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- 03 settembre 2020

3 consigli per scegliere il colore adatto alle pareti

In tempi di smart working risulta fondamentare ricreare un angolo studio idoneo e non improvvisato, provvisto di tutto l’occorrente per svolgere nel migliore dei modi la propria attività lavorativa. La scrivania deve essere grande abbastanza, la seduta il più possibile ergonomica, tutto l’occorrente a portata di mano, l’illuminazione estremamente funzionale e…il colore delle pareti il più adatto possibile.
Andiamo ad approfondire questo aspetto, suggerendo 3 fattori da considerare prima di munirsi di vernice e pennello:

  • massimizzare la concentrazione, è questo il primo aspetto da valutare. Occorre trovare una tonalità cromatica che non sia né eccessivamente sgargiante né troppo piatta, che non annoi e che non distragga, che suggerisca comfort e permetta di lavorare senza difficoltà. Farsi trasportare dei propri gusti è buona cosa, ma occorre anche seguire alcune regole di cromoterapia;
  • definire che tipo di stimolo vi serve per eseguire con efficienza il vostro lavoro. Avete bisogno di incoraggiare la creatività? O al contrario necessitate di massima calma e zero stress? In base a tipo di attività ci sono colori più o meno adatti;
  • contestualizzare l’home office. Si trova all’interno di un ambiente più ampio? Meglio allora coordinare le scelte cromatiche al resto dell’arredamento. Si trova in uno spazio a sé stante? Via libera alla scelta del colore.

Perché prediligere i colori freddi

Possono i colori delle pareti influenzare il nostro stato d’animo? Ebbene sì, essi hanno un forte impatto emotivo, sono manifestazioni di energia e condizionano le nostre prestazioni e il nostro benessere psico-fisico.
Questi concetti ormai consolidati sono alla base della cromoterapia, la disciplina olistica che si prefigge l’obiettivo di curare mente e corpo attraverso l’uso appropriato dei colori.
La scala armonica dei colori prevede due grandi famiglie: i colori freddi e quelli caldi. I primi sono: indaco, verde, viola e tutte le loro sfumature; i secondi: giallo, arancione e rosso.
Perché prediligere le tonalità fredde a quelle calde nell’arredo dell’angolo studio? E tra queste quali scegliere?

  • le nuance fredde suggeriscono contemplazione, riposo, calma e concentrazione, risultando perfette per avvolgere l’ambiente di lavoro in un alone di serenità, equilibrio e benessere;
  • il blu è la prima scelta (in tutte le sue tonalità)! Suggerisce affidabilità, ordine, forza e combatte ansia e agitazione, abbassa il battito cardiaco e favorisce l’equilibrio. Nello studio, nella ricerca, nei lavori di responsabilità, decisionali, manageriali, in cui è richiesta la massima concentrazione, è il più indicato;
  • il verde è la tonalità antistress per eccellenza, è rasserenante e rilassante, stabilizzante dell’umore e come l’indaco implementa la concentrazione. Rispetto al blu è più adatto a chi soffre di ansia e agitazione proprio per il suo potere calmante;
  • attenzione nella scelta dei toni, alcuni possono infondere malinconia e tristezza, meglio evitare;
  • se la parete è tinta in una veste troppo scura occorre massimizzare il potere dell’illuminazione artificiale per evitare un calo del rendimento.

3 colori perfetti e i giusti abbinamenti

Non per forza dobbiamo scegliere colori freddi per arredare l’angolo studio domestico. Come già accennato, la nostra indole, il nostro stile, il contesto, lo stimolo che ricerchiamo, sono tutti fattori che orientano la scelta della tinta perfetta delle nostre pareti domestiche.
Vediamo quindi 3 colori ad hoc per l’home office e i loro relativi abbinamenti:

  • bianco: il non colore che simboleggia la pace, la purezza, la luce, la creazione. In cromoterapia viene utilizzato per combattere ansia e fragilità psichica. È dunque perfetto per ritrovare equilibrio, dona freschezza all’ambiente e non stanca mai. Tra i toni disponibili sono da preferire quelli caldi. L’abbinamento consigliato? Con il rosa. Un’accoppiata che sa di femminilità e stile. Il rosa infatti è rilassante e calmante, risulta chic ed elegante. Qualche accenno oro per gli accessori e un’atmosfera romantica e fashion sarà subito ricreata;
  • giallo: è il colore dell’ottimismo, della fiducia. È stimolante, creativo, intuitivo, attiva l’emisfero sinistro del cervello migliorando l’apprendimento. Il consiglio è di sceglierlo in un tono molto carico per massimizzarne gli effetti. Qualche accostamento suggerito? Con il grigio innanzi tutto e poi con il suo complementare: il viola. La combinazione con arredi bianchi o neri è di sicuro effetto;
  • grigio: maschile, raffinato, ma allo stesso tempo difficile da usare se mal abbinato. Difatti le sensazioni che rimanda sono: malinconia, noia, monotonia e mancanza di energia. Allo stesso tempo, se ben impiegato, suscita contemplazione ed è adatto a chi ha già un buon grado di concentrazione e non necessita di troppi stimoli esteriori. Creare piccole aree verdi con rigogliose piante d’appartamento è un buon modo per rigenerare l’impersonalità di questa cromia, lo stesso risultato si ottiene anche con l’uso del legno naturale in essenza.

7 consigli pratici per creare l'ambiente adatto allo smart working

Concludiamo questa piccola guida ai colori per l’home office con alcuni preziosi consigli pratici:

  • evitare i contrasti eccessivi, perché creano discontinuità di colore che affatica l’occhio per il forte impatto visivo. A lungo andare possono poi stancare;
  • utilizzare colori desaturati ma di carattere, non troppo tenui ma equilibrati e moderatamente stimolanti. I colori pastello sono un ottimo esempio, non creano stress visivo e sono decisamente luminosi;
  • prediligere le tonalità naturali, d’ispirazione green, che rimandano ai toni della vegetazione, della terra, della sabbia, da miscelare con arredi in essenza. Il risultato sarà di grande armonia;
  • no al total white, soprattutto nella sua variante ottica, perché apporta stress e risulta estraniante, asettico e privo di personalità. Meglio adottare toni caldi ma mescolare a qualche complemento dai toni vivaci;
  • se lo spazio riservato all’home office è inserito in un contesto più ampio (tipo un soggiorno o una zona notte), partire dai toni già presenti all’interno della stanza per definire il mood dell’angolo studio;
  • dedicare al colore (soprattutto se di tono forte) solo uno stralcio del muro, magari quello posto davanti alla scrivania, evitando di coprire l’intera stanza con la stessa tonalità, al fine di bilanciare meglio gli equilibri cromatici dell’intero contesto;
  • consultare con attenzione la mazzetta colori fornita dal professionista per individuare con esattezza la nuance che meglio di addice al proprio smart working. Chiedete dei campioni di colore da realizzare su di una piccola lastra di cartongesso per analizzare come questi si sposano con: la luce ambientale, gli arredi, i tessuti e gli altri elementi presenti.

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