Come scegliere impianto riscaldamento pavimento

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- 08 ottobre 2014

Impianto riscaldamento a pavimento

Il sistema di riscaldamento con pannelli radianti, conosciuto anche come riscaldamento a pavimento è un sistema impiantistico sempre più diffuso per riscaldare gli ambienti. Si tratta di una tecnologia che consente eccellenti risultati dal punto di vista energetico, poiché opera con temperature relativamente basse. Principalmente funziona con uno scambio termico per irraggiamento e non per convezione. Il bisogno di applicare tecniche di risparmio energetico nel comparto delle costruzioni sta implicando uno sviluppo di questa tecnica, insieme ad altre simili come il riscaldamento a battiscopa e a parete. Il maggior beneficio di un pavimento radiante risiede nella minima dispersione termica e un riscaldamento costante sull’intera superficie dell'ambiente riscaldato. Il funzionamento è consentito da una serpentina di tubi in cui scorre acqua a una temperatura di circa 30°-40° (i termosifoni comuni hanno una temperatura di 70°-80°). Tali tubi sono collegati alla caldaia che riscalda il fluido. Il solaio nella sezione più interna, in contatto con la struttura, ospita un isolante che non consente il passaggio di calore verso il piano inferiore ma solo verso l'ambiente da riscaldare.

Riscaldamento a pavimento pro e contro

Uno dei principali benefici nell'optare per il sistema di riscaldamento a pavimento consiste nel basso costo di esercizio e nel miglior comfort a parità di temperatura. Mentre un impianto a caloriferi classico, opera a una temperatura di mandata di 70°C, il sistema a pavimento lavora a 35°C. Ciò consente di avere un risparmio di circa il 20% sulla bolletta energetica; oltretutto nel sistema a pavimento il calore si propaga uniformemente nelle camere, dal basso verso l'alto e questo permette che l'ambiente si riscaldi omogeneamente a tutto vantaggio del comfort. Poiché si tratta di un sistema articolato per funzionare con basse temperature di mandata, questo ne consente l'integrazione con impianti di energie rinnovabili, come per esempio i pannelli solari e gli impianti geotermici giungendo a risparmi fino a poco tempo fa incredibili. Ulteriore vantaggio è l’assenza di vincoli nel posizionamento degli arredi, poiché le pareti restano sgombre dai radiatori. Grazie agli incentivi statali per la riqualificazione energetica, è possibile risparmiare sul costo dell'intera opera con sgravi fiscali fino ad oggi pari al 55% dell'intero importo. Infine grazie al riscaldamento a pavimento ogni zona della stanza è riscaldata uniformemente e questo fa si che le muffe e gli acari trovino un ambiente a loro ingrato. Principale svantaggio del riscaldamento a pavimento è il prezzo dell'impianto: costa molto la manodopera, come pure i materiali, la caldaia, il progetto. Altro elemento negativo è la tempistica lunga per riscaldare l'ambiente.

Costo riscaldamento a pavimento

Il costo di un sistema di riscaldamento a pavimento dipende dal tipo d’impianto che si desidera installare, dal quantitativo di serpentine utilizzate e dai materiali che si impiegano, i quali dovrebbero essere isolanti sotto le serpentine e buoni conduttori di calore sopra. Comunque in generale, un buon impianto a pavimento costa intorno ai 50-60 euro al metro quadro, installazione inclusa. La forbice di prezzi va dai 30 euro/mq degli impianti più abbordabili agli 80 euro/mq di quelli più cari. Ad esempio, un impianto per un’abitazione di 130 mq può costare sugli 8000 euro comprensivo di caldaia. Tutto sommato, la differenza rispetto a un impianto di riscaldamento tradizionale non è eccessiva e si recupera agevolmente nel tempo. I sistemi di riscaldamento a pavimento più low-cost sono quelli con i pannelli bugnati. Come al solito, è preferibile farsi fare diversi preventivi cercando di paragonare materiali simili. E’ essenziale comunque che l'impianto sia installato da esperti del settore termoidraulico. In foto: una fase della posa delle serpentine per il riscaldamento a pavimento

Riscaldamento a pavimento parquet

Il riscaldamento a pavimento si può installare anche sotto una pavimentazione in parquet: questa soluzione non era contemplata in anni recenti, per via delle caratteristiche intrinseche di certi modelli di pavimentazione in parquet, le quali presentavano piccoli difetti e problemi legati alle prestazioni meccaniche, proprietà tecniche e resistenza al transito. Attualmente, grazie a nuovi studi e ricerche su questo sistema di riscaldamento, anche il parquet è entrato a far parte del gruppo di scelta per la climatizzazione invernale dell’abitazione, senza dunque rinunciare alla bellezza del legno e allo stile di arredamento prescelto. Per l'installazione tuttavia, non tutti i legni sono uguali e assicurano le stesse performance termiche o meccaniche: il teak, l'iroko e il rovere sono i legni più stabili, mentre il faggio e l'olivo sono essenze maggiormente soggette alle variazioni delle temperature ambientali. Si può comunque optare per la soluzione di parquet pre-finito o nella versione stagionata in fabbrica che garantisce gli stessi vantaggi di un parquet tradizionale, con costi inferiori. I generi di parquet prefiniti migliori sono i “supportati” realizzati in betulle e abete, mentre i parquet prefiniti supportati in pioppo sono indicati solo su impianti di riscaldamento ex novo, equipaggiati di un sistema di controllo della temperatura e di distribuzione delle serpentine. Le misure del parquet per avere un'installazione ottimale, per limitare le torsioni o gli spostamenti dovuti alle variazioni di temperatura, comprendono un'altezza tra i 10-15 mm, anche se possono essere utilizzate altezze maggiori. Cavi elettrici e tubi dell'impianto di riscaldamento vanno installati a non meno di 30 mm dal parquet. A cura di Elena Marzorati

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