Come difendersi dall'inquinamento indoor

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- 15 febbraio 2005

Da cosa dipende l'inquinamento domestico?

Oggi i riflettori sono puntati sullo smog, ma i pericoli per la nostra salute non vengono solo dall’esterno, come rivela un’indagine sull’inquinamento Indoor  condotta da Carla Iacobelli, del Servizio Prevenzione e Protezione del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR. Si tratta di una serie di raccomandazioni utili per tutelare la salute di milioni di uomini e donne impegnati quotidianamente nella cura della propria abitazione: numerosi i rischi, che possono insorgere semplicemente con l’uso scorretto dei prodotti chimici che si trovano comunemente sul mercato. La qualità dell’ambiente domestico dipende poi dall’interazione con altri fattori, che provengono dai materiali d’arredamento e dall’impropria gestione di cibi e rifiuti. L’effetto dell’esposizione a sostanze nocive dipende dalla loro concentrazione nell’ambiente, dalla durata dell’esposizione e dalle condizioni fisiologiche della persona esposta. La cucina risulta essere l’ambiente più pericoloso della casa, dato che vi si trova concentrata la maggior parte degli agenti fonti di pericolo: detersivi, coltelli, fiammiferi, fuoco, acqua, elettrodomestici grandi e piccoli, bombole a gas. È stato rilevato che si verificano più incidenti nelle cucine che in qualsiasi altra parte della casa: grandi e piccoli elettrodomestici sono fonti di pericolo per tutti. Bisogna essere molto prudenti nel loro uso per quanto riguarda il pericolo delle folgorazioni e fare attenzione al pericolo meccanico degli ingranaggi di frullatori, grattugie o coltelli elettrici. Per quanto riguarda i fornelli, il piano di cottura dovrebbe essere fornito di alcuni dispositivi di sicurezza, quali la termovalvola per l’interruzione dell’erogazione del gas in caso di spegnimento della fiamma e il controllo di fiamma, che consente di cuocere a fuoco lento i cibi ed evitare la fuoriuscita dei liquidi dalla pentola. Nelle normali prese di corrente possono anche essere inseriti utili rilevatori di fumi o gas. È bene utilizzare correttamente la cappa di aspirazione, il cui filtro andrebbe cambiato ogni sei mesi. Come il televisore, i forni a microonde emanano onde elettromagnetiche ad alta frequenza, che producono calore facendo oscillare le molecole dell’acqua, del grasso e dello zucchero.

Consigli per l'uso corretto di pentole e microonde

Esse penetrano fino ad una certa profondità, dopodiché il cibo viene riscaldato per conduzione termica. È importante controllare che il forno a microonde non presenti danneggiamenti: lo sportello deve chiudersi bene e non essere deformato, le superfici di tenuta vanno pulite da sporcizia e resti di detergenti, le chiusure di sicurezza e le cerniere non vanno mai manipolate, per evitare di essere esposti ad una quantità di energia a microonde pericolosa. Il microonde va appoggiato su una superficie piana e stabile, deve rimanere lontano da radio o televisori, per evitare interferenze, e deve poter disporre di uno spazio circostante sufficiente per permettere all’aria di circolare e raffreddarlo. Esistono anche alcuni accorgimenti utili per quanto riguarda le pentole che, se antiaderenti, non vanno usate con o strato di protezione consumato. Sconsigliabili sono anche i recipienti di cottura con la base più piccola della fonte di calore, perchè si rischia di bruciare la resina di protezione dei manici con sviluppo di prodotti tossici. Le pentole di terraglia vanno immerse nell’acqua per una giornata prima dell’uso, mentre la pentola a pressione non va posta su un fuoco troppo alto. Il frigorifero non deve essere incassato, ma disporre di una buona circolazione di aria nella parte retrostante per permettere la dispersione del calore prodotto anche dalla serpentina di raffreddamento; non va collocato in prossimità di fonti di calore e nemmeno vicino a lavandini, poiché eventuali spruzzi d’acqua sulle parti elettriche potrebbero provocare cortocircuiti. Se sprovvisto di un sistema automatico di sbrinamento, l’apparecchio va sbrinato periodicamente evitando l’uso di coltelli che potrebbero rovinare le serpentine.

I prodotti per la pulizia

I prodotti per la pulizia della casa sono di natura chimica diversa e spesso, se non usati opportunamente, risultano dannosi producnedo inquinamento indoor. Acido muriatico, idrossido di sodio, ammoniaca, varechina, formaldeide hanno effetti irritanti sugli occhi e la pelle, oltre a risultare tossici se inalati. È quindi opportuno leggere attentamente le istruzioni riportate sulle etichette dei prodotti per la pulizia della casa, in modo da operare in base alle istruzioni.  Quando si acquistano prodotti a spruzzo è bene evitare gli spray e scegliere invece quelli a stantuffo; i detergenti per il forno, che contengono sostanze caustiche, vanno utilizzati con guanti e tutti i prodotti andrebbero conservati in armadietti chiusi e lontani dalla portata dei bambini. Una parte di aceto bianco diluito con due parti di acqua è utile per pulire le macchie sul tappeto; 50 grammi di bicarbonato sciolti in mezza tazza di aceto sono una valida alternativa alla soda caustica per liberare gli scarichi intasati. Infine la pulizia di vetri, specchi, argenteria, ottoni si può ottenere con ottimi risultati acquistando dal ferramenta del bianco di spagna, da mescolare al momento dell’uso con acqua, poca ammoniaca diluita e qualche goccia di detersivo liquido.  Tra i detersivi oggi, oltre al tradizionale sapone, vengono più comunemente usati prodotti sintetici che hanno il vantaggio di non formare depositi con sali di calcio e magnesio presenti nelle acque "dure". I prodotti detersivi oltre al principio attivo contengono diversi additivi che coadiuvano l’azione detergente, condizionano il pH della soluzione e prevengono la rideposizione dello sporco. Il contatto prolungato di questi prodotti con l’epidermide può però provocare screpolature ed irritazione alle mani. La varechina, invece, a contatto con acidi, libera gas tossico, dannoso per gli occhi e la pelle. Per il lavaggio a mano delle stoviglie andrebbe utilizzata quindi la minima quantità necessaria di detersivo sciolto nell’acqua, da eliminare poi con il risciacquo fino alla scomparsa di residui di schiuma.

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