- 29 giugno 2018

Divani angolari componibili

I divani angolari (o divani ad “L”) hanno dalla loro il vantaggio di poter essere sistemati con estrema versatilità all’interno di living, salotti e soggiorni. Grazie alla loro conformazione particolare, infatti, riescono a disegnare una zona ben definita all’interno dell’ambiente, molto più di quanto non accadrebbe con un classico modello lineare, e a creare contemporaneamente una sensazione estremamente accogliente in quella che è una zona molto viva della casa, adibita sia al relax che alla socialità a seconda dei momenti. I divani angolari si possono posizionare sia a filo delle pareti che al centro della stanza e la loro scelta è molto ampia, dal momento che si va da modelli più semplici e caratterizzati da un design essenziale ad altri più caratteristici, contraddistinti da grandi cuscini, sedute particolari e arricchiti da chaise-longue laterali o schienali reclinabili. Quello che resta costante, all’interno di tanta vastità di scelta, è la loro estrema comodità e la possibilità da parte dell’utente di sbizzarrirsi nella strutturazione di questo elemento, soprattuto nel caso di modelli componibili secondo i propri gusti ed esigenze. Un esempio di divano angolare componibile lo ha offerto Bonaldo nella cornice del Salone del Mobile 2018, quando ha presentato il modello Madame C. (design Giuseppe Viganò): si tratta di un divano giovane, lontano dalle più classiche convenzioni, ma comunque elegante. La collezione in questione è dedicata a Coco Chanel e ha fatto sua la massima della celebre stilista francese, secondo la quale “la moda passa, lo stile resta”. A dominare esteticamente il divano è il bracciolo, costituito da un cuscino piegato su se stesso nella particolare forma a L rivolta verso l’esterno. I cuscini dello schienale appoggiati alla seduta sono leggermente inclinati, per offrire il massimo del comfort. La base a slitta in metallo completa l’immagine contemporanea del divano. Il rivestimento può essere scelto in tessuto o pelle; i piedi a slitta sono in metallo verniciato.

Le misure del divano ad angolo

Prima di innamorarvi di quello che vi sembra senza se e senza ma il divano giusto per il vostro salotto, dovete fare i conti con le sue misure. In questo caso entrano in realtà in gioco due varianti: le dimensioni del divano stesso, e quelle della stanza entro la quale avete deciso di inserirlo. Partiamo dalle prime, considerando che un divano angolare standard è solitamente composto da tre posti sul lato più lungo e due su quello più corto. La misura minima per due persone è di 120 centimetri, anche se per ovvie questioni di comodità l’ideale sarebbe 155-160 centimetri; se i posti sono tre, le dimensioni salgono di una trentina di centimetri, arrivando a quota 180-190. Sopra i 200 centimetri possiamo invece iniziare a parlare tranquillamente di tre posti maxi. Ecco dunque tracciata un’idea di massima di quanto potrebbe arrivare ad occupare un divano angolare standard. Da non sottovalutare in fase di misure anche lo spazio occupato dai braccioli, che non caratterizzano il divano solo dal punto di vista estetico, ma soprattutto da quello delle dimensioni: a parità di larghezza fra due modelli, lo spazio utile di seduta cambia a seconda di quando ne occupino i braccioli. Accertarsi che il nostro salotto sia abbastanza grande da contenere il divano che abbiamo scelto non basta. Esistono infatti una serie di norme che sarebbe bene seguire in sede di posizionamento di questo elemento di arredamento, per far sì che la sua presenza non finisca per ostacolare il passaggio all’interno dell’ambiente o – peggio ancora – renderlo soffocante e poco pratico. Per consentire un passaggio agevole fra il divano a un qualsiasi ostacolo – un tavolino, un mobile, una parete – è necessario che fra i due ci siano almeno 60 centimetri di spazio. Se il divano è collocato in un living con tavolo da pranzo, meglio raddoppiare le distanze e lasciare circa 120 centimetri fra tavolo e divano. Se invece stiamo parlando di due divani posti uno di fronte all’altro, la distanza dovrà crescere fino ad almeno 150-160 centimetri. Durante il Salone del Mobile 2018 Arflex ha presentato il nuovo divano Arcolor, imperniato su un sistema modulare che si disegna attorno alla geometria dell’arco, andando a smussare gli angoli della più classica composizione ad “L”. Al fine di migliorare la modularità delle soluzioni e creare configurazioni diverse, il designer Jaime Hayon ha creato un vero capolavoro di organicità, con un approccio che si applica anche alle gambe, con archi che toccano il pavimento. Il divano ha il basamento con piedini in legno laccato nei colori della collezione Arflex, struttura in metallo, imbottitura in poliuretano sagomato a densità differenziata.

