Lucidatura parquet, tutto quello che serve sapere su manutenzione e pulizia

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- 02 marzo 2018

Parquet quale scegliere

Caldo, naturale, accogliente, con un evidente e smaccato rimando al mondo della natura e perfetto per rivestire la pavimentazione di qualsiasi tipo di ambiente, spaziando da contesti rustici ad altri dall’identità contemporanea e metropolitana. Bello da vedere, piacevole al tatto e non ultimo anche molto più semplice da pulire e preservare di quanto si possa pensare. Che cosa rende speciale una pavimentazione in parquet? Il parquet rappresenta un pavimento di grande fascino e impatto, capace in qualsiasi declinazione di valorizzare l’ambiente in cui viene posto e di creare in maniera istantanea un tocco speciale di atmosfera calda e intima. Piacevole alla vista, gradevole al tatto, fra tutte le superfici disponibili per rivestire il proprio pavimento esso primeggia in fatto di capacità isolanti. Peraltro, a differenza di quanto si possa essere portati a pensare, si tratta di un prodotto resistente, che si può rigenerare nel tempo e del quale si può ancora modificare l’aspetto qualora si desiderasse optare per un cambio di look all’interno del proprio ambiente. Partendo dal presupposto che definiamo parquet solo il pavimento in legno che ha lo strato nobile con spessore minimo di 2,5 millimetri, cerchiamo di capire quali siano le varianti con le quali confrontarsi al momento della scelta di questo materiale come rivestimento del pavimento.

Innanzitutto la prima scelta da operare è quella riguardante la tipologia: le due grandi categorie sono quelle del massello grezzo (la più standard) e del multistrato prefinito. In secondo luogo, non va trascurata la questione dei formati: le dimensioni degli elementi del parquet incidono infatti sulla resa estetica di quest’ultimo e sono determinanti per ottenere diversi effetti visivi. A seconda delle misure prescelte, i pezzi assumono diverse denominazioni, che variano in base al tipo di parquet e al suo produttore. Terzo elemento da tenere in considerazione è quello delle essenze: come vanno considerate? Vanno sicuramente valutate estetica e resistenza, soprattutto nel caso in cui il parquet venga posato in tutti gli ambienti della casa; solitamente è il rovere il legno più utilizzato, grazie alle sue performance tecniche elevate e alla sua versatilità visiva, derivante dalla possibilità di essere rifinito in molteplici varianti. A livello di applicazione, negli ultimi periodi il parquet viene quasi sempre incollato – anche nei casi dei grandi formati – grazie soprattutto allo sviluppo di collanti di ultima generazioni buoni per ogni evenienza. Va detto che per esigenze particolari – ma solo nel caso del parquet prefinito – si può optare per la posa flottante (tavole appoggiate al pavimento coi vari pezzi agganciati fra loro o semplicemente adagiati uno adiacente all’altro). Molto più di rado si ricorre alla posa inchiodata (solo per il massello).

Indipendentemente dalla posa, è incredibile notare la molteplicità degli effetti raggiungibili accostando i vari elementi, passando dalla classica superficie a perdita d’occhio fino ad arrivare a disegni geometrici e giochi ottici che influiscono sulla percezione dello spazio. I tavolati di grandi dimensioni (16/21 millimetri a seconda della grandezza della tavola, che può variare fra 10,5-12 x 60-80 centimetri) sono il marchio di fabbrica di Cadorin, che nella collezione Listoni d’Epoca presenta una variante in Quercia Sbiancata, che ha l’evidente pregio di esaltare i nodi e le venature antiche del legno, ma che allo stesso tempo rende il parquet candido ed elegante. Siamo di fronte ad una finitura vissuta e sbiancata al punto giusto, così da creare un equilibrio perfetto che rispetta l’ambiente e viene inserito nell’ambiente regalando aspetti d’epoca e contemporanei in armonia con gli arredi prescelti. L’utilizzo di vernici opache di ultima generazione contribuisce inoltre a rendere ancora più notevole l’aspetto estetico, senza togliere nulla agli aspetti più prettamente funzionali quali la protezione e l’impermeabilità della superficie.

Parquet essenze e resistenza

Abbiamo visto nel paragrafo precedente che esistono diverse essenze per quanto riguarda i parquet, a ciascuna delle quali corrisponde una resistenza differente. Il fatto di poter scegliere finitura e colore del parquet rende meno vincolante la tinta originaria, dal momento che l’aspetto del legno potrà poi essere modificato; quello che resta invece immutabile è la texture che deciderete di dare al vostro rivestimento per pavimento. Il primo forte impatto estetico regalato da un parquet è quello dipendente dalla venatura, ovvero dalla trama visibile in superficie: le venature più marcate contribuiscono a conferire un aspetto più rustico al pavimento, mentre quelle più lievi e uniformi sono più versatili e moderne. Meglio tenere a mente il fatto che quando il legno si ossida e cambia colore a contatto con la luce tende a scurirsi; unica eccezione che conferma la regola è quella del teak, che diventa al contrario più chiaro. Abbiamo detto che, a differenza di quanto si possa credere, le superfici in parquet sono molto resistenti. L’unica vera fonte di danno è quella relativa all’acqua ristagnante a terra: a livello di manutenzione, doussiè, iroko e teak sono le tre essenze più resistenti all’acqua, mentre per quanto riguarda il rovere conviene operare un ulteriore trattamento protettivo a olio o cera, dal momento che a contatto l’umidità tende a formate più facilmente macchie nerastre.

