- 06 febbraio 2020

Le dimensioni minime del bagno

Le dimensioni minime del bagno sono un argomento importante da affrontare quando decidiamo di acquistare una nuova casa oppure di ristrutturarne una già esistente e regolarla secondo le normative vigenti.Questo, oltre a darci la sicurezza di possedere un'abitazione perfettamente in regola, ci assicura anche dai pericoli cui possiamo andare incontro in termini di sicurezza dell'abitazione o dell'edificio all'interno del quale viviamo.Non esiste una legge nazionale che ci obbliga a costruire un bagno di determinate dimensioni ma potremmo imbatterci nelle normative comunali che hanno deciso invece che una misura minima deve esserci perché i servizi igienici siano a norma.In questo caso è utile recarsi all'ufficio tecnico del nostro comune di residenza e informarsi onde evitare spiacevoli inconvenienti.

Bagno e secondo bagno

Se abbiamo la possibilità di adibire un locale a secondo bagno, oppure siamo obbligati a farlo per legge perché la quantità di camere lo prevede, è utile sapere che le regole non sono le stesse che si applicano al primo.Dovremo informarci se è obbligatorio averne uno in più e quali regole osservare.Le dimensioni minime del bagno che utilizziamo come secondo infatti, sono di solito inferiori o non dichiarate rispetto al primo.Mentre il primo deve avere al suo interno: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia e lavabo; il secondo non siamo obbligati a dotarlo di tutti i servizi, spesso sono sufficienti vaso, bidet e lavabo.Di solito le normative comunali prevedono che il primo bagno debba avere una finestra apribile, mentre per il secondo può essere sufficiente una semplice bocca per l'aerazione del locale.

Rilassarsi nel nostro bagno.

Il bagno è al giorno d'oggi una stanza importante delle nostre case, perché è un luogo che consente di rilassarci e prenderci cura di noi e del nostro corpo.E' per questo che è importante riuscire a passarci del tempo la sera quando rientriamo o al mattino, per prepararsi al meglio ad affrontare la giornata.Oltre ad essere una stanza bella da arredare con oggetti particolari e ricercati, è anche per questa funzione che si spende molto e si investe in ottimi materiali.Rilassarsi alla sera con una bella vasca di acqua calda e schiuma, e magari una luce soffusa e qualche candela profumata è un ottimo modo per staccare la testa dai nostri pensieri e dallo stress della vita quotidiana. Le dimensioni del bagno sono importanti per vivere al meglio questo ambiente, non esitate a spendere qualche metro quadro in più per questo locale. http://www.homedesigndecorates.com/wp-content/uploads/2014/05/country-style-bathroom-4.jpg

Altezza e impianto elettrico.

Per quel che riguarda l'altezza del bagno, la normativa nazionale prevede che possa anche raggiungere ma non essere più basso di 240 cm. Questo consente di collocare il bagno in una stanza un po' più bassa della casa, o di collocarlo nel seminterrato dove è presente la lavatrice e unire così entrambe le funzioni.L'impianto elettrico di un bagno è soggetto a norme molto precise e restrittive. Sappiamo bene quanto acqua ed elettricità possano diventare pericolose e provocare incidenti anche gravi.E' importante collocare le prese elettriche a una certa distanza e altezza rispetto alla vasca o al piatto doccia, onde evitare rischi inutili, e rimuovere sempre gli apparecchi elettrici utilizzati nei pressi di questi servizi. Questo è il quadro generale da seguire per un bagno perfettamente in regola.http://www.evtiel.com/images/bathroom-beige-and-white-scheme-old-style-bathroom-decorating-ideas-with-traditional-wood-vanity-furniture-that-have-sink-on-the-granite-countertop-and-side-oval-shaped-white-free-standing-bathtub-com.jpg

Quali sono le dimensioni minime previste per un bagno

Piccolo sì, ma entro certi limiti: se da una parte la legge nazionale non indica misure minime (e neppure massime) per il bagno di casa, dall’altra è doveroso consultare il Regolamento edilizio del Comune in cui si trova l’abitazione perché contiene numeri da rispettare.

