Scarpiera salvaspazio, un mix perfetto tra funzionalità ed estetica

- 21 febbraio 2018

Scarpiera salvaspazio

Probabilmente è un vizio che accomuna un po’ tutti quanti, per cui alzi la mano chi non ha la tendenza, appena entrato in casa, a levarsi le scarpe e gettarle un po’ dove capita. Davanti all’ingresso, in un angolo del corridoio, in mezzo alla propria camera da letto e così via. Se c'è un capo di abbigliamento che più di tutti favorisce la tendenza al disordine e al caos sono le scarpe. I vestiti smessi si piegano e si ripongono negli armadi, oppure si appendono a grucce e appendiabiti (certo poi ci sono anche i casi patologici di chi ammucchia e sparpaglia i propri capi d’abbigliamento dappertutto, ma questo è un altro discorso…); le scarpe, che non hanno bisogno di essere trattate con tutte queste cure, tendono spesso ad essere abbandonate a se stesse. Se non in giro per la casa, nella migliore delle ipotesi vengono ammassate disordinatamente all’interno di ripostigli o sgabuzzini. Difficilmente capita che vengano di volta in volta rimesse dentro le scatole di appartenenza o in vani preposti alla loro conservazione. È per questo motivo che le scarpiere diventano un elemento indispensabile per chiunque abbia il desiderio di mettere ordine nel proprio parco calzature. Francamente, è difficile farne a meno, ma al contempo non è sempre facile trovargli una giusta collocazione all’interno della casa. Le scarpiere rischiano spesso di risultare elementi fuori luogo, rovinando il colpo d’occhio generale dell’ambiente in cui vengono posizionate. Come capita con tutti gli elementi di arredamento, esistono però soluzioni oculate che sanno unire sia l’aspetto della funzionalità (un prodotto capace di portare ordine nella vostra casa sfruttando spazi fino a quel momento inutilizzati) che quello dell’apporto estetico (ci sono modelli di scarpiera salvaspazio che diventano essi stessi veri e propri elementi decorativi).

Un esempio è quello dell’elegante modello Logica di Birex: la scarpiera con anta a ribalta diventa un elemento d’arredo sobrio ed elegante da posizionare all’ingresso della casa. In laccato opaco, le sue misure sono di 72 centimetri in lunghezza, 36 centimetri di profondità e altrettanti in altezza.

Scarpiera salvaspazio collocazione

Subito a fianco dell’ingresso, in anticamera, in camera da letto? Dove conviene collocare la propria scarpiera salvaspazio? Prima ancora di scegliere quale scarpiera salvaspazio abbia senso comprare, conviene decidere dove collocarla, così da scegliere un modello che per stile e misure ben si adatti alla stanza in questione. Innanzitutto, la scarpiera rimarrà visibile o sarà nascosta? Nel primo caso conviene puntare su modelli per i quali l’aspetto estetico giochi un ruolo importante e sia gradevole; soprattutto bisogna fare attenzione che lo stile della scarpiera si sposi bene con il resto dell’arredamento. Se la scarpiera invece verrà nascosta in qualche zona di passaggio o all’interno di un locale di servizio, come ad esempio sgabuzzini o ripostigli, conviene puntare sulla funzionalità e sul minore ingombro possibile, in modo che non dia troppo nell’occhio. In questo caso il buon senso suggerisce di puntare sulle strutture più semplici e dalle forme in qualche modo “standardizzate” (stiamo parlando della classica forma rettangolare orientata verso l’alto con diversi scompartimenti uno sopra l’altro), che all’occorrenza possano contenere non solo calzature ma anche prodotti diversi.

Un esempio di questo secondo tipo di scarpiera è offerto dal modello in legno Scar-Pulì di Foppapedretti, attrezzato con 7 griglie e dotato di un pannello posteriore per favorire l’aerazione all’interno della struttura. Le sue misure sono di 55 centimetri in lunghezza, 33 centimetri di profondità e 114 centimetri in altezza.

Scarpiera salvaspazio misure

Quali sono le misure minime di una scarpiera? Se pensate a ciò che devono contenete la risposta si presenta spontanea: gli scompartimenti devono essere strutturati in modo da poter contenere comodamente delle calzature della misura che potrebbe indossare un adulto, tenendo presente che ci sono alcuni modelli (stivali e scarponi) che occupano più spazio di altri (scarpe da tennis o ballerine). Dal punto di vista delle misure, i modelli di scarpiera più funzionali sono senza ombra di dubbio quelli modulari, che permettono di modificare e ampliare le composizioni in corso d’opera grazie all’aggiunta o all’eliminazione di una serie di moduli di dimensioni standard. In linea di massima, una scarpa da uomo di dimensioni media è lunga almeno 35 centimetri, mentre per una scarpa da donna ci si attesta sui 25 centimetri circa. Le scarpiere – modulari e non – consentono però di poter godere di scompartimenti con ante reclinabili, che permettono di inserire le scarpe in verticale e che una volta richiuse arrivano ad occupare in profondità uno spazio davvero limitato, in alcuni casi anche solo 15 centimetri, andando di fatto a “recuperare” circa la metà della lunghezza effettiva della scarpa.

È questo ad esempio il caso del modello modulare Garage di Magis, formato da sei moduli con apertura reclinabile in polistirolo stampato a iniezione con piedi in pressofusione di alluminio lucido. Ciascun modulo misura 53 centimetri in lunghezza, 23 centimetri in profondità e 39 centimetri in altezza e può contenere fino a 4 paia di scarpe.

