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- 11 marzo 2018

Piante grasse appartamento

Le piante grasse da appartamento anche dette “piante succulente”, vengono sovente coltivate nelle abitazioni, poiché si adattano a ogni tipo di ambiente, è per questo che possono crescere rigogliose anche al chiuso. Molti ritengono che le piante grasse non abbiano bisogno di molte cure: effettivamente, per via della loro capacità di trattenere l’acqua al loro interno, possono sopravvivere a periodi di siccità, ma non per questo gli abitanti di una casa dovranno trascurarle. Ad esempio, le piante grasse sono molto sensibili alla temperatura, se nell’appartamento avete il condizionatore, avere per un anno intero una temperatura di 20 gradi vorrebbe dire bloccare il ciclo vitale della pianta che non sarebbe più capace di riconoscere il trascorrere delle stagioni. Se invece nell’abitazione sussistono temperature favorevoli, un ridotto tasso di umidità e luce quanto basta, si può procedere con l’acquisto di una pianta grassa, sì, ma quale selezionare? Le piante grasse da appartamento sono svariate e un primo criterio di scelta potrebbe essere l’ampiezza o lo stile d’arredamento tipico di una determinata abitazione.

Piante grasse da appartamento nomi

Per un arredamento di genere classico le piante grasse da appartamento di tipo Echinocactus, notocactus e Mammillaria sono le più indicate. Invece, per un arredamento più moderno si raccomandano le piante Pachycereus e Cleistocactus. Chi desidera una pianta sospesa può acquistare l’epifillio, mentre una pianta grassa che si adatta a ogni stile, da quello tradizionale a quello contemporaneo, è la Lithops, anche rinomata con il nome di “sassi viventi“. Molto interessante è allestire una composizione di piante grasse, dedicando un angolo dell’appartamento a questa varietà vegetale: tuttavia, è necessario raggruppare specie vegetali che hanno le stesse esigenze ambientali e con cicli vitali analoghi.

Piante grasse in appartamento

Le piante grasse da appartamento sono note per essere piuttosto facili da curare: devono comunque essere rinvasate e qualora sbagliate la modalità di annaffiatura saranno destinate a morte certa. Innanzitutto occorre disporre di un vaso di terracotta che sia leggermente più grande del precedente: calcolate che dalla pianta ai bordi del vaso dovranno esserci circa due centimetri. L’operazione di rinvaso deve aver luogo una volta all’anno per le piante più piccole mentre per le più grandi si dovrà rinvasare una volta ogni due anni. Inoltre le piante grasse amano un terreno ben drenato: prestate attenzione quest’ultimo contenga anche sabbia e ghiaia, onde evitare che resti troppo umido. Versate quindi uno strato di argilla espansa e uno di terriccio: non riempite completamente il vaso di terriccio. Avvolgete infine la pianta grassa con uno strofinaccio e ed estraetela dal vaso originario: posizionatela nel nuovo vaso e controllate che vi siano un paio di centimetri di differenza in altezza tra l’attaccatura della pianta e il bordo del vaso. Riempite ulteriormente con il terriccio il vaso e aiutatevi con un bastoncino per pressare il terreno, eliminando l’aria.

Pianta grassa verde

Le varietà di piante grasse esistenti che possono essere impiegate con successo all'interno di un appartamento sono numerose e variegate; per chi cerca delle piante che siano di un bel colore verde, le possibilità sono diverse. Una pianta grassa verde molto conosciuta e apprezzata è sicuramente l'agave, una famiglia che comprende differenti varietà di piante perenni che presentano foglie a rosetta carnose. Questa pianta ha la caratteristica di variare il suo colore a seconda della temperatura in cui viene coltivata. Se la temperatura è piuttosto bassa le foglie prendono una colorazione più azzurrata, mentre in un clima mite, come quello di un appartamento, il suo colore sarà verde-grigio. La pianta adulta può anche fiorire. Altra varietà molto interessante e conosciuta è certamente la pianta di Aloe, che, oltre ad essere decorativa, nelle sue foglie presenta un gel dalle numerose qualità, utilizzato per contrastare efficacemente irritazioni della pelle.

Piante grasse da appartamento come curarle

È risaputo che le piante grasse richiedano una cura molto minore rispetto a quella della maggior parte delle altre tipologie floreali. Detto ciò, non significa che possano essere completamente abbandonate a loro stesse aspettandosi che continuino a crescere e a mantenersi autonomamente. Belle, decorative, caratterizzate da forme particolari e colori sgargianti, per continuare ad adempiere ai loro compiti, anche le piante grasse devono essere trattate a dovere, onde evitare che appassiscano e muoiano (e se riuscite nell’impresa di far morire una pianta grassa potete tranquillamente mettere una pietra tombale sopra qualsiasi velleità di possedere piante ornamentali all’interno della vostra abitazione…). Nonostante ne esistano numerosissime specie, spesso con caratteristiche estetiche molto differenti l’una dall’altra, le piante grasse coltivate in appartamento hanno quasi sempre le medesime necessità e richiedono lo stesso tipo di attenzioni. Tutte quante possono resistere alle condizioni più sfavorevoli, riuscendo ad adattarsi a temperature molto alte e a lunghi periodi di siccità; al contrario, possono iniziare a dare segni di sofferenza in due casi particolari: in presenza di temperature molto basse o che vadano comunque al di sotto dei 15 °C (difficile però che una situazione del genere possa verificarsi all’interno di appartamenti dotati di un qualsiasi impianto di riscaldamento), oppure nel caso di una perdurante mancanza di luce.

