Illuminare la scrivania con le lampade di design

- 29 maggio 2020

Come illuminare la scrivania

La corretta illuminazione degli ambienti è basilare per garantire un benessere abitativo in ogni spazio della casa.
È fondamentale poi, soprattutto per piani di lavoro e aree studio come una scrivania, definire l’impiego corretto ed efficiente della luce affinchè possa supportare ed alleggerire il lavoro degli occhi, facilitando studio, scrittura e lettura.
Utilizzare le corrette sorgenti di luce è molto importante: è necessario sceglierle con cura poiché la luce sia adeguata ed idonea al lavoro da svolgere.
La classica illuminazione centro stanza, dall’alto, in ambienti di studio o su una scrivania è la classica soluzione impiegata ma non è sufficiente: i valori di illuminamento per metro quadro necessari per un piano di lavoro e studio sono di 300 - 400 lux.
È importante usufruire di una luce diffusa associata ad una fonte luminosa puntuale come una lampada da scrivania che sia adeguata al piano di studio, oltre ad una luce posizionata alle spalle oppure dall’alto al fine di minimizzare le ombre portate sul piano di lavoro.
Da tenere in considerazione anche il colore della luce: per scrivanie e piani di studio è opportuno utilizzare lampade che producano una luce fredda (5000 gradi kelvin a salire) o naturale (superiore ai 3300 gradi kelvin) poiché tende a stancare meno la vista rispetto a una fonte luminosa calda, scegliendola preferibilmente dai 4000 gradi kelvin a salire.
Assicurare sufficiente luce naturale è poi fondamentale per completare un'adeguata illuminazione: se presenti ampie superfici vetrate, celare con una tendina leggera in toni chiari per minimizzare il disturbo dall'esterno permettendo l'ingesso della luce.

Nesso di Artemide, un best seller

Un classico della storia del design moderno, Nesso di Artemide, progetto di Giancarlo Mattioli con il Gruppo Urbanisti Città Nuova del 1967 per Artemide, è una lampada dalla forma di fungo che diventò da subito un best seller proprio grazie allo spirito anticonformista dell’epoca.
Plastica e colori forti ne caratterizzano il design anni ’60: sia la base sia il paralume sono in abs stampato ad iniezione.
Il paralume si caratterizza per un largo cappello sagomato a forma di fungo che accoglie al di sotto quattro lampadine garantendo una diffusione della luce uniforme e puntuale verso il basso, rendendo un design originale dalle linee stondate e moderne, con una grande attenzione alla funzionalità.
Grazie alla forma della cupola che permette di direzionare la luce verso il basso, la lampada Nesso è particolarmente adeguata ad essere impiegata sulle scrivanie senza affaticare gli occhi.
Nesso è prodotta in due colorazioni, bianco e arancio, è oggi un oggetto che fa parte della collezione permanente del MoMa di New York.

Atollo di OLUCE, design monolitico ed essenziale

Talmente celebre da essere riconosciuta al primo sguardo, la lampada Atollo di Vico Magistretti progettata nel 1977 per OLUCE, ha vinto nel 1979 il Compasso d’Oro, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design, diventando in questo modo l’archetipo delle lampade da tavolo rivoluzionandone l’immaginario comune.
L’estetica è caratterizzata da linee geometriche e forme pure come il cilindro, il cono e la semisfera che la rendono un elemento illuminante e decorativo al tempo stesso, slegato da ogni moda e dal periodo storico che l’ha vista nascere.
La lampada garantisce una luce direzionata verso il basso rendendo così il suo utilizzo adeguato anche a piani di lavoro e scrivanie: al di sotto del paralume circolare a forma di semisfera, sono presenti quattro punti luce dimmerabili.
Ormai divenuta icona del design italiano, la lampada Atollo è disponibile in tre differenti dimensioni e diversi materiali e finiture: nero, oro e bronzo satinati, metallo bianco in alluminio, in vetro di Murano opalino bianco acidato.

Taj di Kartell, eleganza minimale

Taj è l’ultimo progetto del grande Ferruccio Laviani per Kartell.
La nuova soluzione illuminante porta con sé la potenza di un singolo segno, un tratto tridimensionale, un’equilibrata scultura luminosa che vede un corpo monoblocco interamente realizzato in PMMA, librarsi in un lungo stelo incurvato elegante a sbalzo sul piano.
Un gioco di equilibri per Taj: la base è in continuità con il corpo in un elemento unico, caratterizzata da una lastra piegata in due che si assottiglia verso l’alto in un tratto di circonferenza dalle linee fluide e naturali che vede la parte terminale arricchita da una striscia led nella parte inferiore, per un’illuminazione forte e netta ma al tempo stesso soffusa e non abbagliante del piano, neppure alla massima potenza.
Leggerezza ed eleganza si fondono in un apparecchio illuminante dalla grande performance: una volta accesa, sarà la struttura stessa l’elemento diffusore del fascio luminoso, in una estrema semplicità e linearità.
L’accensione dell’apparecchio avviene tramite un semplice tocco all’apice della striscia di luce posta circa a metà del corpo mentre tenendo premuto è possibile cambiare l’intensità della luce in uscita.
Le dimensioni della base di appoggio sono davvero esigue con circa 15 cm di spazio occupato sul piano e uno sviluppo totale in altezza. La lampada è disponibile in nero lucido, cristallo, bianco e satinato.

