- 05 agosto 2016

Interruttori luci casa

L’impianto elettrico di una casa deve essere realizzato da personale qualificato e nel rispetto della normativa del settore. E’ necessario predisporre prese e interruttori luce secondo le indicazioni contenute nel DM 37/08 e nella norma CEI 64/08, innanzi tutto; d’altra parte è importante tener presente che non esiste un numero standard di punti luce in ambito domestico, ma esso varia da un’abitazione all’altra e dipende da fattori come l’estensione della superficie, il numero e la struttura delle stanze, le esigenze e le abitudini di chi vive nell’alloggio in questione. Bisogna però anche dire che c’è un modus operandi valido per tutti o quasi tutti. Prendiamo l’ingresso, per esempio: è l’area in cui ci si ritrova appena rientrati a casa, spesso si hanno le mani occupate da borse, sacchetti della spesa, zaini della scuola e altri oggetti. Di conseguenza è fondamentale che l’interruttore sia immediatamente e facilmente raggiungibile e al contempo è consigliabile installare un rivelatore di presenza che accenda automaticamente la luce. Per quanto riguarda le prese, invece, in questo e in tutti gli altri casi bisogna valutare l’ampiezza dello spazio e i bisogni concreti: in linea di massima, 3 prese potrebbero andar bene. Il soggiorno è il locale in cui ci si rilassa, si accolgono gli ospiti, si chiacchiera, si legge; è il posto, in altre parole, in cui si trova il più alto numero di prese, da distribuire pure in base all’arredamento e alla suddivisione dell’ambiente. Oltre alle prese elettriche (per le lampade da tavolo e da terra, gli elettrodomestici, la tv, l’impianto Hi-Fi etc) sarebbe opportuno predisporre prese di segnale, ovvero quei dispositivi adatti alla connessione per la tv, digitale e satellitare, per il telefono e internet. Tra l’altro, più prese ci sono a disposizione, più è semplice evitare grovigli di cavi che risultano decisamente antiestetici.

Interruttori luce come metterli

Interruttori luce, come disporli? Se la casa è nuova, in fase di allestimento, si consiglia di studiare bene la planimetria e immaginare ciascuna stanza già arredata, calcolando quindi anche le misure di ogni mobile sia nel senso della larghezza che in quello della profondità. E’ importante inoltre mettere in conto eventuali cambiamenti relativi alla disposizione degli elementi di arredo e all’acquisto futuro di altre lampade, dunque all’aggiunta di ulteriori punti luce. Avere le idee chiare è necessario, e ciò vale anche nel caso in cui si debba ristrutturare l’abitazione o semplicemente si decida di “arricchirla” in qualche modo. “Schematizzare” è una delle parole d’ordine. Oltre agli ingombri di tutti gli arredi, bisogna valutare lo spazio destinato al movimento in ciascuna stanza, facendo attenzione pure alle riduzioni causate nel momento in cui si apre un’anta battente (non solo dell’armadio ma anche di credenze, madie e prodotti simili). Una volta stabilita la collocazione dei corpi illuminanti non resta che decidere dove collocare i relativi interruttori; uno fra gli errori più comuni consiste nel non considerare il senso di apertura delle porte interne: fate attenzione, perché altrimenti rischiate di ritrovarvi con gli interruttori posizionati sul resto della porta di accesso di una stanza. Cosa che provoca un bel po’ di fastidio.

Interruttori cucina

La cucina è il cuore pulsante della casa, il luogo in cui si cucina ma anche nel quale si concretizza il piacere della convivialità. Ribadendo che la disposizione degli interruttori varia in base alla grandezza dell’ambiente, all’arredamento nonché alle esigenze e alle abitudini di chi vive in una determinata casa, vediamo alcune regole generale. Un interruttore e una presa devono essere collocati vicino alla porta d’ingresso della cucina; la normativa stabilisce inoltre che in cucina un numero minimo di 5 prese, 2 almeno in corrispondenza del piano di lavoro per alimentare eventuali piccoli elettrodomestici: frullatore, macchina del caffè, forno a microonde. I punti presa nascosti devono essere comandati da interruttori accessibili ed è necessario prevedere un punto di alimentazione della cappa di aspirazione insieme a un altro nel caso in cui si voglia installare un rilevatore di fumo e gas. Le prese basse servono ad alimentare frigorifero, forno, lavastoviglie e, se posizionate sulle pareti libere, eventuali altri elettrodomestici. L’altezza minima per la disposizione delle prese basse è di 17,5 cm dal pavimento; può ridursi per le prese da istallare su canalizzazioni e battiscopa, a 7 cm. Ma la loro posizione può raggiungere anche, per alimentare alcuni elettrodomestici, l’altezza di 30 cm dal pavimento. Sul piano di lavoro le devono essere poste a un’altezza di 110 cm circa e a una distanza minima di sicurezza di 60 cm dal lavello e dal piano cottura.

Interruttori camera da letto

Interruttori luce, come disporli nella camera da letto? Questa è la stanza in cui ci si riposa e rigenera, perciò dev’essere creata la giusta atmosfera. Oltre alle prese per le lampade si consiglia di installare un regolatore che permetta di dosare l’intensità dell’illuminazione. Le prese indispensabili sono quelle accanto ai comodini, naturalmente; per il resto, la scelta va fatta prendendo in analisi gli altri elementi dell’arredo (per esempio l’eventuale presenza di un tavolino o uno scrittoio, o di una poltrona sulla quale dedicarsi alla lettura di un buon libro) e alle proprie abitudini. Per quanto riguarda il bagno, la prima regola è garantire la sicurezza. Ma ciò non significa trascurare la praticità e la funzionalità. Molto utili sono le prese interbloccate, che cioè bloccano immediatamente l’alimentazione elettrica in caso di pericolo o di sovraccarico.

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