Per i motivi appena elencati, la posizione privilegiata per una pianta grassa è quella che gli permetta di essere colpita per il maggior arco di tempo possibile dai raggi del sole. Nel periodo primaverile ed estivo sono perciò particolarmente indicati balconi e terrazzi. Quando tocca fare i conti con temperature più rigide e climi difficili contraddistinti da piogge, nevicate o gelate, è consigliabile dotare i vasi di coperture che possano in quale modo proteggere la pianta dagli agenti atmosferici più inclementi. Come detto, all’interno della casa i vasi andranno invece posizionati in prossimità delle finestre. A fianco della luce, il secondo elemento vitale imprescindibile per una pianta grassa è quello dell’acqua, con il quale bisogna stare attenti soprattutto a non esagerare. Rispetto alle comuni piante, quelle grasse hanno bisogno di molta meno acqua per crescere e svilupparsi al meglio e al contrario rischiano di marcire a causa di irrigazioni troppo generose. Le annaffiature vanno calibrate al meglio nei mesi della crescita – primavera ed estate – mentre possono essere quasi del tutto evitate durante il periodo di riposo, che corrisponde ai mesi invernali.

Va bene dunque annaffiarle poco, ma come farlo? È caldamente consigliato indirizzare il getto direttamente sul terreno e mai sulla pianta. La cadenza deve essere settimanale o bisettimanale durante i mesi estivi, una volta al mese o ogni 50/60 giorni in inverno. Per evitare accumuli d’acqua nocivi per la salute della pianta è inoltre consigliabile controllare regolarmente lo stato del terriccio nel vaso, che deve essere sempre bene asciutto fra un’irrigazione e l’altra. Per amor di precisione è possibile dotarsi di un misuratore di umidità, così da controllare senza margine di errore la quantità di acqua presente nel terriccio.
Per quanto riguarda quest’ultimo, è sempre preferibile optare per un substrato poco compatto che faciliti il drenaggio dei liquidi e renda più difficile il ristagno, per quanto le piante grasse siano in grado di adattarsi a materiali più difficili come argilla o sabbia.

Piante grasse da appartamento consigli

Oltre a sapere come e quando prendersi cura della propria pianta grassa da appartamento, è essenziale capire quali specie siano più o meno adatte ad abbellire e a decorare l’ambiente di casa. Allo stesso modo di quando si decide di arredare o decorare una stanza con determinati prodotti, anche le piante grasse vanno valutate per la capacità di integrarsi o meno con gli altri elementi che determinano lo stile e l’identità di ciascuna zona della casa. A fianco delle variabili che definiscono quali siano le zone più adatte per collocare i vasi contenenti le piante grasse, bisognerà valutare quali tipologie si sposino meglio con l’ambiente all’interno del quale abbiamo intenzione di inserirle: in case arredate con elementi moderni e ricercati si può osare con piante grasse di forma e dimensioni particolari; diversamente, se abbiamo scelto di abitare in un ambiente più tradizionale e classico sarà forse meglio optare per tipologie di pianta grassa meno originali e più coerenti con il mood generale, come ad esempio cactus o aloe. Indipendentemente dalla scelta, gli elementi che determineranno il colpo d’occhio delle vostre piante grasse sono essenzialmente due: le loro caratteristiche esteriori (forma e colori) e la loro collocazione. Come abbiamo già detto, uno dei punti forti di queste piante è l’estrema varietà di forme – cilindriche, affusolate, tondeggianti, a spirale, ecc. – che le rendono una soluzione ideale e di grande impatto visivo all’interno di un appartamento. In più, grazie alle piccole dimensioni, è possibile collezionarle in grande numero e posizionarle in ogni angolo della casa. che si tratti di cucine, salotti, camere da letto, corridoi o ingressi, le piante grasse fanno sempre la loro bella figura nel dare un tocco di fantasia e vitalità alla casa.

La seconda caratteristica menzionata è quella della collocazione, che dipende fortemente dal tipo di crescita che caratterizzerà le varie tipologie di pianta grassa. A seconda che essa sia verticale, a cascata, rampicante o strisciante, bisognerà optare per vasi e ciotole diverse e – di conseguenza – per sistemazioni differenti all’interno dell’ambiente. Una pianta a cascata potrà dar sfoggio di sé se posizionata su ripiani sopraelevati che le permettano di rendere al meglio in tutta la sua bellezza, crescendo e sviluppandosi verso il basso; al contrario, una pianta a crescita verticale funziona molto meglio appoggiata a terra che non costretta all’interno di vani o ripiani troppo attaccati l’uno all’altro.

