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- 11 marzo 2016

Manutenzione dell'ottone

Lo avevamo scelto per il suo splendore dorato. Perché impreziosisse ogni accessorio della casa, dalla testiera del letto, alle finestre. Eppure un giorno soffermando lo sguardo proprio sulla maniglia del salotto noteremo che del vecchio aspetto aureo resta poca cosa, qualche scintillio sovrastato da una patina opaca. Succederà inevitabilmente se non avremo imparato sin da subito come si pulisce l'ottone. La sua manutenzione non è difficile. Bisognerà, anzitutto, spolverarlo di tanto in tanto ed effettuare una saltuaria pulizia, accompagnata da una leggera lucidatura. Una volta al mese è più che sufficiente, se il tempo scarseggia, anche una volta ogni due mesi può andare bene. Se ci troviamo di fronte a dello sporco accumulato bisognerà immergere gli accessori in ottone in una bacinella dove avremo preparato una soluzione di acqua calda e sapone neutro, la vecchia saponata. Procederemo poi all'asciugatura passando un panno, dal tessuto morbido, lungo l'intera superficie. Per gli oggetti che non possono essere rimossi dai supporti useremo un panno inumidito nella soluzione di acqua calda e sapone, passandolo e ripassandolo più e più volte fino ad ottenere la rimozione dello sporco e del grasso. Quest’ultimo si accumula in particolare sulle maniglie a causa del frequente contatto con le nostre mani. In foto letto in ottone Annette di Maggioni International.

Come pulire l'ottone con prodotti naturali

Per far brillare il nostro ottone non avremo bisogno di andare ad acquistare prodotti specifici al supermercato. Ma potremo utilizzare sostanze naturali che abbiamo normalmente a disposizione in casa. Ecco quindi come si pulisce l'ottone con prodotti di uso domestico. Per prima cosa potremo rovistare nel mobile del bucato ed estrarne del sapone neutro o della liscivia. Questi prodotti diluiti in acqua calda sono in grado di rimuovere quasi ogni traccia di sporcizia dall'ottone, senza rovinarlo. Se la liscivia è finita, o se lo sporco è particolarmente ostinato, potremo andare in dispensa dove troveremo tante altre soluzioni utili al nostro scopo. Anzitutto l'aceto e il sale grosso: prenderemo un bicchiere di aceto e aggiungeremo due cucchiaini di sale grosso lasciandolo sciogliere; otterremo così un ottimo sgrassante che potremo passare senza timore fino ad ottenere il risultato sperato. Se lo sporco è ostinato, o vi è una leggera ossidazione, sempre in dispensa potremo prendere una fetta di limone e cospargerla di sale grosso strofinandola sulla nostra lega. L'importante in questo caso sarà non esercitare troppa pressione che rischierebbe di graffiarne la superficie. Se il nostro ottone è in buono stato potremo acquistare invece dell'olio di lino che una volta applicato, non solo lo lascerà l'ottone pulito ma depositerà anche uno strato protettivo che farà scivolare via polvere e lo proteggerà fino alla successiva detersione. In foto maniglia in ottone Valli&Valli, serie Medicea.

Pulire ottone ossidato

Premesso che la parola d'ordine sarebbe prevenire, utilizzando specifici prodotti protettivi disponibili in commercio, se il danno è fatto, a meno che vi sia un'usura, è comunque possibile intervenire. Ma come si pulisce l'ottone una volta ossidato? Ovviamente si tratterà di applicare un procedimento leggermente più aggressivo rispetto ad una normale pulitura. E' importante però non cadere nella tentazione di utilizzare spugnette abrasive o metalliche perché si rischierebbe di avere più danni che benefici, rigando la superficie in maniera permanente. Prima di procedere a qualsiasi operazione, tuttavia, è importante accertarsi che si tratti proprio di ottone ossia della lega rame-zinco e non di un metallo placato perché in questo ultimo caso rischieremo di rovinare l'oggetto. Per accertarsene basterà utilizzare una calamita che non dovrà subire attrazione. Ma attenzione, se abbiamo di fronte un oggetto antico, rimuovere la patina del tempo potrebbe essere controproducente. Bisognerà infine verificare la presenza di un'eventuale vernice protettiva. Se l'ossidazione emerge al di sotto di questa vernice, andrà rimosso lo strato protettivo ed eventualmente ripristinato dopo la pulizia. Il prodotto da usare per rimuovere l'ossidazione è l'ammoniaca da diluire in acqua calda. Immergeremo l'oggetto per almeno un quarto d'ora per poi ripassarlo con una spazzola a setole morbide, avendo poi cura di asciugare il tutto e lucidarlo con un panno. In alternativa potremo cospargerlo di yogurt e procedere alla rimozione dopo una decina di minuti. Inutile dire che in commercio esistono prodotti specifici, da tenere in considerazione in caso di ossidazione particolarmente ostinata. In foto rubinetteria Impero di Bongio.

Pulire ottone brunito

Se ci troviamo di fronte a dell'ottone brunito, ovvero scurito mediante un procedimento a freddo con solfuro di potassio o attraverso trattamenti galvanici, dovremo rispettare questa sua peculiarità evitando di insistere nella pulitura. Una passata con prodotti neutri e la regolare spolveratura saranno sufficienti a conservarne la bellezza. L'ossidazione artificiale data dalla brunitura è talvolta utilizzata per realizzare prodotti anticati o per donare personalità a prodotti banali, dandogli un aspetto naturale con striature disomogenee e vive che tenderanno a mutare col passare del tempo. Il colore finale dipende dal tipo di brunitura, ma per sua natura si presenta comunque più opaco rispetto all'ottone normalmente disponibile in commercio. La sua eleganza è data proprio dalla tonalità pacata che si riesce ad ottenere e dal suo invecchiare col tempo. La brunitura in genere necessita di una minor manutenzione e d è in grado di assicurare una maggior durata all'oggetto poiché il procedimento necessario a realizzarla rende l'ottone più resistente. Questo tipo di finitura è spesso impiegata per finiture di rappresentanza, come le placche del citofono o dell'ascensore, oltre che per complementi di uso domestico.

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