Redazione - 04 luglio 201905 settembre 2019
Esistono davvero pentole cancerogene e che, più in generale, risultano nocive per la salute? Qua trovi tutte le risposte e i chiarimenti che cercavi!
Redazione - 04 luglio 201905 settembre 2019
Si dice che alcuni tipi di pentole siano dannosi per la salute, ma in realtà non è corretto fare tale affermazione in assoluto: molto dipende, infatti, dal modo in cui vengono utilizzate. Spieghiamoci meglio. Innanzi tutto, ogni materiale utilizzato per la produzione di pentole e padelle, quando viene a contatto con gli alimenti, a seconda della natura di questi ultimi nonché della durata e della temperatura relative al processo di cottura, tende a rilasciare parte dei suoi componenti.
Componenti che possono, appunto, risultare nocivi; alcuni, come i metalli pesanti (citiamo il piombo) e gli agenti allergizzanti (il nichel), sono più tossici di altri; bisogna però anche far presente che determinati cibi svolgono un’azione profondamente corrosiva. Per esempio la salsa di pomodoro e l’aceto “attaccano” facilmente i tegami non rivestiti di alluminio, acciaio inox e rame.
Aggiungiamo che le pentole e le padelle in ceramica, in porcellana e in vetro offrono un buon livello di sicurezza, che però tuttavia si abbassa nettamente se si ricorre a trattamenti per colorarle, smaltarle e verniciarle. Due consigli preziosi: se dovete acquistare una pentola o una padella, a prescindere dal materiale, accertatevi che sia dotata del certificato relativo all’assenza di metalli pesanti, per fluorocarburi e fibre di amianto.
E ricordate che molte padelle non sono realmente e totalmente in ceramica, bensì in alluminio e con una percentuale di polveri ceramiche.
Pentole e padelle antiaderenti contengono sostanze cancerogene oppure no? Il dibattito è andato avanti per anni, ma adesso pare che si sia concluso. Andiamo con ordine. Il rivestimento interno è realizzato nella maggior parte dei casi con particolari polimeri contenenti fluoro, grazie ai quali il cibo non si attacca, neanche quando non si utilizzano grassi come l’olio.
Uno di questi polimeri è il Teflon, composto da politetrafluoroetilene (PTFE) e perfluoroalcossipolimeri (PFA). Sono state condotte numerose ricerche per stabilire se l’acido perfluoroottanoico (PFOA), utilizzato come solvente nel Teflon, possa nuocere alla salute, e in tutti i casi l’esito è stato negativo. Quindi no, non ci sono pericoli. Però attenzione.
Se il rivestimento antiaderente è molto usurato o graffiato, perde la sua funzione e quindi consente ai cibi di attaccarsi al fondo delle stoviglie e bruciarsi. E gli alimenti bruciati sì che sono cancerogeni.
Utilizzare correttamente le pentole e le padelle significa proteggere la propria salute; molti tendono invece a essere superficiali in tal senso, commettendo un grande errore. Vediamo di correre ai ripari, prendete nota:
Non esiste una pentola o una padella pericolosa a priori, questo ormai l’abbiamo assodato. Ma ci sono pentole e padelle più affidabili di altre. Quelle in alluminio anodizzato, tanto per cominciare; l’anodizzazione riduce la possibilità di migrazione dell’alluminio dalla pentola agli alimenti, e inoltre rende la superficie antiaderente, resistente e facile da pulire. Promosse anche le pentole di ceramica vera, come dicevamo prima, perché si tratta di un materiale atossico, resistente e non poroso. Semaforo verde pure per le pentole e le padelle in ferro, che sopportano egregiamente le temperature più elevate; guai a metterle, però, nella lavastoviglie. Molto sicure sono, in più, le pentole in titanio (che fra l’altro risulta naturalmente antiaderente), le pentole in pietra ollare e le pentole in terracotta.
Molte usate in cucina, le versatili pentole antiaderenti hanno bisogno di alcune accortezze per essere mantenute al meglio: quali sono gli errori da evitare nel loro uso?
Infine, per conservare i vari modelli nella credenza, soprattutto quando sistemati uno sull’altro, proteggerli con un foglio di carta da cucina sul fondo.