Come sistemare un divano ad angolo

Versatile, componibile, adatto a qualsiasi tipo di situazione e per questo molto richiesto e apprezzato. A seconda della conformazione del soggiorno e della tipologia di effetto di cui siamo alla ricerca (vogliamo creare una zona realx, oppure un angolo adibito alla conversazione e alla socialità?) sarà necessario pensare a una collocazione diversa per il nostro divano angolare. Perché è vero che una composizione a “L” è quanto di più funzionale esista, ma è altrettanto anche vero che questo grande pregio va valorizzato a dovere. Prima di decidere dove collocare il divano, bisogna fare i conti con lo spazio a disposizione e sull’idea di salotto/living/soggiorno che abbiamo in mente. Una sistemazione classica è quella contro la parete, che dia modo di avere una visione completa di tutta la zona living: in questo modo, sopratutto se l’ambiente è particolarmente grande, avremo la possibilità di circoscrivere l’area inerente al divano in un punto preciso e lasciare contestualmente parecchio spazio libero che utilizzeremo per altre funzioni (tavoli, sedie, un angolo lettura particolare, eccetera). Se il soggiorno ha dimensioni più contenute va sempre bene posizionare il divano contro la parete, privilegiando il lato lungo e scegliendo tinte chiare che allarghino l’ambiente. Una soluzione più particolare è quella di accostare il divano angolare sfruttando la parete sotto una finestra, cosicché esso sia pienamente investito dalla luce. Evitate invece di fare lo stesso nel caso di una porta finestra, dal momento che incappereste in due inconvenienti: ostruireste il passaggio e limitereste l’illuminazione dell’ambiente. Tornando alle casistiche di salotti spaziosi, dobbiamo dire che il divano angolare funziona molto bene anche in posizione centrale, risaltando di fatto come il vero snodo cruciale di tutte le attività della zona giorno. In più, in quest’ultimo frangente il divano fungerebbe da elemento divisorio, particolarmente funzionale in ambienti open space come spaziosi living con cucina a vista, così da suddividere idealmente due zone preposte ad attività diverse, senza ricorrere a barriere particolarmente ingombranti che spezzino la continuità visiva e sensoriale. In foto, la nuova collezione di divani Désirée, Haneda, firmati Marc Sadler e presentati al Salone del Mobile 2018: la loro filosofia progettuale guarda a un modo di vivere il living sempre più vicino al puro relax; Haneda è infatti paragonabile a un divano destrutturato, dove sedute e schienali movibili sono atomizzati e consentono la massima personalizzazione da parte dell’utente in fatto di disposizione. Inoltre, al divano si aggiunge una selezione di tappeti bicolore con frange nei toni nature e sacco o blu e moro, in pure lana neozelandese.

Divani ad angolo per piccoli spazi

I divani ad angolo sono perfetti per ogni tipo di sistemazione all’interno di salotti di ampie dimensioni, ma sanno ricoprire una funzione ottimale anche nel caso di ambienti di dimensioni più ridotte. Ovviamente, in questo caso diventa condizione necessaria quella di sacrificare la parte relativa alle dimensioni e prediligere modelli più compatti, ad esempio con due sedute sul lato più lungo e una piccola penisola su quello corto. Dimensioni minori non significano però una riduzione proporzionale della comodità, anzi. Un divano ad angolo piccolo può e deve essere confortevole tanto quanto uno di dimensioni maggiori. Prima di procedere all’acquisto accertatevi dunque che le sedute siano comode, avvolgenti al punto giusto e della corretta profondità per permettervi di rilassarvi secondo i vostri desideri. I braccioli sono spesso un elemento importante per quanto riguarda la questione degli spazi: se volete risparmiare da questo punto di vista – per scelta o per necessità – allora sarà meglio scegliere modelli senza braccioli laterali. Perderete forse qualcosa in fatto di comfort, ma sarete sicuri di avere un divano delle dimensioni giuste per il vostro ambiente. A livello di sistemazione in una stanza piccola, meglio prediligere le soluzioni a filo parete, così da non sottrarre troppo spazio all’ambiente. Posizionare un divano angolare al centro di un salotto poco ampio vorrebbe dire monopolizzarne completamente lo spazio calpestabile e potrebbe rivelarsi una scelta alquanto controproducente. In foto, il divano componibile Cleveland di Calligaris: contemporaneo e confortevole, Cleveland propone vari moduli con sedute profonde ed accoglienti, per sdraiarsi in totale relax. I cuscini sono l’elemento distintivo di questo modello, insieme agli schienali estremamente geometrici che permettono di sedersi comodamente in qualsiasi punto.

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