Obbligo termovalvole, come adeguare l’impianto di riscaldamento

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- 05 luglio 2017

Termovalvole obbligatorie

Il 30 giugno 2017 è coinciso con l’ultimo giorno utile per installare le termovalvole sui termosifoni di moltissimi appartamenti in Italia: un obbligo relativo a tre milioni di condomini ed edifici con riscaldamento centralizzato, a colonne montanti o ad anello, oppure riforniti da una rete di teleriscaldamento. Tenuti all’installazione di contabilizzatori diretti anche i proprietari degli appartamenti all’ultimo piano che hanno modificato l’impianto condominiale a colonne montanti, passando dai radiatori ai pavimenti radianti. Nessuna imposizione, invece, per chi possiede il riscaldamento autonomo. Chi non si è adeguato dovrà pagare una sanzione compresa fra i 500 e i 2500 euro, in base alla regione, e correre al più presto ai ripari. Se si tiene presente che gli interventi sulla caldaia necessari per gli impianti più moderni hanno generalmente un costo pari a 120 euro per ogni termosifone, diventa facile capire come rispettare la norma in vigore si sia rivelato conveniente. Il risparmio per chi ha già provveduto all’installazione delle termovalvole, invece, corrisponde mediamente al 20% del totale della spesa relativa al consumo di gas, pari a quasi 150 euro per ogni nucleo familiare.

Termovalvole a cosa servono

In base al livello impostato, che generalmente è compreso fra 0 e 5, e tramite degli appositi sensori le termovalvole aumentano o fanno diminuire l’afflusso di liquido nel radiatore, di conseguenza regolando la temperatura dell’appartamento ed evitando sprechi e dispersione di calore negli impianti centralizzati dei condomini. Possono inoltre rendere più omogenea la distribuzione del calore stesso negli edifici a più piani nei quali, man mano che si sale, si riscontra un ritardo nel raggiungimento della condizione di comfort. Situazione, questa, piuttosto frequente. Ma cosa fare se c’è una reale impossibilità tecnica relativa all’installazione di sottocontatori oppure un’inefficienza in termini di costi e una sproporzione rispetto ai risparmi energetici potenziali? Nulla, nel senso che in questi casi si possono non mettere le termovalvole, a patto di fornire una dettagliata relazione tecnica redatta da un progettista o da un tecnico abilitato. Se poi dovesse sussistere un impedimento anche per l’installazione di sistemi di termoregolazione e di contabilizzazione del calore da installare in corrispondenza a ciascun corpo scaldante, è necessario presentare un’ulteriore relazione contenente un riferimento specifico alla UNI EN 15459.

Termovalvole termosifoni

Per montare una termovalvola sul termosifone occorrono un nastro al teflon e un raccordo filettato. Il procedimento è semplice: si svuota il vecchio impianto di riscaldamento, si toglie la valvola di chiusura per sostituirla con il raccordo filettato e si avvita il raccordo dopo aver avvolto il filetto con del nastro al teflon. Quindi si rimuove la vecchia manopola. Con alcune valvole è necessario rimuovere pure il cappuccio di plastica rigida che protegge l’elemento termosensibile. Infine si infila la manopola lungo l’asse della valvola e la si spinge fino in fondo: quando sentite un piccolo rumore, vuole dire che è fissata correttamente. Per quanto riguarda l’accensione non bisogna fare nulla, perché le valvole termostatiche si basano su meccanismi autonomi e sono connesse al radiatore, di conseguenza entrano in funzione nel momento in cui si accede l’impianto di riscaldamento. Non c’è bisogno di alimentazione esterna. Per impostare la temperatura è sufficiente ruotare la testa termostatica e fermarsi in corrispondenza del valore desiderato. Si fa presente che l’importo complessivo del lavoro relativo all’installazione delle termovalvole deve essere suddiviso in base agli effettivi prelievi volontari di energia termica utile e ai costi generali per la manutenzione dell’impianto. Per il primo anno di utilizzo è possibile ripartire le spese a seconda dei millesimi di proprietà dei singoli condomini. Ricordiamo anche che per l’installazione dei contabilizzatori si può usufruire della detrazione Irpef pari al 65% delle spese sostenute.

Riscaldamento e temovalvole

Termovalvole: il singolo contabilizzatore viene letto ogni anno a un costo di circa 4/5 euro. Nei casi di contabilizzazione diretta, meno frequenti, i prezzi variano fra i 50 e i 60 euro per le singole valvole termostatiche di ogni corpo radiante e arrivano a circa 200 euro per il ripartitore unico installato all'ingresso delle singole unità immobiliari. Com’è facile comprendere, le dimensioni del condominio e lo stato in cui si trovano gli impianti incidono notevolmente sui prezzi dei lavori da effettuare sulle caldaie centralizzate. Ma si tratta di interventi necessari affinché il funzionamento risulti corretti e affinché le valvole termostatiche si mantengano nel migliore dei modi. La prassi prevede che per il primo anno il consumo venga diviso per millesimi; ciò significa che si paga non in base al consumo bensì all’estensione dell’appartamento. Dal secondo anno prende invece il via la divisione a consumo. Dinanzi a tale situazione, e soprattutto nelle zone molto fredde, gli appartamenti dei piani centrali spesso si avvantaggiano del riscaldamento generale mentre piani inferiori e piani alti a parità di consumo risultano meno caldi. Se il differenziale del fabbisogno termico è superiore al 50% la divisione potrà essere decisa dal condominio con un 70% in base a consumi effettivi e il restante 30% in base ai millesimi.

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