Ci lascia Gaetano Pesce, maestro del design italiano

- 05 aprile 2024

Chi era Gaetano Pesce: il suo linguaggio creativo tra arte, architettura, design

Se n’è andato a 84 anni, nella sua casa di New York, dove viveva dal 1980, il designer e architetto Gaetano Pesce, nato a La Spezia nel 1939.
Un “maestro” nell’ampio significato della parola: con le sue idee, in oltre 60 anni di professione, ha rivoluzionato l’approccio al mondo dell’arte, del design, dell’architettura, della scultura, non delimitando queste categorie creative ma aprendole e collegandole tra loro in un linguaggio innovativo e sorprendente, giocoso, colorato, allegro.
Laureato in architettura all’Università di Venezia, ha insegnato la materia in diversi prestigiosi atenei sparsi per il mondo.
Della sua effervescente produzione, ci sono oltre trenta collezioni permanenti dei più importanti musei internazionali, come il MoMa di New York e San Francisco, il Metropolitan Museum di New York, il Vitra Museum in Germania, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Centro Pompidou e il Musèe des Arts Décoratifs del Louvre di Parigi.
Pesce era atteso come ospite d’onore tra pochi giorni alla Milano Design Week per cui stava preparando alcuni progetti.
"Lo scorso anno aveva tenuto un incontro al SaloneSatellite con i giovani designer, ispirandoli e dando consigli", lo ricorda così, con affetto, Marva Griffin, Fondatrice e Curatrice dell’evento concomitante al Salone Internazionale del Mobile.

Fuori dagli schemi i progetti di Gaetano Pesce, irriverenti e innovativi

Il linguaggio creativo di Gaetano Pesce ha sempre creato progetti fuori dagli schemi, non convenzionali, in grado però di appassionare esperti e non.
Tanto per dire, da oltre un anno il maestro stava lavorando a un’installazione speciale che tra qualche mese farà la sua comparsa nella Villa Comunale di Napoli: si parla di un enorme abito di Pulcinella di 12 metri, con tanto di cuore illuminato e trafitto da una freccia metallica. Ci sarà da divertirsi, e da rimanere come al solito stupiti da una tale irriverenza e innovazione, come sempre, ma con un occhio ben centrato sulla tradizione e su tanto Made in Italy che Pesce non ha mai tradito.
Una coerenza stilistica che l’ha portato a primeggiare in ogni settore di design, concependo oggetti dalle forme neobarocche, colorate, esagerate, morbide, un deciso contrasto verso minimalismo e razionalismo.
Tra i tantissimi premi per le sue straordinarie opere, da citare il prestigioso Chrysler Award for Innovation and Design nel 1993, l’Architektur and Wohnen Designer of the Year nel 2006, il Lawrence J. Israel Prize del Fashion Institute of Technology di New York nel 2009.
Il 15 aprile, a Milano, presso l’Ambrosiana, ci sarà una mostra “Nice To See You”: 30 sue opere e una grande installazione in piazza Pio XI, L’uomo stanco. E una medaglia d’oro per l’innovazione, la comunicazione e l’eccellenza culturale, che avrebbe dovuto ricevere dall’Università IULM, sarà un omaggio commovente alla sua persona e al suo talento.

L’ugly style, il brutto attraente, e la poltrona UP

Con Gaetano Pesce la diversità è essenziale per capire il mondo in cui viviamo: la sua filosofia è stata “We are all different”, siamo tutti differenti.
Per questo motivo ci sono tante poltrone nella sua scuderia creativa, come la super famosa UP, disegnata per B&B Italia nel 1969 ma che nelle tante declinazioni ancora sorprende per la sua forza espressiva.
Forme antropomorfe con decisi richiami femminili che riprendono le antiche dee della fertilità, ampie, morbide, quasi con accoglienti grembi materni.
Ma rappresentate anche con un pouf legato al corpo-poltrona: così UP mostra la visione di una donna con la palla al piede, ancora chiusa nel suo ruolo limitativo di madre e basta.
E proprio per la serie UP, nel 2022 Gaetano Pesce si è aggiudicato il Compasso d’Oro alla carriera.
Oltre ai disegni esagerati, irregolari, curiosi, il maestro ha sempre amato anche i materiali molli, in grado di cambiare nel tempo, esattamente come i valori trasformisti della società contemporanea. Il legno invece non è mai stato considerato adatto per esprimere il suo modo di vedere il design, senza limiti, aperto a ogni possibilità, un design che può risultare non bellissimo, anticipando l’ugly style, il brutto attraente, oggi molto cool ma all’inizio delle sperimentazioni di Pesce una vera anticipazione guardata con sospetto e invece…

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