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- 06 marzo 2018

Kerlite Cotto d’Este

Kerlite, della nota azienda Cotto d’Este, è un prodotto ceramico totalmente ecosostenibile in grado di portare a livelli d'eccellenza le qualità delle piastrelle in gres porcellanato. Il tutto in 3 millimetri di spessore. Kerlite è frutto di una tecnologia d'eccellenza nel campo dei pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato, un progetto decorativo che cambia il concetto di rivestimento.
 Il suo spessore estremamente ridotto, grandi formati fino ad oggi inimmaginabili e una planarità perfetta si ottengono grazie ad una tecnologia esclusiva in grado di conferire alla lastra di gres porcellanato ultrasottile un grado di elasticità e di resistenza senza pari. Kerlite infatti resiste al gelo, non s'impregna di odori e non assorbe liquidi, è facile da pulire ed è più leggero delle piastrelle in ceramica e della ceramica tradizionale.
 Le infinite possibilità di applicazione di Kerlite dimostrano che non c'è limite all'utilizzo di questo materiale che sin dal lancio avvenuto nel 2004, ha incontrato il gusto dei consumatori, progettisti e designer che l'hanno selezionata per rivestire gli spazi dando vita a soluzioni originali e uniche, testimoniate da prestigiose referenze in tutto il mondo. La serie Kerlite Exedra propone tre finiture superficiali: Naturale, Soft e Lux, realizzate nelle varianti con spessore Kerlite 3 mm e Kerlite Plus. Sono disponibili tre differenti formati e sei tonalità. In foto è presentata la tonalità Calacatta nella finitura Lux.

Pavimenti Cotto d’Este

Per mantenere immutata nel tempo la bellezza dei rivestimenti e pavimenti gres porcellanato Cotto d'Este, occorrono poche precauzioni di manutenzione. L'utente gioca un ruolo fondamentale affinché un pavimento o un rivestimento possa preservare nel tempo la propria qualità tecnica ed estetica, ma con le soluzioni Cotto d’Este la manutenzione non è un problema. Poiché tutto parte dalla qualità: in effetti Cotto d’Este garantisce massima cura nei dettagli per una perfetta realizzazione dei pavimenti, l’impiego delle migliori argille provenienti dal Westerwald tedesco ed i migliori feldspati provenienti dal Cine-Milas in Turchia, un processo produttivo coperto da brevetto internazionale, l’utilizzo esclusivo di impasti colorati a tutta massa, una maggiore quantità ed applicazioni di smalti e sali solubili penetranti. In foto, Cadore "Le Assi delle Dolomiti", è la nuova collezione di piastrelle di Cotto d’Este, realizzata in gres porcellanato spessorato 14mm e caratterizzata dalle superfici effetto legno. Disponibili due formati (30x180 cm e 20x180 cm), quattro tonalità (Alpe, Baita, Bosco e Malga) e svariati pezzi speciali a catalogo.

Cotto d’Este prezzi

Kerlite, tra i prodotti di punta di Cotto d’Este, ha un prezzo che si aggira tra gli 80 e 110 euro al mq. Si tratta comunque di un prodotto che fa della versatilità e della facilità di impiego i suoi punti di forza, poiché è estremamente leggero, facile da tagliare e da posare. Le lastre sono altamente resistenti e facilmente igienizzabili.
 Altri prodotti proposti da Cotto d’Este hanno un costo inferiore, tra i 50 e gli 80 euro al mq. Come la piastrella Terre Estensi (nell’immagine) realizzata in gres porcellanato per pavimenti. Il modello, particolarmente indicato per spazi di carattere rustico ma adatto anche ad ambientazioni d’arredo moderne, è proposto in differenti formati e varianti cromatiche a campionario; disponibili inoltre numerosi pezzi speciali. In foto è illustrata la variante Casa delle Aie.

