Le fotografie inedite di Luigi Ghirri in mostra al Palazzo Ducale di Sassuolo

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- 23 settembre 2021

L'omaggio di Marazzi a uno dei maggiori fotografi italiani del XX secolo

In mostra al Palazzo Ducale di Sassuolo, dal 16 settembre al 31 ottobre 2021 un nucleo inedito di fotografie firmate Luigi Ghirri (Scandiano, Reggio Emilia, 1943 – Roncocesi, Reggio Emilia, 1992), considerato uno dei maggiori fotografi italiani del XX secolo. Per l'occasione gli ambienti recentemente riallestiti dell’Appartamento dei Giganti riaprono le porte al grande pubblico, per raccontare l’incontro e la collaborazione decennale tra il fotografo emiliano e l’azienda di ceramiche Marazzi, fondata negli anni Trenta. Fanno da scenografi suggestiva alla mostra un camerino e due camere che affacciano su un imponente giardino all’italiana, decorate con quadrature prospettiche e fregi composti da cartigli, riquadri e due rilievi con Tritoni e Nereidi.

Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985
17 settembre - 31 ottobre 2021
Palazzo Ducale Piazzale della Rosa, 10 Sassuolo (MO)

La mostra a Sassuolo racconta la collaborazione tra Ghirri e Marazzi

Nel 1975, in una fase di sperimentazione artistica, Ghirri incontra Marazzi, impegnata in quegli anni in un'approfondita ricerca su colore, dimensioni e internazionalizzazione. Ne scaturisce un sodalizio che porta il fotografo a realizzare opere slegate dai canoni tipici dell’immagine pubblicitaria: il materiale ceramica viene letto e interpretato quale superficie e spazio mentale, che apre infine possibilità di composizione, luce e colore.

Al piano terra del Palazzo Ducale sono esposte 30 fotografie nate da tale collaborazione e conservate per quasi quarant’anni negli archivi di Marazzi. Il percorso espositivo ci svela come il fotografo amasse utilizzare la ceramica per approfondire tematiche che aveva a cuore: la funzione della fotografia di interrogare il mondo e rappresentare il paesaggio e l'illusione. Le immagini dedicate ad architetture ideali e frammenti di estetica classica dialogano con griglie di piastrelle il cui effetto geometrico e straniante viene acuito dall’uso degli specchi e dei riflessi. E ancora in mostra miniature, cambi di prospettive, piccole illusioni ottiche affiancate alle griglie di piastrelle.

Una mostra e un volume per celebrare un sodalizio speciale

“Nella produzione realizzata per Marazzi, Luigi Ghirri inserisce il materiale ceramico all’interno di una riflessione più ampia sulla rappresentazione", spiega Ilaria Campioli, curatrice della mostra. "Le superfici entrano a far parte di quel sistema di misurazione e riduzione del mondo in scala così importante per l’autore in quegli anni. La combinazione dei diversi piani e le griglie gli permettono di approfondire la riflessione sulla conoscenza e sull’apprendimento, come fossero un foglio su cui imparare ogni volta a scrivere e disegnare.”

Oltre alla mostra, fa parte del progetto Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985 anche il volume omonimo e la creazione del sito internet www.ghirri.marazzi.it, dedicato a questo scorcio di produzione del fotografo.

La mostra, dopo avere fatto tappa a Sassuolo, sarà allestita presso l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi dal 10 novembre 2021, in occasione di Paris Photo. “Siamo molto felici di poter dare valore a questo sodalizio unico, nato tra uno dei più grandi maestri della fotografia italiana e l’azienda, esponendo le opere di Luigi Ghirri in uno dei luoghi simbolo del territorio come il Palazzo Ducale di Sassuolo delle Gallerie Estensi. - afferma Mauro Vandini, AD di Marazzi - "Una collaborazione durata 10 anni, che ha consentito a Ghirri di esprimersi con la massima libertà formale e di ricerca, creando un corpus di opere che ha lasciato il segno. È emozionante riscoprirle e riproporle oggi in un unico contesto, cogliendo tutte le sfaccettature, la poesia e l’intelligenza di un artista che ha stabilito con noi un legame eccezionale per durata, profondità e risultati. Risultati che sono oggi finalmente visibili e accessibili a tutti: questa mostra in qualche modo porta a compimento quel percorso intrapreso ormai 45 anni fa e che idealmente prosegue grazie alla collaborazione con l'Archivio e Adele Ghirri e al dialogo che si è stabilito con le Gallerie Estensi e la Direttrice Martina Bagnoli.”

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