegati in architettura e nella decorazione, i motivi geometrici hanno un effetto stabilizzante, sia che si tratti della replica di un’unica morfologia – eventualmente declinata con colori in nuance o complementari – sia che il disegno abbini sagome differenti. In certe collezioni lo sviluppo grafico della tappezzeria può essere modificato per adattarsi ai differenti volumi a disposizione così da risultare enfatizzato nel singolo contesto. Si possono addirittura sviluppare parati personalizzati, senza limiti di dimensione e con soggetti creati dal committente. In foto: On my right di Yoyo è una collezione di tessuti da tappezzeria lavabili in poliestere, disponibili in diverse fantasie e colorazioni.

Tappezzeria anni 70

La tappezzeria in voga negli anni Settanta era caratterizzata da effetti ottici, ripetizioni quasi ossessive di motivi, colori a volte sgargianti, ma sempre e comunque dalla spiccata personalità. Qualsiasi ambiente, con questo genere di tappezzeria, risultava indimenticabile, nel bene o nel male. Molte scene interne di film ambientate in quegli anni restano memorabili anche per gli arredi e la tappezzeria. Nei Settanta prevalevano le tappezzerie in tessuto, ma iniziavano già a fare capolino le carte da parati che conosciamo anche oggi, seppur in materiali poco performanti rispetto agli attuali. Mentre un tempo si rifiniva la zona tappezzata applicando listelli in legno o passamaneria, oggi si usano cornici in polistirolo similgesso, ma la tendenza più diffusa è quella di non lasciare nessun argine e di chiudere a filo dell’angolo. La tappezzeria Wall&decò, collezione Giò Pagani 14 di Tiles V (nell’immagine) si distingue proprio per l’effetto optical tipico degli anni Settanta. Si tratta di una collezione di carte da parati personalizzabile in tessuto non tessuto e vinile.

Tappezzeria murale

Non tutti sanno o forse hanno scordato, che già negli anni Sessanta e Settanta si sono diffuse alcune serie di tappezzerie per i rivestimenti murali, capaci di arredare notevolmente gli spazi, lasciando notevole libertà creativa ad architetti e progettisti.
 Realizzate prevalentemente in stoffa, quest’ultima è stata uno tra i materiali più duttili in termini di combinazione e finitura, grazie anche a un utilizzo oculato e studiato di luce ed effetti ottici.

 Oggi la tappezzeria rinasce in chiave moderna con rivisitazioni del passato dal gusto vintage, ma con caratteristiche tecniche e performance notevoli. Sono numerose le aziende che ne riscoprono il fascino. Alcune imprese hanno lanciato particolari tessuti per pareti adesivi, antistrappo che possono essere anche riposizionati più volte, senza lasciare tracce o causare danno al muro sottostante. Ideali per chi vuole procedere indipendentemente ma ha sempre qualche problema con le bolle d’aria, tipiche della messa in opera di sticker e adesivi.

E i soggetti? Ce ne sono per tutti i gusti. Molte le decorazioni, le tematiche e le immagini, che si possono anche personalizzare. Nell'immagine: tapezzeria Doll's House, Collezione On my right di Yoyo

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