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- 30 agosto 2021

Perché scegliere pavimenti diversi per i vari ambienti della casa

Quali pavimenti scegliere in caso di ristrutturazione?
In un immobile di nuova costruzione le possibilità sono davvero molte, ma quando si tratta di un appartamento storico, di un’abitazione tradizionale, o di piccoli interventi di manutenzione parziale, le variabili sono molte ed è possibile, ed anche in parte auspicabile, accostare pavimenti diversi, non solo tra una stanza e un’altra, ma anche all’interno dello stesso ambiente.
Ecco alcuni dei motivi che portano a questa scelta:

  • volontà estetiche: tra cui recuperare mattonelle antiche dall’alto potere decorativo ancora in buono stato. Le parti deteriorate dal tempo e dall’usura potranno essere sostituite con un’altra finitura da abbinare per contrasto o assonanza. Nel caso invece si volesse utilizzare un nuovo pavimento per tutta la casa, nulla vieta di impiegare materiali diversi tra loro, o uguali ma con diverso decoro o texture in alcuni punti della casa;
  • necessità economiche: per contenere i costi a volte si è costretti a sostituire solo quota parte delle superfici di calpestio. Ecco che diventa fondamentale studiare i giusti abbinamenti tra colori e materiali;
  • esigenze pratiche: il bagno, la cucina, il ripostiglio obbligano a scegliere pavimenti resistenti e non porosi soprattutto se in casa è presente del parquet o del cotto. La demolizione di un tramezzo o la sostituzione della vasca con la doccia portano a integrare nuove mattonelle dove prima non c’erano.

Le immagini ci mostrano suggestivi accostamenti tra pavimenti diversi.

Quali sono gli abbinamenti migliori

Una volta verificata la possibilità di poter mixare pavimenti diversi in casa, quale combinazione di materiali e colori scegliere? Ecco alcuni dei migliori abbinamenti e un errore da non fare. Partiamo da quest’ultimo:

  • la prima regola è evitare di accostare pavimenti storici con loro attuali riproduzioni o con una finitura dello stesso materiale ma di nuova produzione. Cercare di evitare lo stacco visivo, a volte, è controproducente e le imitazioni dell’antico, oltre a non essere spesso ben fatte, rischierebbero di “spegnere” la bellezza dell’originale;
  • gres + gres: il gres effetto legno accostato a quello effetto marmo è una scelta vincente. Ugualmente ben riuscita è la combinazione di mattonelle della stessa collezione ma di colori o decori diversi. In questo caso scegliere lo spesso formato o formati multipli tra loro è buona norma per facilitare la posa in opera. In foto l’accostamento di due piastrelle della collezione Scenario di Marazzi (formato 20x20 cm);
  • legno + cementine: spezzare la continuità del parquet naturale con un tappeto decorativo di cementine multicolor è attuale e pratico, soprattutto se ci troviamo in cucina o in bagno, luoghi ad alta umidità in cui il parquet non è spesso “ben accetto”;
  • graniglie + resina: un classico pavimento in graniglia o in marmette può essere recuperato e valorizzato se abbinato a una finitura ultra moderna come la resina. Compatta, uniforme, sottile e semplice da posare anche in sovrapposizione, la resina è un materiale che si presta a lavori di restauro, recupero e integrazione dell'esistente. Ideale sarebbe scegliere una finitura opaca tono su tono con uno dei frammenti presenti nelle mattonelle originali.

Che tipo di pavimento accostare al parquet

Il parquet prefinito oggi può essere utilizzato in tutta casa, ma per chi ha paura di graffi, tagli, umidità, o ha necessità di preservare un parquet in massello classico, ecco alcuni abbinamenti ad effetto:

  • con la resina: lo abbiamo accennato, questa finitura “tuttofare” è molto apprezzata nelle ristrutturazioni, perché impermeabile, a basso spessore e perché può rivestire qualunque elemento: pareti, scale, piani di lavoro, oltre che pavimenti. La possibilità di scegliere il colore in modo personalizzato, di creare piccole ricuciture e la facilità d’abbinamento con legni di ogni essenza, assicura un risultato moderno e minimale. Il consiglio è quello di impiegarla soprattutto se il pavimento ligneo ha uno schema di posa complesso o particolare, lo stacco visivo con una finitura mat e omogenea sarà di grande effetto;
  • con le cementine decorative: quelle originali vale spesso la pena recuperarle e se accostate con il legno di rovere il risulto è di massima accoglienza ed eleganza. La corretta posa in opera necessita di giunti di dilatazione (di qualche millimetro) che permettano ai differenti materiali di “muoversi” e stabilizzarsi. Questo concetto vale in tutti i diversi accostamenti materici. La consulenza di posatori esperti può correre in aiuto per evitare distaccamenti, filature o rotture di piastrelle;
  • con il marmo: uno sposalizio senza tempo che fa della preziosità e dell’eleganza il suo biglietto da visita. Sono tante le possibilità di scelta e abbinamento e il risultato finale non sempre diverso, poiché si tratta di due elementi naturali con venature e sfumature uniche. Molto sofisticato è il mix tra parquet posato a spina e marmo molto venato o con disegno geometrico effetto 3D.

Come scegliere i pavimenti in un openspace senza sbagliare

Gli open space della zona giorno sono ambienti fluidi, dinamici, multifunzione, ma non per questo monotoni e banali. La compresenza di più funzioni, come riposare, conversare, studiare, cucinare e mangiare, necessita spesso di punti focali e di separazioni visive, non essendo presenti barriere fisiche, e un mix and match tra pavimenti differenti rappresenta a volte l’unica soluzione possibile. Ecco 3 consigli per non sbagliare accostamenti:

  • sì alle separazioni nette: è la scelta più facile da attuare, ma attenzione va posta nell’individuare lo stile giusto, che si intoni con l’arredamento della casa. Il cambio di materiale può essere dettato dalla demolizione di uno o più tramezzi o dalla presenza di un arredo “fisso”, come il bancone snack o l’isola della cucina, il tavolo da pranzo, il grande divano centrale;
  • ok ai cambi graduali, quelli in cui le due pavimentazioni si mescolano per alcuni centimetri, come se l’una sfumasse sull’altra seguendo un profilo mosso e irregolare. Molto apprezzati in questi casi i formati esagonali o quelli di piccole dimensioni, e per semplificare la posa meglio optare per piastrelle dello stesso formato;
  • no al tono su tono se il punto di colore e la finitura (lucida o opaca) non sono identici. A volte per paura di osare e mettere in evidenza le diverse zone del living open space, si pensa che il tono su tono sia la soluzione migliore, ma in realtà ottenere un ottimo risultato è difficile da concretizzare.

Sara Donzelli

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