Piante grasse appartamento resistenti

In linea di massima le piante grasse sono tutte resistenti, durature e facili da curare, ma esistono alcune specie che sono ancora più robuste e resistenti di altre. Proviamo a stilare un elenco ideale di alcune fra le tipologie più adatte ad essere coltivate e cresciute all’interno di un appartamento (nominarle tutte è impossibile se si pensa che solo la famiglia delle Cactacee conta più di tremila esemplari). Una prima specie da segnalare è sicuramente l’Euphorbia Milii, una pianta grassa proveniente dal Sud Africa dall’aspetto carnoso, i fusti eretti e le foglie grandi; dotata di lunghe spine appuntite si caratterizza per la fioritura estiva di fiori gialli o rosa. Si tratta di una pianta dalle spiccati doti decorative (funziona egregiamente sia in contesti classici che moderni), va annaffiata regolarmente e ha bisogno di temperature che oscillino fra i 15 e i 20 gradi. Viene dal Sud Africa anche la Lithops, che si adatta molto bene alla vita in appartamento e fiorisce fra agosto e settembre per una sola settimana. Molto comuni sono anche l’Opuntia Microdasys, con le sue tipiche foglie piatte che ricordano le orecchie di un coniglio e l’Haworthia Fasciata e Attenuata, conosciuta anche come cactus zebra per la particolare texture delle proprie foglie; la prima specie necessita di un annaffiamento regolare ma non troppo frequente, la seconda necessità invece di un annaffiamento piuttosto frequente avendo però cura che non si formino ristagni. Spicca per la propria resistenza la Frailea, una pianta che proviene dall’America Meridionale, ideale per essere coltivate in appartamento viste le sue dimensioni contenute; ama i climi caldi e i terreni ben drenati, non necessita di molto sole (tranne che nel periodo estivo della fioritura, durante il quale ha bisogno di molta più acqua del solito) e durante i mesi invernali la sua annaffiatura è quasi nulla.

Piante grasse da appartamento rischi

Ci sono controindicazioni per quanto riguarda la coltura di piante grasse da appartamento? Il termine appena utilizzato è forse fin troppo forte nella sua accezione, per quanto esistano una serie di fattori che, per quanto non possano essere definiti come controindicazioni, rientrano comunque nello spettro delle criticità a cui può capitare di far fronte prendendosi cura di una o più piante grasse. Come per tutti gli esseri viventi del mondo vegetale, esiste infatti la possibilità che l’ambiente ospitante si riveli ostile, non favorisca il corretto sviluppo della pianta e addirittura faciliti l’attacco da parte di agenti di vario tipo. A tal proposito è importante essere preparati a riconoscere qualsiasi segnale di sofferenza da parte della pianta, così da poter intervenire in maniera repentina ed evitare che il problema possa espandersi diventando irrisolvibile. Ad esempio, se la pianta presenta delle macchie scure sulla superficie significa che sta ricevendo troppa acqua e che all’interno del vaso si è creato un ristagno (un problema che come abbiamo già avuto modo di ripetere va evitato a tutti i costi). Il pericolo più grande è quello derivante dalle cocciniglie, piccoli insetti che colonizzano prima il terreno e poi la pianta stessa portandola – purtroppo per lei e per noi – a morte certa. Per eliminare le cocciniglie è d’obbligo cambiare vaso e terra e rimuovere gli ammassi cotonosi di colore bianco formati sulla pianta con uno spazzolino imbevuto d’acqua e sapone. Questa operazione è necessaria per far sì che la pianta possa continuare a crescere in salute.

Piante grasse da appartamento senza spine

Quando si pensa alle piante grasse le immagini mentali che si formano nella nostra mente sono solitamente due: cactus e spine. Il cactus è forse la tipologia di pianta grassa più celebre e iconica al mondo e le spine (anche per merito di innumerevoli scene di celebri cartoni animati) sono il suo elemento distintivo. Eppure esistono anche diverse specie di piante grasse prive di spine, nella maggior parte dei casi provenienti dal Sud America e dall’Asia. Ma a cosa servono di preciso le spine nelle piante grasse? Se non ve lo siete mai chiesto, ecco una buona occasione per imparare qualcosa di nuovo: esse hanno una vera e propria funzione di autodifesa e servono a proteggere la pianta dai raggi del sole troppo forti e da piccoli organismi che potrebbero attaccarne le riserve d’acqua, prosciugandole. Per questo motivo le specie sprovviste di spine hanno bisogno di essere innaffiate con maggiore frequenza, essendo più suscettibili a perdere le proprie scorte d’acqua. Tra le piante grasse senza spine più diffuse troviamo le già citate Lithops, conosciute anche con il nome di sassi viventi per via del loro aspetto molto simile a quello dei sassi, e la Rebutia, appartenente al genere della Cactacee, facile da coltivare e molto resistente alle condizioni climatiche più estreme.

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