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- 07 ottobre 2013

Comfort aggiunto con il raffrescamento a pavimento

Quando si sceglie un impianto di climatizzazione la preferenza varia in base alle prestazioni ma anche in base alla possibilità di ridurre i consumi energetici. Quando si sceglie un sistema a pavimento radiante, molti non sanno che il sistema di riscaldamento a tubi che si utilizza nei periodi invernali per scaldare può essere anche “girato” e utilizzato nel periodo caldo per raffreddare.   Proprio così: il sistema a pavimento è molto versatile e conserva requisiti di alto livello che permettono di avere raffrescamento di qualità con comfort aggiunto, in ogni stagione. Il sistema a pavimento utilizzato per raffrescare gli ambienti funziona secondo principi fisici atti a regolare lo scambio termico tra persone e ambienti che le circondano, donando così una sensazione di benessere, al pari di quella di uno spazio scantinato, luogo in cui le pareti hanno una temperatura molto più bassa rispetto all’esterno, caldo e umido.

Come funziona il raffrescamento a pavimento?

Il funzionamento del raffrescamento a pavimento tramite sistema radiante a terra prevede un ricircolo di acqua attraverso una serpentina di tubi posta nel massetto, sotto le piastrelle. L’acqua è immessa a una temperatura bassa che varia tra i 15° e i 18°C, anche secondo l’umidità relativa dell’ambiente, in modo da poter scambiare calore con il pavimento e portarlo ad una temperatura relativamente più bassa di quella che è in origine.   In questo modo, considerando una temperatura esterna di circa 37-38°C, avremo una temperatura interna che si aggira sui 32-33°C, che scambiando calore con il freddo dei tubi, arriverà a raggiungere circa 24-25°C, rendendo vivibile l’ambiente, fruibile e senza ricircoli di aria fredda che ne pregiudichino la sicurezza in termini di salute.   In fine, la regolazione dell’acqua in termini di temperatura permette di evitare condensa fastidiosa sui pavimenti e tramite la deumidificazione dell’aria si ottiene un perfetto equilibrio igrometrico, consumando inoltre quasi la metà rispetto ai tradizionali sistemi.    

I materiali e la resa termica

Per il raffrescamento a pavimento è necessario che la scelta dei materiali sia idonea a quello che dobbiamo realizzare. Infatti, ogni soluzione di rivestimento lascia in parte passare calore e fresco poiché ogni materiale ha una sua intrinseca capacità di bloccarli o meno, in uscita.   Attenzione quindi alla tipologia e alla composizione: un gres porcellanato ad esempio si comporterà differentemente da un pavimento in legno, oppure da uno in resina. Tante e differenti le soluzioni in vendita sul mercato, da valutare preferendo il materiale che garantisce il minor isolamento termico, affinchè il fresco, oppure il caldo del periodo invernale, possa passare oltre.

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