Per fare un esempio, quello di Milano stabilisce che il primo e unico bagno deve avere una superficie minima di 3,5 mq; se la dimora supera i 70 mq complessivi, inoltre, il lato corto del bagno dev’essere almeno pari a 170 cm.

Per quanto riguarda l’eventuale secondo bagno, la superficie minima equivale a 2 mq e, se la metratura totale risulta oltre i 70 mq, il lato più corto deve avere un’estensione di almeno 120 cm. Doveroso far presente che in altre città i numeri in questione sono inferiori oppure superiori.

Si registra anche il caso, ma è piuttosto raro, di località in cui si può procedere come si desidera, senza vincoli di sorta.

Le deroghe per il secondo bagno

Premessa doverosa: secondo quanto imposto dalla normativa nazionale vigente, nel bagno devono esserci – non sono facoltativi – il vaso, il bidet, la vasca o la doccia e il lavabo. Per quanto riguarda il secondo bagno, però, nella maggior parte dei comuni italiani sono previste delle deroghe, cioè delle eccezioni.

Riguardano sostanzialmente i suddetti pezzi; è cioè possibile, molto semplicemente, fare a meno del bidet oppure della doccia (o della vasca). Necessario è, però, che il primo bagno sia completo. Altrimenti la deroga non vale.

Per quanto concerne le dimensioni del cosiddetto bagno di servizio, normalmente possono essere sempre inferiori a quelle del bagno principale, ma bisogna sempre consultare il Regolamento edilizio del Comune in cui si abita per conoscere i numeri esatti ed evitare errori.

Il bagno deve avere una finestra?

Il Decreto ministeriale Sanità del 5 luglio 1975 stabilisce che in tutti gli ambienti che compongono un’abitazione debba esserci una fonte di illuminazione naturale diretta, fatta eccezione per i bagni (e altri locali come il ripostiglio).

“La stanza da bagno – recita per l’esattezza l’articolo 7 – deve essere fornita di apertura all’esterno per il ricambio dell’aria o dotata di impianto di aspirazione meccanica”. I Regolamenti edilizi dei vari Comuni, poi, contengono ulteriori norme in merito.

In quasi tutte le città, comunque, il bagno principale deve essere dotato di una finestra apribile pari ad almeno 1/8 del pavimento, mentre per quanto riguarda i bagni ciechi “l’aspirazione forzata deve assicurare un coefficiente di ricambio minimo di 6 volumi/ora se in espulsione continua, ovvero di 12 volumi/ora se in aspirazione forzata intermittente a comando automatico adeguatamente temporizzato per assicurare almeno 3 ricambi per ogni utilizzazione dell’ambiente”.

Altezza bagno e impianto elettrico

Essendo un ambiente in cui si fa costante uso di acqua, il bagno deve avere un impianto elettrico realizzato sulla base di precise norme che tutelano la sicurezza degli individui. Ma facciamo un piccolo passo indietro: in base al decreto del 5 luglio 1975, l’altezza minima del bagno è di 240 cm anziché 270 (limite minimo, quest’ultimo, che vale per le altre stanze).

La norma Cei 64-8 individua invece individua quattro zone, caratterizzate da un grado di pericolo che diminuisce man mano che ci si allontana dal bordo della vasca o dalla doccia. La zona 0 coincide con il volume interno della vasca e del piatto doccia, la zona 1 con la superficie verticale intorno alla vasca o al piatto doccia (e può raggiungere in altezza 2,25 metri).

La zona 2 è quella tra la zona 1 e una superficie verticale parallela distante 0,6 metri (anche in questo caso l’altezza è di 2,25 metri) mentre la zona 3 è l’area fra la zona 2 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione esterna della zona 2.

Nella zona 0 ovviamente non si possono installare prese elettriche, nelle zone 1 e 2 si possono collocare alcune apparecchiature elettriche e condotti interni alle pareti ma a una profondità di almeno 5 cm. Nella zona 3 c’è il via libera totale.

Le prese elettriche in bagno devono essere posizionate a una distanza minima dal pavimento, dalla vasca e dalla doccia che equivale a 110 cm.

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