Lamm sedie: Wotu chair, l'eco-sostenibile leggerezza del...fare

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- 07 settembre 2010

Sedia Wotu

E’ sufficiente il bello, il ricercato, il progetto interessante, la raffinatezza dei dettagli? Se si sapesse che per produrre quell’oggetto d’arredamento semplice ma piacevole ci fosse stato un eccessivo dispendio energetico?    Lamm, da sempre, si impegna a minimizzare l’impatto ambientale, a sperimentare nuovi percorsi nel riuso e a mantenere una politica di tutela e rispetto dell’ambiente. Anche nel 2010 Lamm sedie persegue questo scopo aderendo nuovamente al progetto UMUL – Use More Use Less – presentando la sedia Wotu chair disegnata da Dante Bonuccelli

Struttura dei tubi in legno

‘La nostra idea era di sperimentare, come nella tradizione del design, e l’obiettivo principale era di raggiungere l’estrema leggerezza dell’oggetto’, questo dice il designer. Niente fibra di carbonio o di compositi con schiume plastiche che creano problemi ambientali, ma un oggetto in legno. Materiale caldo, plasmabile, rinnovabile, assolutamente naturale.   La sfida: ridurre lo spreco di materia prima. La risposta: una nuova tecnica (patent pending) che utilizza diversi strati di legno di faggio. Si tratta di fogli ripiegati su se stessi e incollati a creare naturali tubi di legno. Così si ha il miglior rapporto tra quantità di materiale e comportamento strutturale e il minimo spreco di materiale. Ecco come nasce Wotu chiar di Lamm sedie. 

Dettagli tecnici dei tubi in legno

‘I nostri tubi “artificiali di legno” vengono prodotti da un’azienda che utilizza alberi provenienti esclusivamente da foreste certificate, gestite in modo corretto dal punto di vista ambientale e sociale’ aggiunge Dante Bonuccelli ‘i tronchi vengono sfogliati, modellati i tubi e giuntati mediante connessioni interne sempre in legno – tecnica sviluppata da Lamm sedie in collaborazione con 3C di Avezzano (Aq) - [...] non ha trasporti intermedi, entra l’albero nella fabbrica ed esce la sedia. Il materiale che avanza viene bruciato creando energia elettrica, che insieme ai pannelli fotovoltaici, garantisce circa il 90% del fabbisogno produttivo’. 

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