Redazione - 30 giugno 201930 giugno 2019
Quanti sono i tipi di pareti divisorie. In vetro, legno, ferro, mix di materiali; fisse e no; eleganti e a libreria, rimodulano gli spazi domestici
Redazione - 30 giugno 201930 giugno 2019
Cosa c’è di meglio che pareti divisorie amovibili per separare (o meno) gli ambienti al bisogno? Il vantaggio è creare aree definite senza stravolgere l’essenza dell’abitazione e senza costosi lavori di muratura. E in più possono essere rimosse quando si decide di cambiare look. Sono una soluzione temporanea per ricavare spazi lì dove non ci sono, ripristinando l’ampiezza dei locali con semplici e rapidi movimenti.
Le pareti divisorie amovibili sono:
Rende l’abitare contemporaneo fluido, dinamico, versatile, la parete Armonic della linea Freespace Collection di Anaunia, che è scorevole e si ripiega su se stessa a filo parete. Formata da moduli in materiali riciclabili ed ecologici, dimensionabili in altezza e larghezza, non ha guida a terra. Con ingombri minimi, si impacchetta in soli 41 mm per modulo.
Le pareti divisorie in casa sono:
Tra i materiali con cui possono essere realizzate, in cima alla lista ci sono legno e vetro, da soli o in compagnia, magari realizzando struttura di sostegno con il primo e lasciando il lato decorativo al secondo.
Le pareti divisorie in legno riescono a dare un mood raffinato all’abitazione, scegliendo tra le tante texture e cromie a disposizione, anche con pannelli traforati o abbelliti in varie maniere. Da tener conto però che possono togliere luce.
Le pareti divisorie in vetro sono lisce, trasparenti o colorate, opache, satinate, elaborate con decori che senza dubbio personalizzano. Inoltre sono l’ideale per separare senza togliere la luce. Un’idea è quella di utilizzarle per dividere l’area cucina dal living, mantenendo la connessione visiva. E si può usare anche il vetro isolante che migliora il comfort abitativo, come fa Eterma che propone pareti divisorie anche con supporti metallici o in legno.
Anche una libreria può diventare una efficiente parete divisoria tra due zone della casa, ridisegnandone dimensioni e forme.
Queste librerie/pareti divisorie sono bifacciali cioè pensate per essere rifinite su entrambi i lati che sono così a disposizione per riporre libri e oggetti.
È in noce naturale con finitura ad olio la libreria bifacciale E-110 di Dale Italia, che cambia aspetto a seconda del numero di mensole, piani di appoggio in vetro, contenitori con anta, ed è anche predisposta per inserire una libreria tra i suoi moduli.
Le pareti divisorie in vetrocemento sono un’idea elegante per separare ambienti in modo molto decorativo, mantememdo la luminosità e valorizzanola con speciali giochi di luce. I mattoncini in vetrocemento sono formati da lamine di vetro con una intercapedine interna, legate in una struttura di cemento: dalla classica trasparenza ai colori più vivaci, agli accostamenti più o meno opachi, in un intercalare molto d'effetto. Senza impedire alla luce di filtrare, le pareti divisorie in vetrocemento garantiscono tuttavia il massimo della privacy, personalizzando gli scenari domestici.
Se fino a poco tempo fa destinatari di questa parete sono stati l’ingresso o il bagno, in particolare per separare dal resto del locale i sanitari e la doccia, ora il vetrocemento si declina alla perfezione anche nel living, in cucina e persino in camera da letto, disegnando spazi discreti ma anche dal forte impatto.
Nella sua parete divisoria Il sogno d’oro per la camera da letto, Seves Glass Block ha messo insieme vetrocemento dalla superficie liscia e ondulata, per un progetto che armonizza funzionalità e bellezza.