Redazione - 20 gennaio 202120 gennaio 2021
Stai pensando di ricavare un bagno in mansarda ma non hai molte informazioni circa l'iter da seguire e sei anche alla ricerca di consigli? Leggi qui.
Redazione - 20 gennaio 202120 gennaio 2021
Stai pensando di ricavare un bagno nella mansarda di cui disponi? Devi sapere, allora, che ci sono precisi parametri da rispettare e il principale riguarda l’altezza del tetto. Ogni Regione, a tal proposito, ha potere decisionale; in linea di massima il suddetto valore non può essere inferiore ai 2,4 metri, ma non mancano le eccezioni.
Dipende dalle zone, insomma. Nel caso dei Comuni montani, semimontani o situati a una certa altezza, per esempio, nella maggior parte dei casi l’altezza minima diminuisce. Ciò vale per i bagni e, più in generale, i locali di servizio.
Tieni anche presente che le amministrazioni regionali, a loro volta, possono lasciare ai Comuni la facoltà di stabilire quali lavori siano possibili in riferimento a un sottotetto. Ciò significa che il primo e necessario step consiste nell’acquisire le necessarie informazioni consultando il Regolamento edilizio comunale.
Se l’altezza risulta comunque insufficiente rispetto a quanto stabilito dalla normativa vigente, si può risolvere il problema alzando la linea di colmo. Si tratta però di un intervento significativo, che non di rado comporterebbe il rifacimento del tetto e la modifica dell’altezza dei muri portanti; lavori di questo tipo sono fattibili in poche regioni.
Se la mansarda non è ancora abitabile, prima di renderla tale, e dotarla quindi anche di bagno, bisogna presentare presso l’Ufficio tecnico del Comune la pratica con la richiesta di variazione d’uso e ottenere anche il Permesso di costruire.
Qualora si tratti del secondo bagno presente nell'abitazione, occorre affidare a un professionista iscritto all’Albo (quindi un geometra, un ingegnere oppure un architetto) la Cila, nel caso in cui non sia necessario intervenire sulle strutture né optare per il cambio d’uso, oppure la Scia, nell’eventualità in cui si debba operare sulle pareti portanti e mutare la destinazione d’uso. Per questi documenti si metta in conto una spesa di circa 1.000 euro.
E si aggiungano le uscite relative alla realizzazione dell’impianto di adduzione, dell’impianto di scarico e dell’impianto elettrico, nonché quelle riconducibili all’acquisto e all’installazione dei sanitari, alla pavimentazione e ai rivestimenti, al mobilio, al box doccia o alla vasca, al compenso degli operai; indicativamente, il minimo è pari a 3.000 euro ma, se si desidera ottenere un bagno completo di tutto, si arriva anche a 8.000-10.000 euro. Naturalmente, incidono anche le dimensioni del locale.
Gli arredi ideali per un bagno mansardato sono quelli progettati per sfruttare la profondità piuttosto che l’altezza. Ciò significa che sarebbe opportuno scegliere mobili sospesi e non a terra; oppure, questi ultimi è meglio che abbiano una struttura snella. In molti, sempre per il suddetto motivo, preferiscono fare a meno dei pensili.
Se il bagno non viene utilizzato quotidianamente o è riservato a una sola persona, può essere sufficiente anche una mensola piuttosto lunga che funga da piano di appoggio; in caso contrario, la soluzione coincide con mobili composti da vani contenitori chiusi e/o a giorno. Se è possibile ricavare o sfruttare una nicchia, buona idea è quella di attrezzarla con ripiani.
Per quanto concerne i colori, consigliamo quelli chiari, naturali e anche le nuance calde, in modo da donare maggiore respiro all’ambiente ed evitare di incupirlo, mettendo al contempo in evidenza la sua particolare struttura.
Considerando il tetto spiovente e la riduzione dell’altezza in determinate aree, vien facile comprendere che nel bagno mansardato la vasca risulta preferibile al box doccia. In genere si colloca proprio nella parte più bassa e questo è anche un modo per ottimizzare lo spazio disponibile e godere della luce naturale quando ci si concede un momento di relax immergendosi nell’acqua calda.
D’altra parte, non manca chi decide di renderla protagonista della stanza e posizionarla al suo centro. I gusti personali devono avere sempre un ruolo importante e vale anche in merito alla scelta di un modello freestanding o da incasso. Da questo punto di vista, del resto, la mansarda lascia un apprezzabile grado di libertà.
Veniamo alla doccia. Non è da escludere a priori, semplicemente può risultare più difficile trovare la giusta collocazione, perché l'altezza del box varia mediamente fra i 190 e i 205 cm. È possibile “sacrificare” una porzione dell’area più alta del bagno oppure far realizzare un sistema su misura che segua, nella parte superiore, l’andamento del tetto: un esempio è nella seconda immagine che pubblichiamo.
Nella prima vedete invece una vasca incassata, poco distante dal mobile bagno, e nell’ultima un modello da libera installazione.