Impianto elettrico: tutte le informazioni utili

- 01 giugno 2016

Impianto elettrico casa

L’impianto elettrico è fondamentale in ogni tipo di edificio, che sia adibito a uso civile oppure a uso commerciale. L’impianto elettrico di una casa deve essere efficiente, sicuro e ben progettato. Per lungo tempo, ovvero fino agli anni Cinquanta, mancava una regolamentazione ben definita circa l’installazione: gli impianti erano composti da trecce di soli due filamenti e le prese in ceramica venivano fissate con semplici viti in ferro. Poi per fortuna le cose sono cambiate ed è stata compresa appieno la necessità di innalzare il livello di sicurezza; per questo motivo alla fine degli anni Sessanta il Cei (Comitato elettrotecnico italiano) ha introdotto regole ben precise. Innanzi tutto si è stabilito che “tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte”; successivamente la legge italiana si è anche allineata alle normative europee sugli impianti elettrici. Gradualmente sono state definite le modalità con cui un impianto elettrico deve essere realizzato e sono stati stabiliti anche i relativi limiti prestazionali. Nel 2012 è entrata in vigore la nuova versione della normativa CEI 64-8, che tra l’altro fornisce indicazioni sulle prestazioni, la sicurezza e le progettazioni dell’impianto elettrico in ambito residenziale. Ricordiamo inoltre che, per legge, l’impianto elettrico deve essere opera soltanto di ditte regolarmente iscritte alla Camera di commercio e che anche eventuali modifiche e/o interventi successivi devono essere fatti da persone abilitato.

Impianto elettrico a norma

L’impianto elettrico deve essere a norma. Ciò significa innanzi tutto che deve essere fornito di dispositivi salvavita e di una protezione diretta dei suoi componenti (cavi elettrici, quadri elettrici, contatori). E’ necessaria cioè la presenza di barriere che impediscano il contatto diretto con le componenti elettriche e che risultino adeguate all’ambiente in questione. Occorre che i cavi conduttori vengano sistemati in modo sicuro nelle apposite canaline o sotto traccia; che le prese e gli interruttori vengano fissati al muro e coperti con apposite placche (le prese a 30 cm da terra, gli interruttori a 1 metro circa da terra). Le prese volanti sono da evitare rigorosamente poiché abbassano il tasso di sicurezza dell’impianto stesso. Un progetto per l’impianto elettrico civile consta di due differenti circuiti: uno da 16 ampere per le prese elettriche e l’altro da 10 ampere per le luci. I cavi utilizzati per l’impianto elettrico, invece, sono 3, ognuno di un colore diverso: uno nero per la fase corrente (vengono utilizzati anche di colore rosso, grigio o marrone), uno blu per il neutro e uno giallo-verde per la messa a terra.

Impianto elettrico progettazione

La progettazione dell’impianto elettrico deve essere affidata a personale qualificato e si effettua sulla base della planimetria della casa. Si deve tener conto di fattori come la struttura di ogni stanza, la disposizione dei mobili e la collocazione dei grandi elettrodomestici: è necessaria una distribuzione uniforme delle prese di corrente lungo le pareti per raggiungere una piena funzionalità. Tre i documenti fondamentali, dunque: il computo metrico, lo schema elettrico e - appunto - il progetto finale. Il computo metrico serve anche per stimare il prezzo dei lavori, dei materiali e della manodopera. Lo schema elettrico dell’impianto illustra tramite appositi simboli le varie componenti elettriche che compongono l’impianto; è proprio da qua che parte la vera e propria progettazione, la quale ha come elemento d’inizio il contatore (installato all’esterno dell’abitazione) e poi si snoda nel resto della casa per arrivare al quadro elettrico generale. Quest’ultimo è definito anche “centralino”: si tratta di un apparecchio che funge da secondo interruttore generale dell’intero impianto. Deve essere dotato per legge di 2 interruttori differenziali.

Impianto elettrico per casa

L’impianto elettrico è regolato dalla norma Cei 64-8 e dalla variante V3 del 2011 alla norma stessa. La potenza contrattuale impegnata, fornita al privato dall’azienda elettrica prescelta, viene diversificata secondo la superficie della casa: 3 kW (valore minimo per superfici fino a 75 mq) e 6 kW (valore minimo per superfici oltre i 75 mq). Non è obbligatorio impegnare i valori indicati, tuttavia l’impianto elettrico deve essere predisposto per accettare tali potenze. Ciò vale per gli impianti da costruire ex novo. Quelli già esistenti sono generalmente dimensionati per 3 kW di potenza impegnata; se c’è un utilizzo superiore di energia elettrica all’interno dello spazio domestico si può chiedere un incremento fino a 4,5 kW oppure 6 kW. Per quanto riguarda le prese, non solo devono risultare posizionate in modo uniforme ma è necessario che una di esse si collochi vicino alla porta della stanza. Per la cucina è stabilito un minimo di prese da inserire sul piano di lavoro; nel bagno invece sono richiesti almeno due punti di presa. Per ogni presa telefonica ed ogni presa per la televisione, deve essere associata un punto presa; solitamente per le prese tv si rendono necessarie almeno 6 prese.

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