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- 05 ottobre 2020

I vantaggi della resina per piastrelle

Hai mai pensato di ristrutturare casa con la resina per piastrelle?
Questo materiale di origine sintetica, ultramoderno e versatile, viene gettato in opera grazie alle mani esperte di posatori. Inizialmente impiegata negli stabilimenti di tipo commerciale e industriale, la resina trova oggi grande applicazione anche nel settore residenziale e del design, grazie ad una ricca serie di vantaggi che andiamo subito a spiegare:

  • evita la demolizione del vecchio rivestimento, in quanto si ancora con facilità alle superfici, soprattutto in gres, meno in quelle di tipo ligneo. L’importante è che le vecchie piastrelle siano perfettamente aderenti al sottofondo. Questo comporta anche un abbattimento dei tempi di ristrutturazione;
  • risulta continua nella superficie, non presentando fughe, ma sottili giunti di dilatazione una tantum. Risulta dunque molto igienica e di facile pulizia;
  • ha un'alta resistenza meccanica, all’usura, al calpestio e alle sostanze chimiche;
  • grande varietà cromatica e materica per un alto potere decorativo. Pigmenti da aggiungere, diverse modalità di posa in opera, particolari macchinari di finitura e spatolature artigianali creano risultati unici e creativi dalla forte personalità: effetti metallizzati, lucidi o opachi, con velature e spatolature;
  • spessore estremamente sottile (3 mm) che evita l'esosa modifica interna di porte e portefinestre;
  • alta conducibilità termica, che la rende perfetta anche in presenza di sistemi di riscaldamento a pavimento;
  • impermeabile e idrorepellente, può essere posata con disinvoltura in tutti gli ambienti umidi (bagno e cucina), diventando la superficie di top da cucina, paraschizzi, docce e vasche da bagno;
  • versatilità d’uso: oltre a pavimenti e pareti, la facilità di posa in opera e il basso spessore le permettono di rivestire: nicchie, scale, superfici curve e irregolari, rispondendo a particolari esigenze estetiche e progettuali.

Nella gallery proponiamo:

  • Kerakoll Design House: resina per pavimenti e rivestimenti continui firmata Piero Lissoni;
  • Spaziocontinuo: resina decorativa di Litokol;
  • Dega Art di Gobbetto

Le varie tipologie disponibili in commercio

Quanti tipi di resine troviamo in commercio? Andiamo a ricercare le più utilizzate:

  • epossidica: è la più ricercata. Ha uno spessore di soli 3 mm, è formata da due componenti, risulta già colorata e pronta alla posa in opera. Può essere monocromatica o rifinita con ulteriori effetti decorativi. Risulta particolarmente resistente e aderisce alla perfezione su: cemento, piastrelle, intonaco;
  • poliuretanica: è un prodotto di finitura che aumenta le performance del sottofondo sia all’usura che agli agenti chimici. Può essere trasparente, donando una finitura lucida o opaca alla superficie;
  • autolivellante: ha un basso spessore e la capacità di appianare le difformità del pavimento, livellando la superficie che risulta così completamente orizzontale e omogenea. È adottata anche in ambienti di tipo commerciale;
  • spatolato materico: l’effetto spatolato si ottiene sovrapponendo più mani di prodotto a differenti colori. È perfetta anche per uno stile classico che però non rinuncia ad un tocco di contemporanea praticità;
  • resina cementizia: miscelata solo con acqua, risulta altamente ecologica. La sua resistenza ai raggi UV la rende idonea anche per le superfici outdoor, come pavimento da esterno e come rivestimento di piscine e fontane. Differenti sono gli effetti decorativi realizzabili. Altamente resistente alle sollecitazioni, risulta addirittura carrabile.

Come si applica la resina sulle piastrelle

I rivestimenti in resina per pavimenti e piastrelle si caratterizzano per particolari cicli applicativi che necessitano delle dovute conoscenze tecniche e di buona manualità. Ditte specializzate sono in grado di realizzare qualsivoglia decorazione e finitura, utilizzando professionalità e le adeguate attrezzature.
Vediamo i passaggi tipici che accomunano i diversi tipi di prodotto:

  • preparazione del sottofondo: la base su cui aderirà la resina dovrà essere adeguata per una perfetta riuscita del lavoro. Occorre togliere macchie dalla superficie che dovrà essere estremamente pulita. Poi, è necessario carteggiare il vecchio pavimento o le mattonelle del rivestimento per creare una base ruvida in grado di assicurare una maggiore tenuta del prodotto;
  • applicazione di una base, di un fissativo, per rendere stabile il substrato. Si creerà un film impermeabile che bloccherà l’umidità di risalita;
  • stesura della resina a più mani. Ogni prodotto prevede determinate modalità e tempistiche di posa. Occorre mescolare bene i componenti che formano la resina, attendere il tempo di riposo della miscela e applicare con spatole, rulli o altra attrezzatura il liquido, facendo attenzione al tempo impiegato, in quanto la resina si indurisce con rapidità. Superato il tempo limite infatti, non sarà più possibile modellare la superficie;
  • protezione superficiale con una resina trasparente, lucida o opaca, per migliorare la resistenza meccanica del prodotto. In caso di superfici verticali, si consiglia anche l’uso di un addensante che aumenta la viscosità del liquido così da non farlo colare durante l’applicazione.

Manutenzione e pulizia di pavimenti e pareti rivestiti in resina

Essendo una finitura “monolitica” e continua, molto resistente, pratica, impermeabile, inattaccabile da muffe e batteri e priva di fughe ed elementi di discontinuità, è semplice prendersi cura della resina per piastrelle. Forniamo qui di seguito un paio di buoni consigli per un’adeguata manutenzione:

  • la polvere dalle superfici può essere rimossa con un semplice panno in microfibra o una comune aspirapolvere;
  • la detersione può avvenire con prodotti specifici per pavimenti o in modo più economico con del sapone di Marsiglia, capace di rimuovere con rapidità grasso e sporco dal rivestimento. È sconsigliato l’uso di sostanze aggressive o abrasive che possono deteriorare con il lungo andare la resina. È invece opportuno seguire le indicazioni del produttore;
  • asciugare il pavimento o il rivestimento con panno morbido e facendo aerare il locale, in modo da eliminare qualsiasi traccia di umidità e di acqua;
  • la manutenzione straordinaria diventa necessaria quando la superficie evidenzia cambi di colore, graffi evidenti e opacizzazioni (dopo una decina d'anni circa). In questo caso è possibile applicare una cera per ravvivare la lucentezza della resina o eseguire trattamenti di smacchiatura localizzati nei punti di maggior “traffico” con prodotti consigliati dal rivenditore.

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