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- 06 marzo 2018

Piastrelle da giardino

Uno dei motivi per cui si decide di pavimentare una parte del giardino è perché non sempre il semplice prato è la soluzione migliore per le superfici esterne. Soprattutto a ridosso della casa, può essere necessario avere un’area più solida, di maggior resistenza e durata, che non abbia bisogno di essere rasata spesso come accade per via della presenza erbacea. Tuttavia, è bello che non si perda la naturalità dello spazio, magari ricorrendo alla presenza di un piastrellato, certo, ma facendo in modo che tra le fughe dei vari elementi possa crescerci l’erba, così da non creare un vero e proprio contrasto con il resto del prato. Un espediente che permette tra l’altro al terreno di assorbire meglio l’acqua, sia quella della pioggia sia quella delle innaffiature. Ma come è possibile favorire la crescita erbosa tra una fuga e l’altra? Dopo aver uniformato la posa delle piastrelle, tra di loro va posto un mix di terriccio e sabbia di fiume dotata di una granulometria tale da poter essere compattata per bene, cui si aggiunge una generosa quantità di semi di erba da prato, livellando la superficie così da distribuire il composto in ogni centimetro utile, innaffiando per poi veder crescere il verde come si desidera (più o meno alto, più o meno disordinato). L’effetto finale è quello di avere il vantaggio del prato ma anche quello di poter usufruire di una zona adeguata in cui posizionare sedie, tavolini e così via, permettendo pure una maggior fruizione a chi ha problemi di mobilità. Il risultato “decorativo” dipende poi dal tipo di piastrelle usate e dalla loro dimensione: più sono piccole, maggiore sarà il look naturale. In foto, un’ispirazione ottenuta con il gres porcellanato che simula la texture di pietra naturale della collezione Class di Ceramica Rondine, scelto nel formato 60x60 in un particolare color taupe, che si ritrova anche nello spazio interno, per una continuità molto interessante.

Come pulire le piastrelle da esterno

Per mantenere pulite e in forma le piastrelle da esterno può in genere bastare acqua e detergente neutro, da far scivolare via con un robusto spazzolone. Ma molto è legato al tipo di sostanza con cui sono formate. Negli ultimi tempi il più frequente è il gres porcellanato, per il quale vale soprattutto un consiglio: non usare prodotti a base di acido fluoridrico che può danneggiarli. In realtà, per eliminare macchie o sporco resistente si può usare acqua con aceto bianco o un piccola dose di bicarbonato, risciacquando il tutto. Se le piastrelle sono di legno, si usano oli dedicati che hanno una duplice azione, puliscono e proteggono, poiché il materiale (tra tutti quelli usati per esterni) è particolarmente soggetto alle intemperie. Le mattonelle in cotto possono generare macchie bianche dovute alla presenza di umidità, funghi, muschi, licheni: per eliminarli, oltre a intervenire periodicamente con acqua e detergente neutro, ogni tanto usare un prodotto sgrassante e non dimenticarsi un trattamento protettivo, tipo un idrorepellente, che preservi il materiale dagli agenti atmosferici. Nelle zone soggette a macchie di unto legate ad esempio alla presenza di un barbecue, meglio usare anche un prodotto specifico. Nel caso di pavimenti in pietra naturale, al bando prodotti acidi come il già segnalato acido fluoridrico che possono corrodere la superficie, ciò vale anche per l’alcool denaturato. Se ci sono macchie persistenti si può usare un po’ (non esagerando) di ammoniaca e/o candeggina, oppure sciogliere in acqua scagliette di sapone di Marsiglia che ha un certo potere sgrassante. In realtà la soluzione migliore è sempre quella meccanica, cioè pulire con acqua e spazzolone, con una certa frequenza, in modo che lo sporco non si accumuli e così sia minore la difficoltà nell’eliminarlo. Nella foto, la pietra gneiss della linea Jolly proposta da B&B Rivestimenti Naturali, particolarmente resistente ai carichi e al gelo, apprezzabile per le sue naturali irregolarità della superficie con tenui cromismi differenti.

Mattonelle da esterno

Nella scelta delle mattonelle sono rilevanti due elementi, le nuance e il formato, oltre che tutte quelle caratteristiche tecniche che ne fanno un prodotto ingelivo, in grado cioè di resistere agli sbalzi termici, con un elevato livello di sicurezza che lo renda antiscivolo, e che sia pure inattaccabile da muffe, durevole nel tempo a livello di robustezza e perdita del colore. Per un ampio terrazzo, ad esempio, è consigliabile un pavimento realizzato da mattonelle in un formato pratico, il 15x15 cm, con gradazioni tono su tono, come è il caso di Garden Beige, la collezione di Marca Corona, che mantiene tutto il fascino e il calore della matericità di una superficie naturale pur essendo un gres porcellanato, resistente e di sicura eleganza. Altri formati (15x30, 30x30, 30x 60) rendono queste mattonelle molto versatili (anche per via delle diverse cromie a disposizione, red, silver, rose), in grado di arredare l’outdoor di diverse dimensioni e anche attorno alla piscina.