Spyre di Ingo Maurer, design in edizione limitata

Una scultura illuminante ma al tempo stesso una funzionale lampada da tavolo nata dal genio del designer e artista israeliano Ron Arad.
Spyre, è stata realizzata e prodotta in edizione limitata di soli 50 esemplari numerati da Ingo Maurer.
Il progetto della lampada è stato pensato durante la creazione di una scultura dalle grandi dimensioni, realizzata dal designer stesso per la Royal Academy of Arts di Londra in occasione della mostra estiva.
Design scultoreo per un apparecchio illuminante che cela la propria funzione a favore dell'arte, caratterizzato da una lampada a led a luce calda e sensore di on / off: il corpo e la struttura intera si caratterizzano di cinque segmenti a forma di tronco di cono ruotabili singolarmente al fine di mutare la forma.
Grazie a questa libertà di rotazione, è possibile orientare la sorgente luminosa in ogni direzione.
Un design iconico tramutato in oggetto funzionale che vede connessioni magnetiche per un movimento libero e fluido e una forma estremamente versatile.
Il sistema illuminante è accolto nell’ultimo tratto dell'apparecchio, nella parte alta della lampada, con flusso luminoso rivolto verso il basso.

Elisse di Artemide, equilibrio all'avanguardia tra forma e funzione, design e utilità

Dal genio di Vico Magistretti nel 1965 nasce la lampada Eclisse come segno di innovazione e funzionalità, tanto da divenire una delle rappresentanti del design italiano nel mondo, dopo aver vinto nel 1967 il più antico e il più autorevole premio mondiale di design, il Compasso d’Oro.
Innovativa e all’avanguardia in un particolare mix tra forma e funzione: la lampada si caratterizza di un paralume rotante che ne permette di regolare l’intensità luminosa mediante la rotazione dello stesso “eclissandone” la luce in uscita.
La lampada è composta infatti da un involucro esterno fisso ed uno mobile all’interno, utili allo scopo di variare la sorgente luminosa in luce diretta oppure luce diffusa.
Un nuovo concetto di illuminazione tra design e utilità: inoltre, la lampada può essere disposta sia da appoggio al piano sia montata a parete con il corpo illuminante rivolto verso il piano.
La struttura è in metallo verniciato ed è disponibile in diversi colori: bianco, rosso e arancio con tasto di accensione e spegnimento mediante interruttore on / off.
Elisse è visionabile in svariate collezioni permanenti dei più importanti musei di design tra cui il Triennale Design Museum di Milano e il MoMa di New York.

Berenice di Luceplan, capostipite delle lampade a molla

Un classico del design, divenuto icona per le lampade da tavolo, Berenice di Luceplan nasce nel 1985 dal genio di Alberto Meda, ingegnere meccanico e industrial designer e Paolo Rizzatto, architetto e designer fondatore di Luceplan.
Berenice è uno dei prodotti più significativi di questo mix di competenze: il risultato è una lampada da scrivania di forma contenuta, maneggevole, stabile e dotata di un braccio orientabile figlio di una progettazione ingegneristica decisamente complessa.
Fluido e preciso nel movimento, il braccio permette una rotazione totale a 360 gradi del paralume dell’apparecchio illuminante, affinchè il flusso luminoso possa essere indirizzato nella direzione desiderata.
Particolarità, la corrente a bassa tensione è trasmessa lungo la struttura metallica senza passare per un cavo elettrico.
Il riflettore può essere in alluminio oppure in vetro pressato, il fascio luminoso è direzionato.
Essenzialità e funzionalità per una soluzione progettuale hi tech dalle forme agili e contenute ideale per ufficio e scrivania ma bene si adatta anche ad uno spazio living: i valori estetici e tecnici che la caratterizzano la rendono un oggetto senza tempo, menzionata nel 1987 per il premio Compasso d’Oro ADI.

Lampadina di Flos, ironia e leggerezza

Lampadina è un elemento di design storico, disegnato dal celebre architetto e designer Achille Castiglioni per Flos nel 1972.
Un mix tra sperimentazione e razionalità, Lampadina è un apparecchio illuminante da tavolo caratterizzato da luce diretta e luce diffusa.
Ironia, leggerezza e semplicità si contrappongono, in questo progetto, a tecnologia, attenzione per la funzionalità e nuovi materiali per l'epoca, connubio e massima espressione dell’azienda cui è destinata. Flos.
Lampadina di Flos è caratterizzata da una base in alluminio anodizzato composta da due piastre circolari distanziate con funzione di riavvolgitore del cavo elettrico.
Il porta lampada è realizzato in bachelite nera: la soluzione arancio prevede un ulteriore passaggio di verniciatura a liquido.
La lampadina è in vetro trasparente globolux, caratterizzata su un lato della sfera da una parziale sabbiatura per la diffusione luminosa.
Per accensione o spegnimento, l’interruttore on / off è posto sul porta lampada in posizione laterale.

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