- 02 febbraio 2017

Personalizzare la casa

La casa è oggi il luogo in cui ciascuno riesce meglio ad esprimere il proprio sé, dando espressione concreta ai gusti personali e anche raccontando pezzi del percorso di vita. Gli ambienti domestici diventano così una sorta di esposizione in progress di stili, gesti, idee, abitudini e attitudini individuali. I costanti cambiamenti si traducono in tendenze sempre diverse e basate su uno stimolante dinamismo. I designer, così come i progettisti, si adoperano per soddisfare tale necessità e offrire un crescente numero di soluzioni personalizzabili per arredare casa. Del resto, il noto architetto Richard Rogers lo disse chiaramente: “Non si può pensare a un’architettura senza pensare alla gente”. La ricerca LivingScapes condotta dal Salone del Mobile.Milano Trend Lab (il nuovo laboratorio di ricerca e centro di intelligence del Salone del Mobile) nasce proprio in virtù di questo fenomeno e anche per prevedere i trend futuri, in modo da concepire con il massimo tempismo e un’indispensabile lungimiranza prodotti che assecondino i nuovi bisogni. In foto Tetris House, prototipo di un’abitazione “componibile” creato dall’architetto olandese Janjaap Ruijssenaars e ispirato ai mattoncini a incastro del famoso videogame. I “blocchi” prefabbricati possono essere sovrapposti e ruotati a seconda delle specifiche esigenze di spazio di chi li abita con la possibilità di aggiungere balconi e finestre dove ce n’è la necessità. E costruire la propria casa diventa “un gioco da ragazzi”.

Il doppio volto della casa

L’indagine LivingScapes, svolta a livello internazionale, offre molteplici spunti di riflessione che partono dalla premessa: “La casa è il luogo più intimo ma anche il più sociale in cui viviamo le nostre vite”. E la casa viene analizzata nella sua doppia dimensione: “house”, ovvero lo spazio e gli strumenti materiali e strutturali, e “home”, cioè lo spazio vissuto e i comportamenti, le inclinazioni e le scelte che organizzano lo spazio stesso e ne gestiscono le prestazioni, il rapporto con gli oggetti, i gesti, i riti e le relazioni. In foto la lampada Alphabeta messa a punto dal designer Luca Nichetto per il marchio svedese Hem: otto elementi progettati accuratamente che, combinati tra loro, generano un infinito numero di configurazioni. Ciascuno può assemblare la sua propria lampada che varia non solo nella forma ma anche nella qualità e nell’intensità di illuminazione.

Una casa su misura

LivingScapes, la ricerca condotta dal Salone del Mobile.Milano Trend Lab (laboratorio creato per intercettare i principali trend che emergono a livello internazionale nel mondo del design, dell’arredo e dell’abitare), punta i riflettori su un macrotrend: Customized home – L’abitare su misura. In altre parole, viene analizzata l’importanza della personalizzazione dei mobili e degli arredi, nonché il suo significato emotivo e fortemente identitario. Arredare casa, oggi, vuol dire raccontarsi. Vuol dire creare un ambiente nel quale riconoscersi in toto, scegliendo con estrema cura e attenzione ogni singolo elemento. Senza lasciare nulla al caso. Tenendo d’occhio le mode, certo, ma con la maggiore libertà d’azione possibile. Perché le mode passano, gli arredi restano e non sempre si ha la possibilità di cambiarli. Questo il motivo per cui gli operatori del settore offrono soluzioni basate su una logica modulare. Il macrotrend si articola in due micro-trend denominati Do it your way e FutureCraft Design. “Do it your way”, “Fallo a modo tuo”: la maggior parte dei divani, per esempio, possono dare vita a diversi livelli di funzionalità e a svariate composizione, tutto dipende dalla scelta dei vari elementi e dal modo in cui vengono accostati. Alcuni modelli offrono persino la possibilità di trasformare ogni seduta in un letto. In foto il nuovo divano Richard di B&B Italia: è sviluppato a partire da ben 76 elementi.

Lo stile si evolve

Nell’arredare casa ognuno sceglie lo stile nel quale meglio si riconosce. Ma lo stile non è affatto qualcosa di statico e predefinito, anzi: il design oggi appare sempre più aperto e collaborativo grazie a nuove tecnologie che coinvolgono i consumatori nella creazione e progettazione di mobili e complementi. Questo trend vede protagonisti i makers, ovvero i nuovi artigiani digitali, che mescolano abilmente tradizione e innovazione. Ogni elemento così può diventare unico ed essere in grado di narrare una storia ben precisa. Un esempio interessante? Le sedie open source della designer maker israeliana Ningal (in foto): si montano direttamente a casa propria e sono progettate in modo da poter essere prodotte anche localmente da chi le acquista ovunque si trovi. Oppure la Riff Raff Kitchen Island, dello studio di design Weake The Tree Furniture, un mobile da cucina monoblocco da utilizzare a isola, completamente fatto a mano e realizzato in noce nero della Pennsylvania dotato di pannelli luminosi forati su entrambi i lati su cui appendere o riporre tutti gli oggetti che si accumulano in cucina: ricettari, pentole, padelle, spezie. Ogni pezzo della cucina può essere personalizzato scegliendo colore, legno, dimensione nonché disposizione degli elementi, assecondando così gusti ed esigenze.

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