A proposito di rovere, il nuovo parquet Lust di Woodco appartiene alla collezione di pavimenti Must e reinterpreta la tradizione in chiave metropolitana, unendo il talento dei maestri artigiani ad uno spirito dinamico e attuale: il Rovere di Slavonia, inimitabile nella sua bellezza (venature accentuate, nodi di grandi dimensioni), è lavorato ed esaltato dalla finitura con olio-cera e i diversi formati disponibili gli permettono di adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente, dal country a progetti di interni basati su contrasti materici e stilistici.
Le tavole a tre strati sono disponibili in quattro diversi formati (90x100/1500 millimetri, 160x1000/2500 millimetri, 220x1500/2500 millimetri e 350x1500/2500 millimetri), e permettono la massima libertà compositiva, grazie alla possibilità di accostare fra loro le diverse grandezze e personalizzare l’ambiente secondo il proprio gusto. L’accortezza di rifinire le superfici con olio-cera Osmo esalta l’aspetto originale del legno e garantisce un residuo secco composto esclusivamente da oli naturali, a tutela dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda.

Parquet lamatura o levigatura

Oltre all’indubbia valenza estetica, il pavimento in legno ha un’ulteriore caratteristica intrinseca che lo rende davvero unico: esso può infatti essere riportato all’originario splendore con un intervento di manutenzione che prende il nome di lamatura o levigatura. Con lamatura o levigatura intendiamo un trattamento meccanico che asporta lo strato superficiale del parquet così da riportare il materiale al suo aspetto originario in caso di eccessiva usura. Come è possibile tutto ciò? Essendo il legno un materiale vivo, esso consente di intervenire tramite la levigatura per togliere graffi, macchie e qualsiasi altro segno di usura. Insomma, un vero e proprio intervento di manutenzione straordinaria a cui ricorrere quando le condizioni del nostro rivestimento cominciano ad essere troppo lontane da quelle originali mettendo a rischio il mantenimento dello stesso. Tale processo si distingue in due fasi: la prima è quella della levigatura vera propria del pavimento, mentre la seconda è quella che concerne la realizzazione di un nuovo strato di finitura. Un consiglio: non cimentatevi da soli in questa operazione delicata che potrebbe avere effetti disastrosi. Al contrario, cercate sempre di rivolgervi a personale specializzato che abbia perfetta cognizione di causa di quello che sta facendo. Rovinare il proprio parquet perché mossi dalla presunzione di voler fare tutto di soli vi porterebbe probabilmente a commettere una serie di errori imperdonabili che comprometterebbero per sempre il vostro parquet.

Scendendo più nel dettaglio, la lamatura consiste in sintesi nella rimozione dello strato superficiale di finitura e nell’asportazione di pochi decimi di millimetro dello strato di legno nobile. Si tratta di un intervento eseguibile su ogni tipo di parquet, tenendo ovviamente conto delle diverse tipologie di pavimenti e del fatto che, a seconda di quali esse siano, si andrà incontro a un numero più o meno alto di interventi di questo tipo. Un parquet prefinito, il cui spessore di legno nobile è inferiore a quello di un parquet in massello, potrà sopportare dalle 2 alle 4 levigature, mentre il classico parquet in massello arriva fino a 6 o 8 interventi, ovvero più o meno il doppio o addirittura il triplo. Tenete presente di quanto detto fin qui se la vostra intenzione è quella di conservare nel tempo le colorazioni delle nuove plance Bauwerk in rovere della collezione Villapark. Nelle tonalità mandorla e cacao, esse rievocano due fra i gusti di gelato più diffusi: il parquet è a due strati – con legno nobile nella parte superiore e supporto HDF in quella inferiore per dare assetto e stabilità alla pavimentazione. La variante mandorla è più adatta ad ambienti classici e caldi; quella cacao leggermente fumé si adatta invece a spazi grandi e luminosi, esaltandone l’ampiezza. Le plance sono di grande formato e misurano 190x2100 millimetri. Come ultima cosa è utile anche ricordare come i locali debbano essere adeguatamente predisposti prima di cimentarsi nella levigatura: questo significa svuotarli di ogni arredo (è necessario infatti lavorare su tutta l’estensione della pavimentazione, non solo sulla parte esposta) e predisporre le adeguate protezioni contro la diffusione della polvere di legno verso gli altri locali della casa non interessati dai lavori.