Cotto d’Este Cement Project

Cement Project è la nuova collezione di Cotto d’Este, fondata su un sistema di superfici e colori che riprendono con estrema fedeltà – sia dal punto di vista della resa estetica, sia da quello della percezione sensoriale dell’osservatore – gli effetti del cemento, tra cui il tradizionale cassero a doghe in legno. Quali sono le principali influenze che hanno guidato la progettazione e lo sviluppo di questa collezione? Sicuramente un grande impulso è arrivato dallo studio e dall’osservazione delle grandi architetture brutaliste del secolo scorso (in Italia l’esempio più classico è quello della Torre Velasca, in pieno centro di Milano a due passi dal Duomo), dalle quali Cement Project prende in prestito il rigore delle forme e la carica espressiva; allo stesso tempo però la collezione riesce ad aprirsi ad una grande varietà di interpretazioni giocando sulla combinazione di tre sfumature che vanno dal grigio chiaro, al grigio intermedio, fino al grigio scuro, a loro volta declinate su tre differenti superfici: Work, Cem e Land, ciascuna delle quali si differenzia per un diverso spessore e formato. Analizziamo più nel dettaglio queste tre varietà che contraddistinguono la collezione Cement Project.

La finitura Work riproduce l’effetto del cassero a doghe in legno su grandi lastre e ceramiche sottili con un precisione inedita e mai riscontrata prima. La classica pesantezza e solidità del cemento è contrapposta alla leggerezza e alla manovrabilità delle grandi lastre ultraslim in Kerlite plus (5,5 millimetri di spessore). La grande novità di Kerlite è la possibilità di ritrovarsi a trattare un prodotto molto più flessibile e resistente degli standard: queste due qualità, unite alla facilità di impiego creando un trittico virtuoso che rende il prodotto altamente competitivo. Non è difficile dunque capire come questo materiale risulti perfetto per rispondere alle esigenze progettuali dell’architettura contemporanea. In più, lo spessore molto ridotto fa sì che l’impatto ecologico sia minimo. A differenza di Work, le superfici Cem e Land riprendono il cemento nella sua componente più pulita, compatta e urbana. Cem è proposto in versione Kerlite plus 5,5 millimetri, mentre per Land lo spessore del formato è di 14 millimetri. La cottura effettuata a temperature più elevate e l’alto spessore del materiale permettono di raggiungere la massima resistenza e inalterabilità nel tempo.

Cotto d’Este Backstage

Dalla solidità monolitica del cemento e dalle sue ispirazioni legate a contesti urbani e di architettura brutalista passiamo invece ora ad analizzare una collezione che prende le mosse e sceglie come suo principale elemento costitutivo un materiale che siamo solitamente abituati a collegare per istinto al mondo della natura: il legno. La collezione backstage si ispira ad esso e in particolare al legno dei palcoscenici (stiamo dunque parlando di larghi listoni in legno grezzo), abituato ad essere il centro dell’attenzione sotto le luci dei riflettori. Di impatto estetico indiscutibile e curato in ogni dettaglio - come del resto è d’uopo fare con i migliori attori – esso è pronto per recitare la parte da protagonista all’interno di ambienti che strizzano l’occhio ai più moderni concetti di interior design, con un tocco di stile metropolitano. Il progetto Backstage si differenzia fra due diverse finiture superficiali: la prima è Paint, verniciata e a tinte unite, unica nella sua capacità di saper giocare con la luce in modo elegante e raffinato; la seconda è Brush, che si caratterizza per una superficie più rustica, carteggiata, consumata dal tempo, più adatta ad atmosfere rock e giovani. Anche la collezione Backstage si segnala per la produzione in Kerlite 5plus. Sottile, resistente, facile da posare: siamo di fronte ad un prodotto che può definirsi all’avanguardia sotto ogni punto di vista. Per questo motivo e per tutte le caratteristiche sopraelencate, Backstage può definirsi senza timore di smentite una soluzione efficace e di impatto per un residenziale moderno che non abbia paura di avventurarsi nel mondo del design. La collezione è disponibile in 4 colori (White, Beige, Grey, Black) e le dimensioni dei listoni sono di 20x150 centimetri, che combinate con lo spessore di Kerlite Plus garantiscono il massimo in fatto di leggerezza e flessibilità di utilizzo. In più, le due finiture superficiali permettono l’inserimento in ambienti diversi, evidenziando di volta in volta la possibilità di un carattere più soft e raffinato (Paint) o più deciso e materico (Brush).

