Il primo passo per decidere quale stufa a pellet scegliere per la propria abitazione è il calcolo del proprio fabbisogno calorico, da cui dipenderà la potenza dell’apparecchio di cui avremo bisogno per riscaldare. Il fabbisogno calorico a cui la stufa deve sapere rispondere dipende dal grado di isolamento della casa, dal volume dell’ambiente da scaldare e dalla posizione della casa stessa. Eccovi un esempio pratico per capire meglio come calcolare il vostro fabbisogno calorico. Consideriamo un appartamento di 80 mq e soffitti non più alti di 3 metri, dotato di un grado medio di isolamento termico (con vetri singoli alle finestre), situato in una zona pianeggiante e non particolarmente fredda. Il volume da riscaldare sarà di 240 m3. Per conoscere le kilocalorie del fabbisogno calorico occorre moltiplicare il volume per un coefficiente termico che indica le calorie necessarie a riscaldare 1 m3 a 20-22°C. Se il grado di isolamento della casa è basso, il coefficiente è pari a 40, se è medio 35, se è alto è 30. Alle condizioni dell’abitazione sopra descritte si adatterà il coefficiente termico medio. 240 m3 x 35 = Kcal 8.400. Il nostro fabbisogno calorico sarà di 8.400 Kcal. per convertirle in kW (unità di misura in cui è espressa la potenza della stufa), dovremo dividere le Kcal per un valore pari a 862. Quindi: 8.400 Kcal / 862 = 9,7 kW Ecco la potenza che dovrebbe avere la stufa a pellet adatta alle nostre esigenze. Solitamente, però, il consiglio degli esperti è quello di scegliere una stufa a pellet di potenza leggermente maggiore di quella necessaria, maggiorando il valore ottenuto dal calcolo del 15-20%. Acquisteremo dunque una stufa a pellet di 11 kW di potenza. In foto: Stufa a pellet canalizzabile 2.0 di MCZ
Una volta capito quale stufa a pellet scegliere, ed esservi rivolti a personale qualificato per installarla, se utilizzata seguendo alcuni semplici accorgimenti, la stufa vi garantirà ottime prestazioni per anni, richiedendo solo qualche semplice operazione per la sua manutenzione. Partiamo dal combustibile: il primo passo per garantire il corretto funzionamento della stufa è la scelta di un pellet di qualità, che favorisce la resa termica dell’apparecchio riducendone i consumi. Se il combustibile è di buona qualità, brucerà meglio, producendo tra l’altro meno cenere e quindi evitando che il braciere e il vetro si sporchino eccessivamente. E allora come riconoscere il pellet di qualità? Vi consigliamo di acquistare prodotti che riportino il marchio che certifica che il potere calorifico e il residuo di cenere rientrano entro determinati valori. Le principali certificazioni europee sono: In Plus, che garantisce la qualità del pellet prodotto in Italia; Germania; Din Plus per il pellet prodotto in Germania; ÖNORM per il pellet prodotto in Austria; NF Granulés per il pellet prodotto in Francia. Del 2012 è la EN Plus, certificazione unica europea, che esamina e garantisce la sostenibilità di tutta la filiera, dalla materia prima fino alla consegna all’utilizzatore. In base alla EN Plus, il pellet si divide in tre categorie: dalla A1 per il combustibile più pregiato, alla A2, fino alla B, categoria a cui appartiene il pellet destinato ad usi industriali. Vi suggeriamo infine, per valutare l’effettiva qualità del pellet, di verificare che sia idoneo per l’apparecchio a cui è destinato (caldaia o stufa), che il sacchetto in cui è imballato non sia danneggiato e che non contenga eccessivi residui di segatura o polvere e che i cilindretti di pellet non siano né di forma irregolare né gonfi e quindi impregnati di umidità. Dopo esservi procurati un pellet di buona qualità, abbiate l’accortezza di conservarlo al meglio. Riponetelo in un luogo chiuso e asciutto, in cui non rischi di essere danneggiato dall’umidità, che ne riduce il potere calorifico e causa una maggior produzione di fumi durante la combustione.
Oltre a provvedere la stufa di un combustibile di qualità, per garantirne il corretto funzionamento, occorre avere cura dell’apparecchio termico in modo corretto. La manutenzione ordinaria della stufa a pellet richiede la semplice pulizia del braciere, che va liberato dai residui di cenere generati dalla combustione. In tal modo si evita la formazione di incrostazioni che otturerebbero i fori per il passaggio dell’aria. In base alla quantità di residui potrete decidere se provvedere alla pulizia settimanalmente o tutti i giorni. Con minor frequenza è poi necessaria la pulizia del vetro sia esternamente che internamente, in modo da garantirsi una buona visione della fiamma, così come la pulizia del cassetto portacenere sotto ila camera di combustione. Prima di svolgere qualsiasi operazione di pulizia spegnete le stufa, disinserite la spina elettrica e assicuratevi che l’apparecchio si sia raffreddato. In foto: stufa a pellet che riscalda l'acqua Swing di MCZ