Alla scoperta del maestro dell’architettura Vico Magistretti

- 19 maggio 2021

Al via la mostra “Magistretti Revisited”

Riaprono a Milano le due mostre dedicate al grande artista Ludovico Magistretti e intitolate “Magistretti Revisited”, organizzate nel 2020 in occasione del centenario della nascita ma rimaste in sospeso a causa della pandemia.
Entrambe le esposizioni descrivono in maniera dettagliata l’attività creativa e prolifica dell’architetto e designer italiano, attraverso schizzi, prototipi, disegni, immagini, interviste e video, solo una piccola parte dell’immenso patrimonio che ci ha lasciato in eredità il maestro.
La prima mostra, visitabile dal 18 di maggio 2021 al 24 febbraio 2022, previa prenotazione sul sito apposito, trova sede presso l’ex studio di Magistretti, oggi adibito a museo, in via Conservatorio 20, ufficio storico dove Vico lavorò per sessant’anni con i suoi collaboratori di fiducia. La seconda, in collaborazione con Gabriele Neri, invece viene ospitata dalla Triennale di Milano, e avrà luogo dall’11 maggio al 12 settembre 2021.

Particolare menzione per come è stata preparata l’esposizione, suddivisa in sezioni tematiche riguardanti l’architettura, gli allestimenti e il disegno urbano progettati da Vico. Tema centrale della narrazione è costituito dall’uso del colore rosso, il preferito da Magistretti sia nell’abbigliamento personale sia nelle scelte di colore dei suoi prodotti. Questa cromia permette di identificare l’opera di Vico in maniera indissolubile con toni creativi ed innovativi.

Vico Magistretti, designer, architetto e urbanista milanese

Ma chi era Vico? L’artista nasce nel capoluogo lombardo da una famiglia della medio-borghesia proveniente già dal mondo dell'architettura da generazioni: sia il padre sia il bisnonno sono stati infatti, a loro tempo, poliedriche figure dedite alla progettazione. Ludovico quindi compie i primi passi in un ambiente colto ed estroso: si diploma al liceo classico, studia in Svizzera, conoscendo Ernesto Nathan Rogers, e successivamente si laurea in architettura al Regio Politecnico di Milano. Inizia i suoi primi lavori all’interno dello studio del padre, dove si forma sia come progettistica sia come designer, sempre affiancato dalla personalità del geometra Franco Montella.


I primi anni ’50 pongono la base dei suoi lavori, delle sue collaborazioni più importanti, soprattutto con INA-Casa, e delle prime partecipazioni alle mostre più importanti del settore. Nei successivi decessi si conferma la sua fama come designer industriale grazie anche alle vittorie di tre edizioni del prestigioso Premio Compasso d’oro, nel 1967, nel 1979 e nel 1995, quest’ultima per la sua eccelsa carriera. Magistretti è stato un soldato nella storia del design italiano del dopoguerra, permettendo di esportare l’estrosità dello stile del nostro paese in tutto il mondo.

Prodotti iconici del design italiano

La straordinaria produzione di oggettistica innovativa e senza tempo di Magistretti vede le basi nel suo stretto rapporto con le principali aziende produttrici di arredo. Il designer milanese aveva una profonda correlazione con i principali esponenti della progettazione, soprattutto siti nell’hinterland milanese e della Brianza, talmente alta che definiva “i progetti al telefono” quei disegni nati dalle molteplici conversazioni avute tra lui e chi seguiva successivamente la produzione effettiva del modello. Gli oggetti creati in quegli anni sono tutt’oggi prodotti grazie alla forza e modernità insita nel loro design; Magistretti è riuscito ad “entrare nelle case degli italiani” in modo delicato e funzionale. Di seguito proponiamo un elenco dei più famosi design concepiti da Vico:

  • Lampada: dalla collaborazione con l’azienda Artemide, Ludovico progetta Eclisse nel 1967, un oggetto che segna in maniera indelebile il mondo dell’illuminazione made in Italy. Eclisse nasce come ispirazione partendo dalle lampade dei minatori sottoterra, e diventa subito riconoscibile grazie al suo caratteristico disegno di regolazione del flusso luminoso tramite una veletta movibile
  • Divano: un altro rivoluzionario complemento d’arredo è rappresentato dal primo divano con schienale pieghevole progettato per Cassina nel 1974 e denominato Maralunga. Magistretti realizzò un disegno capace di trasformarsi nel tempo, sintetizzando due funzioni, la prima quella di avere un divano da conversazione, con la schiena ben dritta, mentre la seconda è un divano da riposo, con schienale abbassato. Con un semplice gesto, la testata può esser piegata a seconda delle esigenze e della funzione, e ciò lo rende un oggetto contemporaneo per ogni tempo.
  • Libreria: un progetto particolarissimo ma ben pensato, nato ancora da una collaborazione con Cassina, è la struttura Nuvola Rossa prodotta nel 1977, anche se i primi disegni risalgono al 1946. L’idea parte dal meccanismo della scala a pioli, infatti ne ricorda la forma se vista lateralmente da chiusa, mentre una volta aperta ricorda una tenda indiana, vista frontalmente.

Il “distretto Magistretti” e l’itinerario di architetture milanesi

Essendo un artista poliedrico, Magistretti progetto e disegnò anche per grandi concorsi di architettura italiana, riuscendo ogni volta a realizzare spazi moderni e tipici del dopoguerra italiano. Il maestro, essendo nato in una famiglia di artisti, è permeato dall’atmosfera delle costruzioni e della composizione di spazi. Lo stesso studio sorge nel cosiddetto “distretto Magistretti”, perché circondato da altri edifici realizzati dalla famiglia stessa: l’ufficio si trova all’interno di un palazzo progettato dal padre, lo stesso Vico progettò un palazzo adiacente e il bisnonno realizzò un altro complesso da lì a due passi. Tutta Milano è disseminata di edifici realizzati su suo disegno: la Fondazione Magistretti si concentra, in particolare, su un itinerario specifico di quattordici edifici tra i più rappresentativi e contemporanei, una sorta di “museo a cielo aperto” come da loro definito. Di seguito proponiamo una brevissima selezione di opere per descrivere il genio di Vico:

  • Il progetto “Torre al parco" è un edificio residenziale costruito nei pressi di Parco Sempione, precisamente in via Revere. Anche in questo caso sussiste la collaborazione con un’altra grande personalità come Franco Longoni. I due maestri realizzano un immobile di venti piani con un alto grado di flessibilità distributiva data dalla struttura in calcestruzzo; in questo modo è possibile variare le planimetrie degli appartamenti in modo sempre differente dal punto di vista della composizione;
  • Il palazzo per uffici di Corso Europa 22 disegnato nel 1957 sorge a pochi passi da piazza San Babila e presenta otto piani fuori terra. La facciata è composta da lastre di granito bianco e il fronte è scandito da una struttura pilastrata e serramenti in alluminio. Tutto il progetto è connotato da una profonda simmetria degli elementi che regolano e ritmano il disegno;
  • L’opera della Chiesa di Santa Maria Nascente nel quartiere QT8 fu disegnata in collaborazione con l’architetto Mario Tedeschi tra il 1947 e il 1955. Questa parrocchia cattolica sorge nel quartiere QT8, che allora stava ancora prendendo forma, un po’ isolata rispetto agli altri edifici esistenti. L’impianto è a base circolare ma legata allo sfalsamento di due cerchi eccentrici; la struttura portante invece è costituita da pilastri in cemento armato a vista che sostengono il tetto.

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