Cotto d’Este Wonderwall

Assolutamente degna di menzione è anche la collezione Wonderwall, all’interno della quale le lastre di Kerlite di grandi dimensioni (parliamo di un metro di lunghezza per tre metri di altezza) conservano il loro profilo sottile e leggero grazie alle peculiarità del materiale di composizione; in più, sono arricchite da decorazioni e grafismi inediti, basati su disegni suggestivi e motivi ornamentali. Questa collezione riesce a fare un tutt’uno fra la bellezza e il valore ornamentale che solitamente siamo abituati ad associare alla carta da parati e le qualità materiche del grès porcellanato supersottile, che si distingue per resistenza, facilità di applicazione ed igienizzazione, leggerezza ed elasticità. In sintesi, Wonderwall si caratterizza come connubio perfetto fra il mondo della decorazione (qualità estetica) e quello del grés porcellanato (qualità della materia). Esistono ben 14 fantasie disponibili, tutte capaci di configurarsi come strumento perfetto per arricchire qualsiasi ambiente con giochi di prospettive, profondità e suggestioni panoramiche.

Cotto d’Este pulizia

Dopo aver decantato e analizzato a fondo le qualità estetiche e relative ai materiali con i quali sono prodotti i rivestimenti Cotto d’Este, vediamo più da vicino quali siano le precauzioni da seguire in fatto di manutenzione, così da preservare le superfici, pulite e immacolate, nella miglior maniera possibile. La grande responsabilità è ovviamente sulle spalle dell’acquirente e utilizzatore, che dovrà avere cura di trattare bene i propri rivestimenti dedicandogli la giusta attenzione in fatto di pulizia e manutenzione. Ad esempio, una prima pulizia va già effettuata immediatamente dopo la posa del rivestimento (e per questo viene appunto definita pulizia “dopo-posa”): essa serve a rimuovere tutti i residui di stucchi per le fughe, cemento, calce e boiacca che sono rimasti sul pavimento al termine dei lavori. È obbligatoria a fine cantiere, sia per le piastrelle smaltate che per quelle non smaltate ed è fondamentale per evitare alonature che rischino di compromettere una corretta pulizia dl pavimento, nonostante vengano poi applicate ad esso regolari e costanti operazioni di manutenzione. Affinché venga svolta la miglior pulizia possibile, il consiglio è quello di utilizzare una monospazzola con dischi appropriati (verde per superfici strutturate/antiscivolo, rosso per le altre superfici). È inoltre bene ricordare come questa pulizia non vada eseguita se le superfici piastrellate sono molto calde (se sono rimaste ad esempio esposte a lungo al sole nei mesi più caldi dell’anno), perché in questo caso l’azione degli aggressivi chimici risulterebbe troppo severa e rischierebbe di danneggiare il rivestimento. Per questo motivo in estate conviene dedicarcisi nelle ore fresche della giornata (prima mattina, tardo pomeriggio, sera).

Per quanto riguarda invece le operazioni di pulizia quotidiana, il consiglio è quello di usare acqua calda e un panno in microfibra di buona qualità. A cadenza regolare, meglio ogni 10-20 giorni a seconda di quale sia lo stato della pavimentazione, è bene utilizzare detergenti neutri molto diluiti – sempre in acqua calda – che non contengano cere e non depositino patine lucide. A fine lavaggio bisogna sempre risciacquare con acqua, utilizzando un secondo panno in microfibra che sia sempre di buona qualità. L’utilizzo di detergenti neutri sopraccitato è importante, perché può capitare che alcuni prodotti in commercio contengano cere o additivi lucidanti che, lavaggio dopo lavaggio, finirebbero per depositare sul pavimento patine lucide, causa principale delle antiestetiche alonature già menzionate in precedenza. Queste patine, alternate a zone più opache, rischiano di inficiare il colpo d’occhio estetico del pavimento, presentandolo come composto da zone in cui pulizia e lucidatura si alternano a zone più trascurate. In questo caso, per ritrovare un aspetto uniforme, conviene decerare tutto il pavimento per farlo tornare ad una condizione omogenea, dopodiché si potrà riprendere con le normali operazioni di pulizia.

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