Scarpiera salvaspazio materiali

Qual è il materiale migliore una scarpiera salvaspazio? Come sempre, non esiste un materiale “più corretto” di un altro. La scelta deve dipendere dalla collocazione della scarpiera, da come questa si sposi con l’arredamento circostante e dalla scelta cromatica e stilistica che volete conferire ad essa: volete che si mimetizzi con l’ambiente o, al contrario, desiderate farla risaltare secondo un contrasto pensato e coerente con gli altri elementi che caratterizzano la stanza? I materiali con cui sono fabbricate le scarpiere sono solitamente tre: plastica, legno e metallo. Com’è lecito aspettarsi, ciascuno di essi ha i suoi lati negativi e i suoi lati positivi. Le scarpiere in materiali plastici hanno ad esempio il vantaggio di essere molto economiche, leggere e maneggevoli, molto pratiche da spostare ed assemblare. Per lo stesso motivo però rischiano anche di sbilanciarsi e cadere molto più facilmente di altre versione costruite con materiali più pesanti. Per questo motivo è bene controllare che una volta riempite non pendano in avanti o all’indietro, onde evitare crolli della struttura. Se si dovesse riscontrare una pendenza, si può aggirare l’inconveniente fissando la scarpiera al muro.

I modelli in legno sono più solidi e pesanti, e di conseguenza più stabili. Al contempo necessitano però di una manutenzione maggiore. A differenza della plastica, il legno deve essere protetto dall’umidità, motivo per cui spesso e volentieri le strutture di questo materiale presentano sul lato posteriore dei fori di aerazione (come abbiamo peraltro visto nel modello di Foppapedretti). Le scarpiere in metallo sono le più idonee a essere posizionate anche all’aperto (sono composte solitamente in alluminio o leghe contenenti acciaio, verniciate con prodotti che le rendono resistenti e impermeabili agli agenti atmosferici). Non assorbono l’umidità, sono più resistenti agli odori, non scoloriscono e hanno una buona durata nel tempo. Prodotto per prodotto, va valutata la stabilità e la facilità di manutenzione. La scarpiera Valsecchi mixa ad esempio la plastica della griglia portascarpe al legno nobilitato della struttura esterna; può contenere fino a 16 paia di calzature (4 per scompartimento) e misura 77 centimetri di lunghezza, 17 centimetri di profondità e 145 centimetri in altezza.

Scarpiera salvaspazio cambio di stagione

Come tutti sappiamo, esistono scarpe leggere e traspiranti che siamo soliti usare esclusivamente durante la bella stagione e altre che sono adatte alla stagione invernale, corazzate per proteggerci contro freddo, neve e piogge. Altre ancora tornano invece comode durante tutto l’anno. Una sola scarpiera non sempre è sufficiente per contenerle tutte, soprattutto nel caso di nuclei familiari numerosi, all’interno dei quali si assiste a una conseguente moltiplicazione di calzature. In estate non ha senso occupare la propria scarpiera con scarponi, stivali pesanti o scarpe imbottite; allo stesso tempo lasciare in giro scarpe da tennis o di tela durante l’inverno non serve ad altro che a sprecare inutilmente spazio. È per questo motivo che almeno due volte l’anno si opera il cosiddetto cambio di stagione, durante il quale gli indumenti – in questo caso le calzature – non più adatti alle temperature e al meteo del momento finiscono dentro qualche scatola nei ripiani più alti degli armadi. Si tratta di un’operazione che porta sempre via un po’ di tempo, visto che prima di metterle in scatole e scatoloni le scarpe vanno pulite a dovere, ma che di certo serve a guadagnare spazio e a non congestionare la scarpiera fino a farla scoppiare. Esistono anche modelli di scarpiera pensate ad hoc per un paio di scarpe alla volta, che possono allo stesso tempo svolgere la normale funzione di scarpiera (ovvero un luogo dove mettere le scarpe smesse fra un giorno e l’altro), ma fungere all’occorrenza anche da contenitore per la calzatura in vista del cambio di stagione.

È ad esempio il caso della scatola Storagebox Low di Reisenthal, ideale soprattutto per gli stivali viste le misure di 60 centimetri in lunghezza, per 45 centimetri di profondità e 13 centimetri in altezza. In questo caso siamo di fronte a un modello estremamente particolare, pensato non tanto come struttura-armadio per riporre le proprie scarpe come nei casi precedenti, ma come una sorta di più agile “valigia” (il prodotto è anche dotato di 3 maniglie) da poter muovere all’interno della casa a seconda dell’occorrenza o da dislocare in più punti dell’abitazione in base alle esigenze.

Scarpiere salvaspazio moderne

Fin qui abbiamo incontrato scarpiere le cui forme e dimensioni andavano sempre incontro all’idea standard che si ha solitamente di questo prodotto. Rettangolari, sviluppata verso l’alto, con ante o cassetti reclinabili che nascondono alla vista le calzature. Esistono però anche modelli più recenti, la cui forma è molto diversa da quelle viste fino ad ora e che non si propongono di “nascondere” le scarpe al loro interno, ma al contrario di metterle in mostra. Il modello di scarpiera ruotante Shoe Wheel di Rakku Design rientra in pieno di questa categoria: la classica forma quadrangolare lascia infatti il posto a una rotonda; in più, la scarpiera non è più “protetta” da ante e cassetti, ma al contrario svolge la doppia funzione di contenitore ed espositore per scarpe, valorizzandone forma e colori in una sorta di collage che diventa vero e propri elemento decorativo di arredamento.

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