Parquet manutenzione

È arrivato adesso il momento di scendere nel dettaglio per quel che riguarda il lavoro di manutenzione vero e proprio del parquet. La prima operazione da fare in fase preliminare è quella di accertarsi della stabilità della pavimentazione: quello che va fatto in sintesi è controllare la presenza di eventuali tavole o elementi mobili (un inconveniente che può capitare, soprattutto nel caso di parquet posati molto tempo addietro). Se il controllo dovesse mettere in luce situazioni particolari, bisognerà procedere con riparazioni mirate di sistemazione, se non addirittura di sostituzione dei listelli, in modo che essi non saltino al passaggio della macchina levigatrice. Dopo aver effettuato una pulizia generale del pavimento si procederà alla sgrossatura, ovvero alla prima lamatura che si effettua con apposite macchine sulle quali vengono montati dei nastri abrasivi a grana grossa. Si procede effettuando due passate incrociate partendo dal centro della stanza e procedendo verso i bordi: in questo modo si rimuove lo strato di finitura esistente, insieme ai graffi presenti e si spianano eventuali irregolarità e dislivelli. Le levigatura consiste in una seconda lamatura, che si effettua sempre con due passate incrociate, utilizzando però questa volta nastro abrasivo a grana media. In questo modo si arriva ad ottenere una superficie liscia e planare. A questo punto subentra la stuccatura, indispensabile per chiudere le fughe tra i vari listelli e le eventuali fessurazioni. Si procede passando una o più mani con una spatola, stendendo una pasta formata da un legante e polvere di legno (per questa operazione è possibile utilizzare anche la polvere di legno proveniente dallo stesso parquet). Si prosegue poi con la carteggiatura, che andrà a rimuovere lo stucco in eccesso: si utilizza un abrasivo a grana finissima e si agisce parallelamente alla direzione delle fibre del legno, così da preparare la superficie finale a ricevere lo strato di finitura. Prima di concludere con la finitura è bene operare un’ulteriore passata con un’aspirapolvere professionale, che sia molto potente e adatta a rimuovere totalmente ogni residuo di polvere di legno, la cui presenza pregiudicherebbe l’applicazione dello strato di finitura.

Dulcis in fundo, la finitura rappresenta il passaggio ultimo e può essere scelta fra vernice, cera e olio. La vernice forma un sottile strato impermeabile, facile da pulire e mantenere: può essere lucido, semilucido oppure opaco. Quelle a solvente sono le più resistenti, ma rilasciano sostanze nocive per la salute; quelle ad acqua hanno resistenza vicina alle prime e sono più ecologiche e sostenibili. La cera lascia traspirare il legno e ne esalta contestualmente le tonalità; richiede più manutenzione della vernice poiché scurisce col tempo e deve essere riapplicata periodicamente. Infine l’olio, che permette al legno di traspirare, non ne ostruisce i porti e dona un aspetto particolarmente caldo e naturale alla superficie; si tratta di una soluzione intermedia in fatto di manutenzione, richiedendone più della vernice, ma meno della cera. È bene fare tesoro di questi consigli e dei vari step della fase operativa di levigatura e lucidatura, così da mantenere il proprio parquet in condizioni ottimali il più a lungo possibile. Un trattamento di massima cura e attenzione merita ad esempio la collezione ListoFloor di Garbelotto: si tratta di parquet prefiniti a 2 strati, con uno spessore di 10 o 14 millimetri, di cui 4 millimetri di legno mobile. Il prodotto è disponibile in 5 modelli: Classic, Maxi, Super, Grand e Gold, di diverse dimensioni, in varie specie legnose e trattamenti della superficie

Parquet pulizia

Manca poco meno di un mese alla primavera, periodo dell’anno in cui le giornate si allungano, le temperature si alzano e ci si dedica alle più classiche pulizie di stagione! I grandi repulisti interessano anche i pavimenti, e come tali anche i parquet si meritano una bella opera di manutenzione per mantenere e conservare il più a lungo possibile tutte le preziose qualità di questo materiale. Chi ha scelto i parquet naturali Bauwerk può contare su prodotti specifici per ogni tipo di finitura, sia che si tratti di verniciati tradizionali, verniciati B-Protect o oliati. Il più classico parquet verniciato può essere pulito facilmente, anche tutti i giorni, con un comune detergente. Certo, per andare più in profondità serve utilizzare almeno un paio di volte all’anno l’apposito prodotto intensivo Bauwerk, a cui far seguire il Polish; diluito con acqua, esso creerà una sottile pellicola protettiva. Ancora più semplice e immediata la manutenzione del parquet verniciato B-Protect: l’ultima finitura proposta sul mercato da Bauwerk garantisce un effetto naturale e al contempo aumenta la resistenza contro le macchie; anche in questo caso esiste un prodotto ad hoc, dedicato a rigenerare il rivestimento e conservarlo al meglio. I più moderni pavimenti trattati ad olio andrebbero invece puliti periodicamente con prodotti capaci di nutrire e proteggere allo stesso tempo il legno dall’usura e dalle impurità. In questo caso si utilizza prima il detergente intensivo, dopodiché si stende facilmente l’olio con l’accortezza di lasciarlo asciugare per circa 8 ore prima di tornare a calpestare la superficie.

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