Casa piccola? La cucina a scomparsa è la soluzione per te!

- 05 ottobre 2020

Quando comprare una cucina a scomparsa

Le cucine a scomparsa rappresentano un’interessante soluzione in primis per gli ambienti dalle metrature ridotte, piccoli appartamenti o monolocali: occupano poco spazio, “spariscono” quando non servono e allo stesso tempo offrono un buon livello di praticità e funzionalità.

Catturano inoltre l’interesse di chi, a prescindere dalle misure e dalla superficie disponibile, non ama le cucine a vista e preferisce che si mimetizzino, diciamo così, restituendo una maggiore pulizia formale. E ancora, la cucina a scomparsa si rivela molto adatta alle dimore caratterizzate da un unico ambiente giorno, non molto esteso, e più in generale ai casi in cui ci si muova in uno stesso spazio con due funzioni del tutto distinte e separate: pensiamo, per esempio, a chi ha la necessità di organizzare una zona dedicata all’home working.

Il doppio volto delle cucine a scomparsa si traduce in una versatilità estrema che non può non risultare apprezzabile. Certo, quando arriva il momento di preparare i pasti si ha una libertà di movimento minore rispetto a quella resa possibile dalle cucine tradizionali, ma davvero – lo ribadiamo – non manca nulla.

Le diverse soluzioni possibili

Esistono diverse tipologie di cucine a scomparsa. Le più comuni sono quelle concepite come una sorta di armadio, e le ante possono essere a battente, scorrevoli, a pacchetto oppure a soffietto. In pochi istanti, dunque, la cucina appare e scompare.

Meno diffusi, ma egualmente pratici e ben attrezzati, nonché esteticamente sobri e minimalisti, sono i modelli con chiusura a serrandina, più indicati per gli ambienti contraddistinti da uno stile prettamente contemporaneo. Bisogna poi fare la distinzione fra cucine salvaspazio monoblocco e cucine modulari, ovvero componibili, che possono essere personalizzate – per quanto concerne sia la struttura che le dimensioni – in base alle preferenze individuali.

Chi dispone di un budget maggiore e ha necessità particolari, invece, può optare per una cucina a scomparsa su misura: si ottiene un risultato unico, nel vero senso della parola, e si ha la certezza di sfruttare al meglio fino all’ultimo centimetro disponibile.

I migliori produttori di cucine a scomparsa

Se siete alla ricerca di una cucina a scomparsa ma non disponete di sufficienti informazioni sui migliori produttori, questo elenco vi tornerà indubbiamente utile:

  • Boffi: questa azienda italiana non è specializzata nella produzione di cucine a scomparsa, però mette in campo alcune proposte molto funzionali e che catturano l’attenzione per l’estetica essenziale, ultramoderna.
  • Snaidero: del catalogo di questo brand, che certamente non ha bisogno di presentazioni, fanno parte anche le cucine a scomparsa monoblocco MiniSystem, dotate di piano cottura con due fuochi, un lavello, un portaposate e una cappa estraibile. Chi lo desidera può aggiungere gli elettrodomestici, la pattumiera e altri elementi.
  • Tm Italia: propone cucine a scomparsa completate da un’isola centrale. La qualità è elevata, il design è degno di nota, anche se queste composizioni non sono molto adatte agli spazi ridotti.
  • Minicucine: azienda specializzata in soluzioni di arredo salvaspazio, ha fatto delle cucine monoblocco a scomparsa il suo cavallo di battaglia. Si sceglie fra modelli con serrandina e modelli con ante a libro.
  • SizeDesign: anche questo brand opera nel campo degli arredi salvaspazio e produce mini cucine, cucine a scomparsa, cucine monoblocco e cucine su misura.
  • Dada: nel catalogo di questo noto brand, appartenente al Gruppo Molteni dal 1979, figurano le cucine a scomparsa della collezione Tivalì: sono vere e proprie box kitchen con ante scorrevoli, che scompaiono nei vani laterali. Disponibili anche le versioni angolari.
  • Clei: un marchio che conquista crescente popolarità grazie ai suoi sistemi salvaspazio, fra i quali troviamo Kitchen Box, una minicucina trasformabile e integrabile nei programmi Living & Young System. Si tratta più precisamente di un monoblocco lineare e componibile, collegato a un’anta attrezzata girevole con apertura a libro.


Doveroso citare anche Scavolini: di recente ha presentato il programma di arredo BoxLife, che ha una delle sue più interessanti espressioni proprio nella cucina a scomparsa.

Che prezzi hanno le cucine a scomparsa? Alcuni esempi

I prezzi delle cucine a scomparsa sono estremamente variabili, determinati da diversi fattori fra cui le dimensioni, l’attrezzatura, la struttura, i materiali, il marchio. Qualche esempio, d’altra parte, può aiutare a chiarirsi le idee.

Le cucine monoblocco di Minicucine costano mediamente fra i 1.500 e i 2.500 euro, mentre in riferimento alla collezione MiniSystem di Snaidero il prezzo di partenza è pari all’incirca a 2.300 euro, ma si arriva anche a 4.000 e oltre. Per quanto concerne le proposte di Boffi, Dada, Tm Italia e Scavolini le cifre salgono, in primis perché si tratta di progetti più ampi, complessi e caratterizzati da una funzionalità ancora maggiore, nonché di modelli di design a tutti gli effetti.

La Kitchen Box di Clei costa fra i 5.000 e i 6.000 euro a seconda del rivenditore, però alcune versioni toccano anche quota 7.000 euro. Morale della favola: no, le cucine a scomparsa non sono economiche come potrebbe pensare qualcuno, neanche quando si tratta di modelli ultra compatti. Però, a fronte dei vantaggi che offrono, i numeri appena snocciolati non devono apparire neanche eccessivi.

Sfoglia i cataloghi: