La nostra guida pratica alla pulizia dei tappeti

- 03 aprile 2020

Errori da evitare nella pulizia dei tappeti per non rovinarli

Ecco gli errori che si commettono più comunemente a proposito della pulizia dei tappeti. Prendete nota:

  • Usare smacchiatori: la maggior parte di quelli comunemente utilizzati per i tessuti è dannosa per i tappeti. Sono sostanze troppo aggressive che eliminano la macchia, sì, ma al contempo rovinano e scoloriscono il tappeto. Esistono, però, prodotti specifici. 
  • Sbatterli in modo molto energico: usare lo sbattitappeto non è consigliabile, perché c’è il rischio che si allentino le trame, si indeboliscano le fibre, si sciolgano i nodi della bordatura. L’unica eccezione è rappresentata dai tappeti davvero molto solido e robusti.
  • Metterli in lavatrice: se si tratta del piccolo tappeto in cotone utilizzato per il bagno ok, ma per il resto il lavaggio in lavatrice è deleterio.
  • Lavarli a mano: questa operazione deve essere svolta da personale specializzata, mai effettuata in casa perché il tappeto non si può strizzare, difficilmente si asciuga bene e finisce con l’emanare cattivi odore e diventare terreno fertile per le muffe.


Raccomandiamo anche di non strofinare il tappeto con le spazzole in direzione opposta rispetto a quella del vello.

Come pulire i tappeti a secco

Pulire i tappeti con regolarità e nel modo giusto è importante non solo per preservarne la bellezza, i colori, ma anche per evitare che diventino ricettacolo di polvere e batteri. Se non tutti i giorni, almeno tre volte alla settimana è doveroso passare l’aspirapolvere.

Per quanto riguarda la pulizia a secco, i procedimenti sono semplici ed economici. In primis consigliamo di spargere sulla superficie del tappeto un po’ di bicarbonato, ottimo igienizzante, e poi rimuoverlo con il suddetto elettrodomestico.

Per un intervento più approfondito è sufficiente versare due bicchieri di aceto bianco e due cucchiai di bicarbonato in un litro di acqua, mescolare e versare il tutto in uno spruzzino, distribuire il composto sul tappeto e spazzolare con delicatezza.

C’è qualche macchia, magari di olio? Provate con un mix di bicarbonato e amido di mais (in parti uguali): il risultato sarà perfetto.

Scopa di saggina: sì o no sui tappeti?

Ebbene sì: la vecchia scopa di saggina è un ottimo strumento per pulire i tappeti, soprattutto quelli a pelo lungo. Si possono semplicemente spazzare, ma è meglio poggiarli su una parete (non appenderli) e passare la scopa in contropelo. Per un lavoro ancora più meticoloso, suggeriamo di inumidirla prima con un po’ di acqua e qualche goccia di detergente.

Un altro metodo che permette di ottenere risultati ottimale coincide con l’utilizzo del vapore, quindi del vaporetto o di una qualsiasi scopa a vapore, purché di qualità. Nella maggior parte dei casi, l’elettrodomestico in questione è dotato dell’accessorio destinato proprio ai tappeti. La pulizia è approfondita e si ha anche la certezza di un elevato livello di disinfezione.

Chi lo desidera, può aggiungere all’acqua una minima dose di oli essenziali, in modo da profumare non soltanto il tappeto ma tutto l’ambiente.

Cura e pulizia dei tappeti persiani

I tappeti persiani sono i più belli, pregiati, preziosi. Ma sono anche molto delicati, per cui la pulizia deve essere effettuata con estrema cura e attenzione. L’aspirapolvere può essere utilizzato tranquillamente, tuttavia raccomandiamo di passare la spazzola solo nel senso del vello e mai contropelo; opportuno, inoltre, è impostare l’apparecchio alla velocità media e non massima.

Il bicarbonato e il connubio bicarbonato-aceto, su cui ci siamo soffermati in precedenza, vanno benissimo anche per il tappeto persiano. Ottima alternativa è un po’ di detergente neutro poco schiumoso sciolto in un litro d’acqua e passato sulla superficie con un panno umido ben strizzato: strofinate molto, molto delicatamente.

Infine, vi può sembrare strano ma anche l’ammoniaca rappresenta un valido modo per pulire i tappeti persiani e conservarne intatti nel tempo gli splendidi colori. Ce ne vuole poca, però: un cucchiaio in 3 litri d’acqua. Anche in questo caso, servitevi di uno straccio.

Sfoglia i cataloghi: