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- 09 novembre 2015

Parquet, essenze e tipologie

Esaminiamo innanzitutto due elementi fondamentali per la scelta del parquet: essenze e tipologie. Riguardo alle prime, parquet vengono realizzati in acero, frassino, rovere, wengé... La gamma di possibilità è davvero ampia. Ma se spesso la scelta è dettata dal semplice gusto estetico, più importante è stabilire quale essenza faccia al caso nostro in base alle sue caratteristiche tecniche (quali comportamento nel tempo, umidità e temperatura). Solo in un secondo momento è consigliabile scegliere il colore, tenendo conto che dal punto di vista cromatico le essenze si dividono in chiare, rosse, brune e scure. Riguardo alle tipologie, invece, un parquet viene classificato in base a spessore di legno nobile, formato, finitura e tipo di posa. Un parquet in massiccio è costituito da un unico strato di legno nobile; uno in multistrato, da una parte in legno massiccio e una in altro legno. Listoncini, listelli, listoni, maxi listoni, maxi plance e lamaparquet sono tutti esempi di formati. Infine, a seconda della finitura, un parquet in legno massiccio si divide in grezzo (da levigare), precalibrato (con elementi a incastro) o prefinito (solo da posare).

Come scegliere il parquet

Dunque come scegliere il parquet ideale per la propria abitazione? Visti i principali tipi di parquet, è consigliabile scegliere quello giusto in base alle caratteristiche dell'ambiente che vogliamo rivestire. In una stanza poco luminosa, ad esempio, è sicuramente meglio optare per un'essenza chiara; per ambienti come il bagno e la cucina si rivelerà invece oculata la scelta di legni resistenti all'umidità, mentre in presenza di riscaldamenti a pavimento cruciale è la scelta del più stabile parquet prefinito. Chiaro come l'acero, rosso come il merbau, bruno come il teak o scuro come il wengé: qualunque sia il tipo di legno che sceglieremo, è bene conoscere preliminarmente la sua reazione al tempo, all'esposizione alla luce, all'umidità e agli sbalzi climatici, e se sia più o meno indicato in presenza di riscaldamenti a pavimento. Un ulteriore fattore di scelta sarà naturalmente quello economico determinato dal budget che vogliamo investire: in questo senso un parquet laminato è una valida alternativa a un parquet prefinito o in legno massello: in questo caso un sottile film plastico a stampa digitale riprodurrà fedelmente la superficie del legno.

Tipi di legno per parquet

Quali sono i tipi di legno per parquet più utilizzati? Un posto speciale è occupato sicuramente dall'abete: consigliato per ambienti confortevoli e rilassanti, questo legno chiaro resiste all'umidità e all'usura, trattiene bene il calore e attutisce i rumori. Per un pavimento pregiato più indicato si rivela invece l'acero, anch'esso resistente all'umidità e agli urti. Pavimenti esterni o sottoposti a frequente calpestio troveranno un buon alleato nel doussiè, legno che resiste bene alle intemperie. Il frassino è un'essenza dai colori che vanno dalle tonalità più chiare a quelle scurissime. L'iroko resiste bene all'umidità. Il larice è un legno versatile, che può essere anticato, decapato o sbiancato: nella sua versione naturale si adatta perfettamente allo stile country, mentre lavorato esalta un arredamento moderno. L'elegante noce ha una buona resistenza, e se la quercia è il legno duraturo per antonomasia, il rovere è senza dubbio il più versatile, adatto ad ogni stanza della casa, anche in presenza di riscaldamenti a pavimento. Il teak resiste all'umidità, mentre il wengè è particolarmente decorativo, duro e resistente al calpestio.

I migliori tipi di parquet

L'ampia gamma di tipologie di parquet ne fa un elemento d'arredo adattabile ad ogni stile, dal più classico al più eccentrico. In ogni caso parquet è per tutti sinonimo di ricercatezza, che esalta ancor di più una casa dall'arredamento elegante. In questo senso, i migliori tipi di parquet si rivelano i più particolari: tra i legni chiari, il faggio (dal caratteristico tono rosato) e l'acero americano (dalle striature beige), mentre legni rossi come il merbau e il doussiè hanno una componente giallo-dorata dal particolare effetto, e legni bruni come il teak, l'iroko e l'afromosia hanno sfumature che vanno dal color tabacco al verde olivastro fino al giallo; i legni più scuri come il mutenye e il wengè sono in grado di valorizzare con eleganza l'austerità di uno studio o di un ufficio. Al di là di queste caratteristiche che rendono tali legni maggiormente indicati per arredamenti ricercati, il tipo di parquet migliore sarà quello che meglio si adatterà all'ambiente da rivestire, non solo in ragione delle sue proprietà estetiche e cromatiche, ma anche - come abbiamo visto - in base a caratteristiche tecniche come la resistenza nel tempo, all'umidità e agli urti.

Parquet prefinito

Il parquet prefinito è quello pronto per essere utilizzato dopo la posa. Se il parquet tradizionale va prima carteggiato e verniciato, quello prefinito è dotato di incastri laterali che consentono una posa facile e veloce. Il parquet prefinito è costituito da uno strato di supporto inferiore in legno (multistrati di abete, betulla o altro) che ha lo scopo di equilibrare dando la giusta elasticità e resistenza, e da uno strato superiore di legno pregiato (comunemente doussiè, iroko, noce, rovere, quercia o teak), rifinito mediante trattamento con olio naturale, vernice o resina. L'olio esalta le caratteristiche naturali del legno, la vernice lo rende più resistente e lucido e la resina gli conferisce un aspetto moderno. La posa del parquet può essere incollata o flottante: nel primo caso il parquet viene fissato al pavimento preesistente tramite colla a presa immediata; ma qualora si voglia conservare il pavimento preesistente, si sceglie la posa flottante, in cui il parquet viene appoggiato su un cuscinetto di materiale isolante e la colla applicata solo nelle giunture di incastro. L'effetto è lo stesso di un parquet tradizionale: bello e durevole. Foto: parquetflottant.info

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