Pavimento da giardino

Tra le tendenze in fatto di giardini, al primo posto c’è quella di dare allo spazio esterno una connotazione vintage, in cui cioè i diversi soggetti decorativi, arredo e rivestimenti, abbiano un’aria vissuta, con scrostature, usure, irregolarità che ne enfatizzino tale aspetto. Alcuni decidono di optare per pavimenti di materiale riciclato, usando vecchie piastrelle, piatti, conchiglie, persino cocci di bottiglie, da assemblare e levigare con estrema attenzione, poiché l’outdoor deve essere super sicuro: un’alternativa è inglobare tutti questi pezzi in un substrato a base di resina, malta o calce, liscia e dai bordi non geometrici ma lasciati alla fantasia (voluta) attorno a cui veder crescere una vegetazione mista, proprio come lo è il pavimento creato. Un materiale pure molto gettonato per organizzare un pavimento nel verde è il legno, quello con assi di legno provenienti da un vecchio cantiere, con un risultato molto d’effetto. Non è così facile però riuscire a impossessarsi di questi materiali di recupero, per cui qui interviene il “miracoloso” gres porcellanato le cui varianti sono ormai in grado di simulare qualsiasi tipo di tessitura naturale, con in più una maggiore facilità della manutenzione che nel caso del legno, ad esempio, ha bisogno di certe accortezze come trattamenti specifici per rallentarne il degrado. Refin, in proposito, propone piastrelle, doghe e listoni nelle calde sembianze del larice, legno ampiamente usato nella tradizione alpina, cui si ispira appunto la collezione Larix: qui i dettagli cromatici e la texture danno proprio l’idea di un tronco che reca in sé tutti i segni del tempo e degli agenti atmosferici, rievocati e “tradotti” nel versatile gres porcellanato.

Piastrelle per esterni

Le piastrelle da esterno più adatte per terrazzi, balconi o aree adiacenti al giardino solitamente sono quelle grezze. Tuttavia, i pavimenti da esterno possono essere di diverso genere e spesso la scelta deve essere semplicemente orientata in base ai gusti personali. Esistono pavimenti in cotto, pavimenti in legno oppure piastrelle in ceramica o in gres porcellanato. Quest’ultime, che sono quelle più apprezzate dagli utenti, possiedono indispensabili caratteristiche, ossia devono sopportare il gelo, devono avere uno spessore minimo di 1 centimetro e devono essere antiscivolo. Solitamente le piastrelle si identificano in base al loro coefficiente di scivolosità indicato dalla lettera R e da un numero: più il numero è elevato e più l'aderenza è massima. In foto, la collezione i Porfidi di Marazzi, realizzata in gres porcellanato a tutta massa estremamente resistente all’usura e agli agenti esterni. La serie, prevista in tre formati e altrettante varianti cromatiche, è caratterizzata dall’effetto pietra e dalle particolari ossidazioni ferrose visibili sulla superficie della piastrella.

Piastrelle per esterno prezzi

Le aree outdoor sono superfici che possono essere semichiuse o completamente aperte. In entrambi i casi entrano in contatto con agenti atmosferici, come sole eccessivo, ghiaccio, grandine, neve, pioggia. Prima di inaugurare i lavori di posa delle piastrelle da esterno, è consigliabile prestare attenzione al tipo di pavimento che vorremmo utilizzare in base al nostro budget, cosi da poter scegliere il miglior rapporto qualità prezzo. Quest’ultimo dipende molto dal materiale che sceglieremo – ad esempio il gres porcellanato costa un po’ più della semplice ceramica – e dal brand che conquisterà la nostra attenzione. Nella foto, la collezione di piastrelle Saint-Tropez di Cir realizzate in gres porcellanato fine smaltato. Il modello, ideato per la pavimentazione sia d’interni sia di esterni residenziali e commerciali, è resistente all’abrasione, all’attacco chimico (acido e basico), alle macchie, agli sbalzi di temperatura e alla flessione. Disponibili inoltre numerosi pezzi speciali a completamento della collezione.

Piastrelle in cemento per esterni

Le piastrelle da esterno in cemento sono note per le loro caratteristiche meccaniche di durezza e compattezza, infatti, per molti anni, esse sono state impiegate all'interno di ambienti industriali poiché luoghi facilmente soggetti a sollecitazioni e carichi pesanti. I rivestimenti in cemento risultano altresì resistenti all'abrasione, impermeabili e di lunga durata, tutto ciò grazie all’ottima finitura e ad un buon dosaggio di componenti. Infatti, se per i vantaggi è possibile effettuare un elenco molto ampio, come causa degli svantaggi, invece, è da imputare esclusivamente la realizzazione scadente dell'impasto e la posa non corretta: il deterioramento e lo sgretolamento sono garantiti, nonché la mancanza di impermeabilità e l'eccessiva produzione di polveri. Occorre dunque selezionare marchi di piastrelle in cemento molto validi per evitare qualsiasi inconveniente e si verrà ricompensati da un’incredibile resistenza nel tempo. In foto, piastrelle in cemento della collezione Wildwood di Marshalls

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